13/11/2015 – I Cavalieri e le Dame della Luogotenenza dell’Italia Settentrionale dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme si riuniranno per la prima volta a Reggio Emilia domenica 15 novembre alle ore 11 per celebrare nella Cattedrale di Santa Maria Assunta (Duomo) la festa della loro patrona, la Beata Vergine Maria Regina di Palestina, Regina della Pace.
Era in programma l’investitura del vescovo di Reggio Emilia Massimo Camisasca a Grand’Ufficiale dei sansepolcrini, ma il prelato ha dovuto dare forfait a causa di una brutta sciatalgia che lo blocca da giorni e in vista di un intervento chirurgico. L’investitura- fanno sapere dall’Ordine – “è stata differita a breve con una cerimonia solenne, sempre nella Cattedrale di Reggio Emilia”.
Domenica mattina il Cavaliere di Gran Croce, avvocato Franco Mazza a nome della Delegazione di Reggio Emilia dell’OESSG – accompagnato da monsignor Gianfranco Gazzotti, padre spirituale e priore della Delegazione reggiana – accoglierà i confratelli e le dame provenienti da Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia, Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
Presiederà la liturgia Monsignor Oscar Cantoni, Gran Priore di Luogotenenza dell’Italia Settentrionale e Vescovo di Crema.
La celebrazione religiosa, domenica, sarà animata dagli artisti della “Cappella Musicale Polifonica” della Cattedrale diretta dal maestro Primo Iotti che, all’organo, accompagnerà i canti e la Missa de Angelis nonché l’Inno dei Cavalieri del Santo Sepolcro, per quattro voci e organo, di Riccardo Pick Mangiagalli (1938).
Il Cavaliere di Gran Croce, gen. avv. Silverio Vecchio, Luogotenente dell’Ordine per l’Italia Settentrionale, concluderà la funzione con la lettura della “Preghiera del Cavaliere e della Dama”. Ad oggi, sono attesi a Reggio Emilia circa 200 tra ospiti, accompagnati dalle loro famiglie.
“La Delegazione reggiana dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, fedele alla propria missione di sostenere i cristiani dei paesi del Medio Oriente, invita tutti i cittadini a partecipare alla celebrazione per testimoniare, con un momento di preghiera comune, la vicinanza a tutti coloro che ancora oggi soffrono a causa dell’intolleranza religiosa”.