21/12/2015 – E’ un brusco risveglio, un Natale con panettone rosso sangue ripieno di furti e rapine, quello offerto ai reggiani dall’indagine annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita delle province italiane, diventata orma il termometro più attendibile sui mutamenti socio-economici del Paese.
Per una terra abituata alle prime posizioni, e per un ceto politico abituato ad autoincensarsi da sempre come il primo della classe, è una botta dura. Nell’indagine pubblicata questa mattina Reggio Emilia crolla al 26° posto nella classifica generale, perdendo 21 posizioni rispetto al quinto posto dello scorso anno. In regione, fanno peggio solo Ferrara al 63 ° e Piacenza al 37° posto.
Va meglio Parma, che si piazza al 13° posto guadagnando sei posizioni rispetto all’indagine precedente. Male Modena, che crolla dalla terza alla 14°posizione (però davanti a Reggio di undici posti).
A trascinare verso il basso Reggio Emilia nella valutazione dei tradizionali 36 indicatori suddivisi in 6 aree tematichee è il settore ordine pubblico e sicurezza, dove Reggio Emilia peggiora le proprie posizioni sino a scendere a quota 90.
Nelle classifiche per indicatori, la provincia è al 90°posto per numero di rapine ogni centomila abitanti. In base ai dati rilevati nel 2014, è all’80° posto per scippi e borseggi (215 ogni centomila abitanti), al 91° per appartamenti svaligiati (583 ogni 100 mila abitanti), al 49° per le frodi e al 45° pe le estorsioni. E’ terzultima in Italia, prima di Rimini e Bolzano (che tuttavia è la prima nella classifica generale) per crescita dei reati tra il 2011 e il 2014.
Ecco da chi è preceduta Reggio Emilia nella classifica generale:
1 Bolzano, 2 Milano, 3 Trento, 4 Firenze, 5 Sondrio,,6 Olbia-Tempio Pausania, 7 Cuneo, 8 Aosta, , 9 Siena, 10 Ravenna (la prima in Emilia) 11 Macerata, 12 Bologna, 13 Parma, 14 Modena, 15 Como, 16 Roma, 17 Belluno, 18 Udine, 19 Gorizia, 20 Monza e Brianza, 21 Ascoli Piceno, 22 Pisa, 23 Rimini, 24 Bergamo, 25 Forlì-Cesena, 26 Reggio Emilia.
Seguono Livorno (che perde 16 posizioni), Brescia (-2) e Mantova (che sale di 5 posti).
Resta brillante la performance per Affari e lavoro, che vede Reggio Emilia ancora al secondo posto nel Paese. Oggi, comunque, tacciono le trombe argentine degli uffici stampa, ed è comprensibile: Reggio Emilia non è più il migliore dei mondi possibile, neanche per le statistiche di fine anno.
Negli indicatori del tenore di vita la provincia migliora le posizioni spuntando il 15° posto, il medesimo piazzamento registrato nei servizi Salute e ambiente. Solo il 62° posto, in peggioramento, per la popolazione e al 58° per tempo libero e divertimenti .
Le cifre dell’indagine non fanno che confermare in ritardo la percezione di insicurezza ormai radicata nei cittadini, e chedel resto i media da anni misurano giorno per giorno nelle sue drammatiche e crescenti dimensioni. E’ anche la misura del livello di pressione in cui devono operare poliziotti, carabinieri e Fiamme Gialle: speriamo che la “sentenza” del Sole possa tradursi in un pressing su ministeri e governo affinchè gli organici delle forze dell’ordine vengano adeguatamente potenziati. Vedremo cosa accadrà a partire da marzo, con l’inizio del maxi-processo Aemilia, destinato a durare un paio d’anni.