Archivi

Contrordine: il compostaggio resta a Mancasale. L’area, anzi, è stata ampliata all’insaputa dei cittadini
La puzza come regalo di Natale del Comune e di Iren

puzza24/2/2015 – L’impianto di compostaggio e trattamento degli sfalci resterà nell’area del depuratore di via Raffaello a Reggio Emilia. Dopo tante promesse, ora gli abitanti della zona Nord e le migliaia di lavoratori che ogni giorno affollano la zona industriale di Mancasale, trovano sotto l’albero di Natale un regalo oltremodo spiacevole: la certezza di dover sopportare sine die il compostaggio e il  tanfo che promana per chilometri dalla cosiddetta area ecologica Iren di via Raffaello. Eppure, non più tardi di ottobre, l’assessore Mirko Tutino aveva dichiarato: “La delocalizzazione a Novellara della piattaforma di compostaggio, affiancherà il centro di raccolta rifiuti già esistente gestito da Sabar. In più, grazie ad un diverso sistema di pompaggio, verrà soffiata aria dal basso, velocizzando la fermentazione del verde e riducendo di molto l’odore”.

Ma non basta: la platea di compostaggio di Mancasale  è stata ampliata di 4 mila metri quadrati, ovviamente senza informare la popolazione  (collaudo entro fine anno). Lo ha rivelato l’assessore alla rigenerazione urbana Alex Pratissoli nella risposta scritta datata 26 novembre, e recapitata nei giorni scorsi,  a un’ interrogazione della consigliera di opposizione Cinzia Rubertelli. E del resto Iren ha confermato l’altro ieri a Telereggio che il previsto trasferimento dell’impianto di compostaggio nell’area Sabar a cavallo tra Novellara e Cadelbosco, non si farà: progetto abbandonato a seguito delle proteste dei cittadini, avvelenati per anni dai miasmi della discarica.

La lavorazione degli sfalci e i fanghi di depurazione, allora, restano a Mancasale. Insieme, ovviamente alla puzza. Tuttavia, Iren ha precisato sempre a Telereggio che la quantità di sfalci trattati a Mancasale sarà ridotta già da gennaio a diecimila tonnellate/anno contro le 50 mila affluite sino ad oggi nel recinto del depuratore (ma l’assessore Pratissoli parla di 25 mila tonnellate/anno). Il resto verrebbe spedito in impianti fuori provincia.

A questo punto è legittimo chiedersi perchè non si mandano fuori provincia anche le restanti diecimila tonnellate, visto che gli enti locali hanno fatto marcia indietro sul trasferimento dell’impianto, rimangiandosi la parola data ai cittadini reggiani. E per qualei ragioni  l’impianto di Reggio è stato ampliato, visto che comunque la quantità di sfalci e potature da trattare verrebbe drasticamente ridotta.

Ma tutto il male non vien per nuocere: se non altro si potrà verificare se con la riduzione delle quantità trattate diminuiranno anche gli odori mefitici per impestano un’area di chilometri sino a Sesso e Massenzatico. Oppure se gli odori non siano in gran parte da attribuire  ai fanghi e alle caratteristiche stesse dei depuratori.

Che la Giunta di Reggio Emilia sia in imbarazzo lo dimostra il silenzio pubblico intorno all’operazione. Proprio ieri l’amministrazione Vecchi ha diffuso un comunicato sterminato sul piano urbanistico attuativo, appena approvato in Giunta, per la riqualificazione di 33 ettari dell’area di Mancasale – con  la previsione di nuovi insediamenti produttivi  (compreso un’azienda leader negli acciai per la meccanica di precisione), una fascia di “inserimento paesaggistico”, opere di riqualificazione, nuova viabilità, videosorveglianza, completamento delle rete ciclopedonale – però sull’ampliamento di Mancasale neppure una parola.

A conferma della impossibilità – o incapacità? – di affrontare il nodo urbanistico più pesante che condiziona lo sviluppo di quello nella carta dovrebbe diventare il “parco industriale” più importante dell’Emilia. Sarà chiamato “il parco della puzza”?

Reggio Report, comunque , è in grado di pubblicare la risposta dell’assessore Pratissoli all’interrogazione Rubertelli, in cui per la prima volta si parla non di trasferimento, bensì di ampliamento del compostaggio. Da notare che quando in ottobre l’assessore Tutino confermava l’emigrazione dell’impainto alla Sabar, i lavori di ampliamento a Mancasale erano già cominciati.

LA RISPOSTA DI PRATISSOLI ALLA CONSIGLIERA  RUBERTELLI

In data 26 novembre 2015, l’assessore alla Rigenerazione urbana ha scritto:

 – La Ditta (Irez) effettua 4 campagne di monitoraggio odorigeno all’anno in 4 punti di rilevamento per la determinazione di Mertcapani, limonene, ammoniaca, acido solfidrico. I valori riscontrati sono molto bassi.

– Effettuate nel corso degli ultimi mesi 2 ispezioni da parte di Arpa che non hanno evidenziato criticità o difforminta rispetto alle prescrizioni dell’Aia (Autorizzazione Integrata ambientale”

Azioni previste dall Autorizzazione Integrata ambientale

1) Attuate : spostamento del lavaggio sponde automezzi adibiti a trasporto fanghi, ampliamento della sede stradale a nord-est del costruendo ampliamento del piazzale esistente, realizzazione di una vasca/sgrigliatore sugli scarichi derivanti dai piazzali di compostaggio con pozzetto di controllo degli scarichi generati dalle acque di dilavamento del piazzale.

2) In corso di realizzazione:

–  ampliamento della platea di compostaggio esistente di circa 4000 mila metri quadrati, dotata di proprio sistema di drenaggio e collegata alla platea esistente;

creazione di dune al confine ovest dell’area, utilizzando i terreni di risulta degli scavi necessari alla realizzazione dell’ampliamento del piazzale;

– estensione della rete idranti asservita alla platea esistente e installazione di un gruppo di pressurizzazione per l’impianto antincendio;

installazione di uno strumento di misura dei volumi degli scarichi provenienti dalle acque di dilavamento dei piazzali di compostaggio.

Queste opere sono completate, e il collaudo dovrebbe avvenire nella settimana tra Natale e Capodanno.

 

 

 

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *