Di fatto è un surrogato ammodernato, rivisto e corretto delle vecchie circoscrizioni.
Di “intelligente” troviamo politicamente ben poco, se pensiamo che le circoscrizioni sono state recentemente abolite per risparmiare.
Quali i vantaggi di questa contorta nuova procedura amministrativa?
E’ stata fatta un’analisi delle risorse necessarie o si doveva inventare qualche forma di occupazione per qualche dipendente comunale?
In commissione ieri sera si è discusso del regolamento di questa nuova forma di partecipazione che ha tutto il sapore ideologico di chi vuole sbandierare la partecipazione a convenienza e deve giustificare l’esistenza di un assessorato, quello retto dalla Montanari, un plauso a Lei per l’impegno profuso ma noi riteniamo che questo assessorato si possa ridefinire “agli affari inutili”.
E’ un contenitore nel contenitore privo di risorse ma con impegnato una fetta di staff del comune chiamato a reggere un livello che di fatto è stato stracciato dalla normativa privo di risorse e quindi fortemente compromesso nei risultati attesi ma con costi fissi che ricadono sulla collettività.
Il Comune faccia il Comune, cioè governi e pianifichi con un attento controllo di gestione e una coerente dotazione finanziaria, l’insieme complesso delle manutenzioni: se si vuole regolamentare una qualsiasi forma di sinergia pubblico-privata nella cura di beni pubblici è sufficiente proporre un bando e sottoscrivere una convenzione non occorre un’ assessorato.
*consigliere comunale, capogruppo Grande Reggio-Progetto Reggio