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Terzo ko per la Grissin Bon battuta a Venezia 87-83
I biancorossi hanno ceduto negli ultimi 5′ di gara

Ultimo minuto di Reyer-Grissin Bon: Menetti dà istruzioni a Gentile e Della Valle (foto da Rai Sport)

Ultimo minuto di Reyer-Grissin Bon: Menetti dà istruzioni a Gentile e Della Valle (foto da Rai Sport)

15/11/2015 – (Carlo Codazzi) – Altro stop in trasferta per la Reggiana dopo quelli collezionati a Cremona e a Las Palmas. Stavolta è toccato all’Umana Venezia fare lo sgambetto ai grissini, ancora privi di Veremeenko, sconfitti 87-83 al Taliercio. Pala Taliercio che si è raccolto, prima della palla a due, in 1′ di silenzio per ricordare la veneziana Valeria Solesin, uccisa dai terroristi a Parigi, in memoria della quale e delle altre 128 vittime della strage di Venerdì scorso si è suonata la “Marsigliese”.

Parlare di crisi è forse eccessivo, ma senza dubbio il momento è delicato e Menetti e la squadra dovranno lavorare sodo per uscire dal tunnel in cui si sono infilati nell’ultima settimana. Va dato att0 al coach che a ranghi completi la Grissin Bon è ancora imbattuta. I guai, infatti, sono iniziati con l’infortunio patito da Kaukenas  nel match vinto con Cantù che ha fatto da prologo alla prima sconfitta di campionato dei biancorossi a Capo d’Orlando. Recuperato Rimas dai ranghi è uscito Veremeenko per colpa di una lombalgia causata dal viaggio aereo per la trasferta di coppa alle Canarie. Adesso le sconfitte nell’attuale massima serie sono 3 in 7 giornate che si sommano alle 2 subite, in Eurocup, a Berlino e a Las Palmas rispettivamente contro l’Alba e l’Herbalife Gran Canaria. Nella competizione europea i grissini hanno collezionato, però, 3 vittorie che li pongono in pole per il passaggio del turno, traguardo che l’anno scorso fu nettamente fallito. Desta qualche preoccupazione in più la brusca frenata in campionato in cui la Reggiana mostra maggiori difficoltà rispetto all’avvio della passata stagione, apprensioni motivate anche da un calendario che sembra fatto apposta per provare la temperatura alla truppa di Menetti.

I biancorossi incroceranno i ferri, in successione, con Trento, Pistoia (capolista e squadra rivelazione della serie A), Milano e Brindisi. Le gare con Pistoia e Brindisi i grissini le giocheranno in trasferta. La parola “trasferta” fa vedere i sorci verdi a coach Menetti perché tutte le sconfitte subite dai suoi sono avvenute lontane dal Pala Bigi finora roccaforte inespugnabile per gli avversari della Reggiana. Perché tanta sofferenza quando si tratta di giocare su parquet diversi da quello di Via Guasco?

Allo staff tecnico e alla dirigenza biancorossa la responsabilità di trovare una risposta e la soluzione al “mal di trasferta”. Di norma, le sofferenze patite da una formazione che gioca lontano da casa sono indice di scarsa personalità, ma la Reggiana ha nel roster giocatori di grande spessore tecnico ed esperienza quali Lavrinovic, Kaukenas, Veremeenko e Aradori che non difettano certo di carisma. Di contro è pur vero che Menetti ha dovuto fare  ameno di 2 dei 4 giocatori sopra citati e sicuramente questo fattore ha inciso nel ruolino di marcia negativo della Grissin Bon in trasferta.

Tornando al match perso al cospetto dell’Umana Venezia va rimarcato che Kaukenas e soci hanno perso una gara che è stata combattuta e divertente (ovviamente, lo è stata di più per i tifosi della Reyer) tra due squadre di alto profilo per il nostro campionato. Un ko che ci può stare come quelli subiti a Berlino e Las Palmas. Non ci stanno, invece, le battute d’arresto di Capo d’Orlando e Cremona, gare giocate davvero male dai biancorossi contro formazioni nettamente inferiori. Il rammarico resta, però, perché la Grissin Bon ha condotto il match del Taliercio per larghi tratti e ha chiuso in vantaggio il 2° e il 3° quarto. Ai grissini sono mancati i 5’ finali come accaduto anche a Las Palmas e Berlino.

