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Max Menetti protagonista della “Festa del Casaro”
“Il coltellino d’oro come la Supercoppa”

Massimiliano Menetti con il "Coltellino d'oro"tra Graziano Salsi e Giuseppe salsi

Massimiliano Menetti con il “Coltellino d’oro”tra Graziano Salsi e Giuseppe Alai

5/11/2015 – (Carlo Codazzi) – Grande serata giovedì scorso nella sede della Cantina Albinea-Canali (Cantine Riunite) in cui ha avuto luogo la tradizionale “Festa del Casaro Reggiano”.

Nel corso della riuscitissima serata è stato, come noto, premiato il coach della Pallacanestro Reggiana Massimiliano Menetti che ha ricevuto l’ambito “Coltellino d’oro, il massimo riconoscimento della sezione provinciale del Consorzio di tutela del Parmigiano-Reggiano e che quest’ultimo conferisce a personalità del mondo della cultura, dell’economia, dello sport, dello spettacolo, con origini reggiane, che si sono particolarmente distinte nel proprio settore di attività. Il coach biancorosso, molto onorato e felicissimo per il riconoscimento a lui attribuito, non si è sottratto, gentilissimo come sempre, alle nostre domande.

Coach, dopo aver alzato la Supercoppa, ora ha alzato anche il “Coltellino d’oro”..

“Indubbiamente,  il “Coltellino d’oro”è un riconoscimento di pari valore alla Supercoppa, forse addirittura superiore per un reggiano puro sangue come me che ha l’onore di essere allenatore della squadra della propria città. La Pallacanestro Reggiana e il Parmigiano-Reggiano sono due eccellenze di Reggio Emilia e il fatto di avere ricevuto questo premio dal Consorzio mi fa davvero molto piacere”.

A livello personale non è il primo premio che le viene attribuito..

“E’ vero, ma un conto è essere premiati per meriti da allenatore che è un fatto molto tecnico altro è ricevere un riconoscimento come quello di stasera. Questa è una soddisfazione proprio a livello personale che va oltre il basket. Il Parmigiano-Reggiano non è un prodotto è un’eccellenza ed è un “valore” importantissimo di Reggio Emilia. Quindi, essere premiato da coloro che lo producono, lo tutelano e lo promuovono in tutto il mondo mi fa felicissimo”.

Massimiliano Menetti saluta gli intervenuti alla "Festa del Casaro "Reggiano"

Massimiliano Menetti saluta gli intervenuti alla “Festa del Casaro “Reggiano”

Parmigiano-Reggiano e Pallacanestro reggiana a braccetto, quindi, per promuovere Reggio Emilia in tutta Europa?

“E’ bello pensare che sia così. Il Consorzio promuove la nostra città in Europa producendo e vendendo un prodotto buonissimo, noi cerchiamo di fare altrettanto esportando nei palazzetti continentali un bel basket”.

Coach, ci può dire quale è la sua specialità culinaria quando si mette alla prova ai fornelli (se effettivamente si adopera in cucina)?

“Mi ci metto ai fornelli nonostante sia un cuoco “fallito” perché ho fatto la scuola alberghiera, ma non ho mai professato il mestiere. Direi che con una buona punta di Parmigiano si riesce a mascherare spesso i difetti dei piatti che si cucinano, quindi, è fondamentale averlo sempre a portata di mano. Avere in cucina una buona punta di Parmigiano-Reggiano ti fa stare tranquillo. Il piatto che cucino, in particolare, non c’è. Grazie a Dio, ho una moglie bravissima a cucinare e una madre che lo è altrettanto. Mi piace molto mangiare, soprattutto tradizionale, a Reggio e confermo che non si sbaglia mai col Parmigiano. Non mi è capitato mai di assaggiare del parmigiano cattivo”.

Il ringraziamento di Massimiliano Menetti per il premio ricevuto

Il ringraziamento di Massimiliano Menetti per il premio ricevuto

E se lo chiamassimo “Reggiano” anziché “Parmigiano”?

“Ma no, dai. Sapete che sono un tifoso del “campanile”, ma credo che questo sia l’unico caso in cui faccio un’eccezione. Se c’è di mezzo il termine “Parmigiano” riguardo il nostro formaggio, per me, non è un problema. E’ nato con questo nome ed è giusto che continui ad essere denominato così”.

C’è un piatto con cui si può prendere per la gola Max Menetti?

“Ce ne sono diversi. Mi piace stare a tavola e adoro mangiare in generale. E’ sufficiente mettere in tavola una bottiglia di lambrusco, un po’ di Parmigiano-Reggiano e una fetta di salame e io sono già fritto”.

Dica la verità, da cuoco mancato, le piace “cucinare” gli avversari sul parquet…

“Certo. Speriamo di continuare a “cucinarli”.Per ora abbiamo sfornato buoni piatti, ma non è scontato che continuino ad uscire piatti riusciti. Occorrono sempre massimo impegno e massima attenzione da parte nostra”.

Pensa che il fatto che la Grissin Bon sia diventata un’eccellenza possa pesare alla squadra?

