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“Più antifascismo nello Stato”: seminario a Casa Cervi con Fassino, Smuraglia e Berlinguer rilancia la paura della destra
Pistola puntata contro gli oppositori non graditi?

8/1/2016 – Il parterre è degno di Porta a Porta: Piero Fassino sindaco di Torino e presidente dei Comuni d’Italia, Carlo Smuraglia presidente nazionale Anpi, Furio Honsell sindaco di Udine, Carlo Brusco presidente di Sezione della Cassazione, il governatore Stefano Bonaccini che é anche presidente della Conferenza delle Regioni, l’ex ministro e rettore emerito Luigi Berlinguer (fratello di Enrico) . Il tema é importante e intrigante quanto basta e anche di più: “Per uno Stato pienamente antifascista“, ovvero “Come rafforzare il ruolo delle istituzioni per il contrasto ai movimenti e alle iniziative neofasciste“.

L’appuntamento  é sabato 9 gennaio al Museo Cervi di Gattatico dalle 9,30 alle 17 per un seminario organizzato da Anpi nazionale e Museo Cervi, nel segno di una chiamata delle istituzioni alla mobilitazione contro un “risorgente” fascismo.

Scrivono gli organizzatori:  “Il seminario nasce dalla convinzione della necessità assoluta che in tutti i settori delle Istituzioni, statuali e delle autonomie, si realizzi un forte impegno contro le frequenti iniziative neofasciste che non sono soltanto frutto di nostalgia, ma anche segnali premonitori della possibilità che si rinnovi, in altre forme, ciò che è avvenuto nel passato.

Assistiamo spesso a doverosi presídi e contromanifestazioni, tesi a sollecitare le Autorità pubbliche ad intervenire, ma troppo spesso si interviene solo quando si possono delineare problemi di “ordine pubblico”. Non c’è la piena consapevolezza, nelle nostre Istituzioni, salvo alcune lodevoli eccezioni, che tutta la Costituzione è profondamente antifascista, che ci sono leggi (la “Scelba” e la “Mancino”) che sanzionano iniziative e atteggiamenti di netto stampo fascista”.

“Non dobbiamo rinunciare ad insistere – aggiungono – perché ognuno (a cominciare appunto dalle Istituzioni) faccia la sua parte; ed è per questo che nel Seminario vogliamo analizzare perché il nostro Stato non può considerarsi ancora pienamente antifascista e valutare quali misure e comportamenti potrebbero e dovrebbero essere adottati per contrastare i neofascismi e per impedire la diffusione di idee e simboli che si richiamano ad un tragico passato“.

ANTIFASCISMO O CACCIA ALL’AVVERSARIO POLITICO ? INTANTO C’E’ DA SPENDERE UN MILIONE DI EURO

All’iniziativa non sono probabilmente estranee le aspettative sulla nuova legge regionale (proposta  varata dalla Giunta Bonaccini) che stanzierà un milione di euro per gli istituti storici e le associazioni partigiane. Ancora una volta, la legge non fa menzione della necessità di studiare e ricercare la verità sui delitti del dopoguerra e le responsabilità di una parte della Resistenza nell’eliminazionde di molti civili innocenti e dei militari di Salò che si erano arresi (come a Cernaieto). Il seminario sembra gettare le basi per esercitare una sorta di prelazione su cospicui fondi che saranno resi disponibili “a senso unico”.

Ma la  rilevanza politica attuale del seminario di Gattatico nasce rincipalmente dalla deriva assunta dal Pd reggiano in materia di accuse di fascismo e di apologia. Fanno testo le dichiarazioni del segretario provinciale del Pd Andrea Costa successive all’inchiesta della Procura a carico del consigliere reggiolese Manuel Negri per il recente blitz  blitz anti-immigrazione davanti agli ingressi del Pd di Reggio e Correggio, e della Caritas (ai quali peraltro Negri non ha partecipato, tanto che per tirarlo dentro  la Procura ha dovuto addossargli un’accusa di “concorso morale”).

Andrea Costa , è noto, ha invocato di fronte al caso Negri l’espulsione dalle istituzioni “per chi pratica apologia di fascismo”.

In sostanza, sembra affermarsi un sillogismo per cui chi assume posizioni divergenti rispetto alla sinistra diventa passibile di “apologia di fascismo”, anche se il fascismo non c’entra niente. Così, se sei contro l’immigrazione indiscriminata diventi automaticamente razzista e quindi “fascista”, se denunci i delitti compiuti dai partigiani comunisti sei “tout court” un apologeta del fascismo.

E’ questa linea che si vuole affermare anche nelle istituzioni, attraverso il seminario Anpi-Cervi? Ma è legittimo che l’antifascismo diventi una pistola puntata contro gli oppositori politici, i quali  possono non piacere e anche fare obbrobrio,  ma esercitano legittimamente le prerogative della democrazia? Non sarebbe questo uno slittamento pericoloso verso un regime di libertà vigilata?  E’ bene che le personalità che partecipano al convegno del Cervi chiariscano come la pensano in materia, in modo che gli italiani possano regolarsi.

In definitiva, dietro lo scudo dell’antifascismo si cela la persecuzione degli oppositori?

E’ un fatto che le posizioni emergenti nella sinistra reggiana preoccupano molti, specialmente coloro che  ricercano e chiedono la verità sullo stragismo comunista, durante e dopo la guerra, o erigono croci per ricordare le vittime dei partigiani. Non è un caso che tutto questo abbia avuto l’effetto di risvegliare la destra reggiana, che il 16 gennaio scenderà in piazza per rivendicare la propria identità e anche il diritto a esistere in democrazia. Vedremo gli sviluppi.

(p.l.g)

IL PROGRAMMA DEL SEMINARIO  A CASA CERVI

1a SESSIONE (9.30 – 13.00) Il ruolo delle Istituzioni

Introduce

Albertina Soliani, Presidente Istituto Alcide Cervi

Interventi

Piero Ignazi, politologo, Università di Bologna Luigi Berlinguer, già Ministro della Pubblica Istruzione Carlo Brusco, magistrato, Presidente di Sezione della Corte di Cassazione

Interventi programmati

Lunch break (13.00 – 14.00)

2a SESSIONE (14.00 – 17.00)  Il ruolo delle Autonomie locali

TAVOLA ROTONDA

Coordina

Gianfranco Pagliarulo, Direttore di patriaindipendente.it

Partecipano

Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Piero Fassino, Sindaco di Torino e Presidente ANCI,  Furio Honsell, Sindaco di Udine Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia Giammaria Manghi, Presidente Provincia di Reggio Emilia

Interventi

Conclusioni di Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI

 

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