Lavrinovic ostacola Green, play della Reyer (foto da Rai Sport)

Lavrinovic ostacola Green, play della Reyer (foto da Rai Sport)

Al via, come detto, coach Menetti ha dovuto prendere nota dell’assenza di Veremeenko che, in un confronto con avversari particolarmente dotati di fisicità e atletismo, avrebbe fatto comodo eccome. Il 1° quarto è filato via piacevole con la Grissin Bon a sprecare nei 5” finali della frazione un vantaggio di 4 p. (16-20, complice una tripla “impossibile” di Phil Goss con fallo ingenuo di Silins che ha causato un “gioco da 4 p.” del colored della Reyer) per finire in perfetta parità (20-20). Battaglia punto a punto nel 2° quarto chiuso con 2 lunghezze avanti dai biancorossi (39-41). Dopo la pausa lunga il confronto è continuato serrato anche nella terza frazione in cui è riemerso Aradori che ha segnato in questo parziale 10 dei suoi 12 punti finali spingendo la Reggiana, dopo 4’30”, al massimo vantaggio +7 (50-57). Recidiva la Grissin Bon che ha sciupato parte del piccolo break di vantaggio (+ 6, 59-65) nei secondi finali, proprio come accaduto nel 1° quarto, con “frittata” di Strautins che ha con una rimessa laterale ha messo la palla nelle mani di Jarrius Jackson per il più comodo dei lay up che ha firmato l’ultimo canestro del 3° periodo (62-65). Purtroppo, oltre ad Aradori, nel 3° quarto è emerso anche Josh Owens che, in fase offensiva, sotto la plancia, ha fatto davvero male ai grissini così come ha colpito duro anche Bramos autore di un bel canestro in uscita e di una spettacolare bomba in momenti chiave della frazione. Il piccolo vantaggio reggiano è sparito in un amen in avvio del quarto conclusivo grazie ad un parziale di 5-0 di Venezia (67-65). A prendere a sportellate la Grissin Bon e a farla vacillare ci ha pensato il giovane talento Stefano Tonut (in estate “trattato” anche dalla Reggiana) che nei momenti clou ha fatto la differenza trovando canestri dall’arco e anche attaccando il ferro risultando imprendibile per Kaukenas. Per larghi tratti dell’ultima frazione è restato in panchina Aradori e questo è stato argomento di critica verso Menetti nel dopo match. Pietro era entrato in ritmo nel 3° quarto e il vederlo relegato in panca per buona parte della frazione finale ha lasciato qualche perplessità.  “Non posso far giocare 35’ a partita ad Aradori – si è difeso il coach davanti ai microfoni. Oggi ha giocato 29’ e sono già troppi. Non voglio trovarmi con giocatori infortunati e bolliti nei momenti decisivi della stagione come accaduto l’anno scorso. Devo ruotarli al massimo utilizzando sempre di più anche Strautins e Pechacek. Abbiamo fatto esperienza in questo senso e non vogliamo ricadere negli stessi errori. Naturalmente, la mia scelta può essere discussa, ma per adesso la penso così”.  Archiviamo il pensiero del coach e torniamo alla fase che ha deciso la gara.

