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“I grandi killer della Liberazione”: un saggio di Gianfranco Stella sugli eccidi del dopo 25 aprile
Dibattito con l’autore alle Notarie

25/11/2015 – Un saggio storico di oltre 600 pagine con il corredo di oltre 100 pagine di fotografie  sui delitti compiuti dai partigiani dopo il25 aprile 1945. “I grandi killer della Liberazione,” libro scritto dal professor Gianfranco Stella, sarà presentato a Reggio Emilia (sala dell’hotel Notarie) sabato 28 novembre alle 16. Con l’autore intervengono il direttore di Prima Pagina Reggio Corrado Guerra e lo storico Luca Tadolini.
L’incontro è promosso da Ivaldo Casali insieme all’associazione “Pietro e Marianna Azzolini” e al Centro Studi Italia.

“Su questo stesso argomento Gianfranco Stella ha pubblicato  otto libri dal 1990 ad oggi- spiega Casali – Per uno di questi, LA STRAGE DI CODEVIGO del 1991 fu denunciato da ex partigiani e processato per vilipendio e diffamazione aggravata. Assolto in primo come in secondo grado, la sua vittoria fu la prima nella storia giudiziaria della nostra Repubblica verso uno scrittore che ha voluto smascherare gli orrori d’una rivoluzione già in atto.

Nel libro in presentazione, oltre 600 pagine, vengono riassunte e documentate soprattutto le atrocità del dopo 25 aprile 1945 avvenute nelle Regioni del centro e nord Italia. L’autore con iuna  vastissima documentazione, ricostruisce nei dettagli decine di eccidi e centinaia di omicidi, compiuti per punizione, per vendetta, per fanatismo politico e per odio di classe.  Grazie al libro in questione, precisamente alle pagine 71-74,  l’autore ricostruisce la tragica fine di una persona uccisa da due partigiani comunisti nel 1945, di cui sono citate le generalità, e poi gettata in un pozzo delle scuole elementari di Alfonsine . Il figlio, residente a Cervia, ha scoperto così dopo 70 anni chi ha ammazzato su padre e si è rivolto alla Procura per essere autorizzato al ritrovamento del corpo.

“I GRANDI KILLER DELLA LIBERAZIONE” E IL SUO AUTORE – SCHEDA BIO-BIBLIOGRAFICA

L’autore, Dr. Gianfranco Stella, nasce in una famiglia profondamente cattolica. Poco più che adolescente è delegato parrocchiale di Azione Cattolica. Dopo gli studi classici si laurea in lettere con una tesi di storia contemporanea (le leggi razziali del 38). Avanti negli anni si laurea alla Pontificia Università in Filosofia con una tesi sull’antistoricismo dei fratelli Sturzo. Da cattolico s’avvicina allo studio della Resistenza scoprendone le due anime che l’hanno caratterizzata: quella patriottica, cattolica, liberale e anche attendista, e quella massimalista, classista, rivoluzionaria.

Questo discrimine storiografico sarà accettato dagli storici molto tardi, grazie anche alla non cospicua produzione memorialistica dei vertici del partito comunista (Amendola) che riconosce l’anima rivoluzionaria della Resistenza e la conseguente doppiezza di Togliatti sempre più determinato a percorrere la via democratica verso il potere. Dopo aver pubblicato diversi volumi di storia comune giunge al 2015 con I GRANDI KILLER DELLA LIBERAZIONE un’opera che, nelle intenzioni dell’autore, vuol discriminare  nei diciotto mesi della lotta di liberazione tra l’attendismo delle formazioni moderate e il determinismo di quelle social-comuniste, volto alla recrudescenza del conflitto e all’esasperazione della popolazione coinvolta nel vortice delle rappresaglie. Il libro è indubbiamente opera storiografica complessa, ricca di nozioni e valutazioni articolate, molto vicina alla recente produzione letteraria di Giampaolo Pansa, col quale l’autore ha avuto contatti in occasione del celebre IL SANGUE DEI VINTI(del 2003).

“I grandi killer della liberazione” forse oggi può apparire un testo prematuro per la crudezza della narrazione, e non attuale nella considerazione convenzionale della Resistenza. La quale, tuttavia, non è compiutamente ricordata, secondo l’autore, nella sua completezza storiografica, ovvero composta di generosi partigiani di ispirazione liberale, cattolica e non solo di spietati killer. Il pensiero dell’autore si fonda sul principio che storia è verità che prescinde da categorie mentali, in quanto unica, oggettiva e assoluta.

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