12/12/2015 – Un profanatore di tombe è stato arrestato dai carabinieri a San Polo d’Enza: in casa aveva un centinaio di arredi funebri e altri oggetti trafugati nei cimiteri della provincia di Reggio Emilia. Macabro particolare, è aveva saccheggiato la tomba di una bimba di pochi anni, rubando anche un pelouche appartenuto alla piccola e depositato dalla madre. Non è ancora chiaro se l’uomo, che ha 54 anni e vive a Quattro Castella, avesse rubato il pelouche per rivenderlo a qualche collezionista necrofilo, o se non sia un maniaco lui stesso. Di certo, fra gli oggetti rinvenuti dai militari molti provengono proprio da tombe di bambini.
La refurtiva trovata in casa delprofanatore di tombe:oggetti in gran parte provenienti da tombe di bambini
Intorno alle 12 di ieri il ladro è stato fermato dai Carabinieri di San Polo d’Enza a seguito dell’allarme dato da una donna che l’ha sorpreso nel cimitero di Vetto mentre rubava oggetti d’arredo e, appunto, un peluoche dalla tomba della figlia scomparsa di recente. Quando si è visto scoperto l’uomo ha abbandonato la refurtiva fuggendo su una Volkswagen Golf nera poi intercettata in via Val d’Enza Sud, del Comune di Canossa, dai Carabinieri di San Polo a meno di 10 km dal cimitero di Vetto. Bagagliaio e nell’abitacolo erano stipati di arredi funerari tra cui statuine in gesso, vasi, angioletti, piccoli giochi oltre a piante e composizioni floreali, in parte asportati dai cimiteri del comune di Vetto e di Montecavolo.
Un vero deposito di refurtiva cimiteriale è stato infine scoperto nell’abitazione del ladro: in tutto un centinaio di oggetti di ogni genere, molti dei quali provenienti proprio da tombe di bambini.
L’uomo, pur dichiarandosi dispiaciuto non ha voluto spiegare la sua condotta delittuosa, ragion per cui i Carabinieri non escludono che operasse per conto di qualche maniaco collezionista . Per ora l’uomo, finito in manette, è accusato del reato di furto aggravato e continuato. Gli arredi funebri sono stati sequestrati in attesa di essere restituiti ai derubati che potranno rivendicarne la proprietà presentandosi ai Carabinieri di San Polo d’Enza per le operazioni di riconoscimento e restituzione.
Mario Guidetti
12/12/2015 alle 15:34
Ignobile – mi auguro che ora non venga liberato o messo ai domiciliari in attesa di giudizio