Quando Venezia, a 4’32” dal termine, ha allungato sul 78-73 si è capito che per la Grissin Bon la gara si era messa definitivamente in salita. Ci si è messa di mezzo anche una contestata decisione arbitrale sul 78-76 per la Reyer a 2’55” dalla sirena finale. Pallone in mano a Jackson che ha cercato un tiro forzatissimo dalla distanza ostacolato da Della Valle. I direttori di gara hanno affibbiato un discutibilissimo fallo ad Amedeo che ha fatto arrabbiare Max Menetti e mandato in lunetta la guardia italoamericana per 3 tiri liberi (tutti realizzati a vanificare la precedente tripla di Gentile) che hanno di nuovo scavato il solco (81-76) tra le due contendenti. Match definitivamente “girato” con questo episodio dalla parte veneziana. A scrivere la parola fine alle speranze di rimonta biancorossa ci ha, involontariamente, pensato Aradori (quasi a giustificare la discussa decisione di Menetti di lasciarlo a lungo in panchina nell’ultimo periodo) che ha messo giù un brutto 1/4 dalla lunetta nella fasi terminali con 1 errore “sanguinosissimo” nei 2 liberi che ha tirato sul punteggio di 84-80 per Venezia a 32” dalla conclusione. Il punteggio finale di 87-83 ha premiato la maggiore cattiveria agonistica della Reyer che ha cercato e voluto con più forza della Grissin Bon la vittoria.

Aradori sbaglia un tiro libero decisivo a 32" dalla sirena finale. (foto da Rai Sport)

Aradori sbaglia un tiro libero decisivo a 32″ dalla sirena finale. (foto da Rai Sport)

“Charlie” Recalcati ha impostato la gara con i biancorossi sulla difesa molto aggressiva, spesso schierata a uomo, che a tratti ha arginato l’attacco della Reggiana che si è fatta, comunque, male da sola marcando percentuali di tiro dal campo nettamente inferiori a quelle venete che hanno vanificato, così, i 21 tiri presi in più rispetto alla Reyer (73 per Reggio contro i 52 di Venezia). Reyer che è riuscita a vincere nonostante le 20 palle perse, 11 in più della Grissin Bon che è stata capace anche di recuperare  12 palloni contro i 4 dell’Umana. Questi dati spiegano le 21 conclusioni in più di cui ha beneficiato la Reggiana, ma la maggiore grinta messa nella sfida dagli uomini di Recalcati, bravi ad attaccare la zona biancorossa con un’ottima circolazione della palla, ha fatto la vera differenza.

Al mal di trasferta coach Menetti dovrà trovare in fretta la cura perché mercoledì la Reggiana volerà a Brindisi, probabilmente ancora senza Veremeenko, per giocarsi con l’Enel di coach Bucchi una buona fetta di qualificazione al turno successivo di Eurocup.

TABELLINO

UMANA VENEZIA – GRISSIN BON REGGIO EMILIA  87-83

Singoli Quarti: 20-20;  19-21;  23-24;  25-18.

Progressivi :    20-20;  39-41;  62-65;  87-83.

UMANA VENEZIA: Peric 4, Goss 14, Bramos 11, Green 8, Owens 16,  Jackson 7, Ress 6, Tonut 12, , Ortner 2, Viggiano 3, , Ruzzier 4, N.E. Ambrosin.  Allenatore  Recalcati Carlo

GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Gentile 12, Aradori 12, Della Valle 8, Polonara 4, Pechacek 4,  Lavrinovic 20, Kaukenas 8, Silins 10, De Nicolao 5. N.E.: Lever, Strautins. Allenatore: Menetti Massimiliano.

NOTE:  TIRI DA 2: VENEZIA 23/37 (62,2%) REGGIO EMILIA 21/47 (44,7%) TIRI DA 3: VENEZIA  8/15 (53,3%)  REGGIO EMILIA  9/26 (34,6%) TIRI LIBERI: VENEZIA  17/22 (77,3%) REGGIO EMILIA 14/17 (82,4%) RIMBALZI: VENEZIA  Off. 6, Dif. 28; REGGIO EMILIA: Off. 13, Dif. 16, STOPPATE: UMANA  DATE 6, REGGIO EMILIA DATE 2; PALLE PERSE: UMANA 20, REGGIO EMILIA 9; PALLE RECUPERATE: UMANA  4, REGGIO EMILIA 12;  ASSIST: UMANA 23, REGGIO EMILIA 18.

Arbitri: Tolga Sahin, Manuel  Mazzoni, Lorenzo Baldini.

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