“No, anzi, il fatto ci inorgoglisce perché dietro alle vittorie esiste un lavoro impostato da tanti anni. Alle spalle abbiamo un grande proprietario, Stefano Landi, che è già di per sé un’eccellenza  con la propria azienda e noi siamo fieri di esserlo diventati a nostra volta. Tutto ciò non è un peso, al contrario è motivo di orgoglio far parlare in positivo della propria città come avvenuto negli ultimi anni”.

 Un’eccellenza quale è la Pallacanestro Reggiana non meriterebbe qualcosa di meglio dell’attuale PalaBigi?

“ Sì, ma dovremmo avventurarci in un discorso lunghissimo riguardo una problematica ormai datata. Un discorso lungo e complicatissimo. E’ evidente che quando giriamo per l’Europa e vediamo gli impianti dove giocano le nostre avversarie ci fa pensare che la nostra città, Reggio Emilia, non tanto la Pallacanestro Reggiana, che si distingue, ad esempio, per l’alta velocità e il ponte di Calatrava non è bello che debba relegare a livello sportivo la propria immagine ad un palazzetto degli anni ’60. Non è bello per la città anche al di là di ciò che sono i valori economici indispensabili per la crescita di una società come la Pallacanestro Reggiana”. (Al momento dell’intervista il coach non sapeva ancora della delibera approvata dal Consiglio Comunale riguardo l’ampliamento e la ristrutturazione del PalaBigi ndr)

Coach, un’ultima domanda per togliere un po’ d’ansia alla tifoseria. Quando rientrerà Kaukenas?

“Siamo vicini al suo rientro. Non so se ci sarà a Cremona, ma spero sia sul parquet nella prossima gara di coppa” .

I PREMIATI DELLA FESTA DEL CASARO

PARMIGIANO REGGIANO: NUOVA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE PER SOSTENERE I CONSUMI.

6/11/2015 – “E’ una soddisfazione personale grandissima”: emozionato eppure perfettamente a suo agio in un ambiente che ha conosciuto bene sin da bambino, Max Menetti, coach della Grissin Bon, si è espresso così nel momento in cui gli è stato consegnato il “Coltellino d’oro” nell’ambito della tradizionale “Festa del casaro Reggiano”, l’annuale appuntamento promosso dalla sezione provinciale del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Menetti è andato così ad inserirsi nella prestigiosa lista dei reggiani illustri che in 52 edizioni della festa del casaro hanno ricevuto il massimo riconoscimento che la sezione provinciale del Consorzio di tutela conferisce a personalità del mondo della cultura, dell’economia, dello sport e dello spettacolo che abbiano origini reggiane e si siano particolarmente distinti nella loro attività.
Accanto a quello di Menetti, spiccano nomi come quello di Romano Prodi, Giorgio Forattini, Carlo Ancelotti, Zucchero, Ligabue, Mariella Burani, Ivana Monti, Andrea Griminelli, Iva Zanicchi e altri ancora.
Molto calorosa l’accoglienza riservata a Menetti dalle centinaia di casari e amministratori di caseificio che si sono dati appuntamento alla cantina Albinea-Canali per un evento – come ha ricordato il presidente della sezione reggiana del Consorzio, Graziano Salsi – “che evidenzia bene il “gioco di squadra” che ogni giorno si realizza nei caseifici”.
Salsi e il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai, hanno poi ricordato l’intenso lavoro compiuto dall’Ente di tutela per mettere a punto alcune riforme del disciplinare produttivo – che saranno al centro della prossima assemblea dei caseifici – finalizzate a sancire un legame ancora più stretto tra prodotto e territorio e a valorizzare ulteriormente la qualità. Da Salsi, poi, una iniezione di fiducia: le quotazioni – ha detto – sono ancora basse, ma si registra qualche segnale di ripresa che ci auguriamo si consolidi per assicurare un reddito adeguato agli impegni e agli investimenti dei produttori.
Proprio a sostegno dei consumi partirà l’8 novembre – come ha ricordato Alai – una nuova ed intensa campagna di comunicazione che raggiungerà il suo apice in vista di quelle festività natalizie che nel 2014 fecero segnare un aumento dei consumi pari al 7%.
Nel corso della “festa del casaro reggiano” sono stati premiati con medaglia d’oro tre “casari benemeriti”: Emilio Anceschi ((Caseificio Nuova Fontana di Rubiera), Luigi Paolo Fino (Antica Fattoria Caseificio Scalabrini di Bibbiano), Antonio Landi (Caseificio La Grande di Castelnovo Sotto).
Lo “Spino d’argento” – che premia giovani casari che già si sono distinti per la loro alta professionalità – è stato consegnato a Gabriele Rossi del Caseificio Castellazzo di Campagnola Emilia.
Lo speciale premio per la migliore sinergia realizzata tra allevatori e casaro è stato attribuito alla Latteria sociale Centro Ghiardo (presidente Vittorio Bertolini, casaro Stefano Domenichini) e alla Latteria sociale San Giorgio di Casina (presidente Marcello Chiesi, casaro Lorenzo Teggi), mentre il riconoscimento per il mantenimento di questa sinergia è stato assegnato al Caseificio di Gavassetto (presidente Mauro Rossi, casaro Silvano Mercati).

 

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