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Ai Musei si parla e si assaggia la bomba di riso, piatto prediletto da Alessandra Farnese
Con Patrizia Fava, Alessandro Bifaro e i ragazzi del Nelson Mandela

3/11/2015 – Dopo la goduriosa e affollata conferenza sull’erbazzone con il grande chef Gianni d’amato e con Roberto Solimè, imprenditore e saggista, uno dei più importanti erboristi italiani, Mercoledì 4 novembre, al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia (via Spallanzani 1) si parla di un altro piatto della tradizione reggiana, come sempre con assaggi finali: la bomba di riso.

L’incontro dalle 19 alle 20 – giusto in tempo per predisporre lo spirito e lo stomaco alla cena è come sempre nel ciclo  “Noi amiamo mangiare bene/30 eccellenze della nostra tavola”.

L’iniziativa è a cura Patrizia Fava, preside del corso di laurea in Controllo e sicurezza degli alimenti, università degli studi di Modena e Reggio Emilia) e del professor Alessandro Bifaro con i suoi alunni (Istituto di istruzione superiore Nelson Mandela di Castenovo Monti).

Grazie alle risaie della Bassa reggiana, il riso si diffuse in tutto il territorio, prima nella cucina nobile e in seguito in quella popolare. Per quanto riguarda la bomba di riso, dato che la ricetta di questo piatto tradizionale prevede l’uso di carne di piccione, al tempo esclusiva dei ceti più abbienti, la si può considerare un piatto nobile, nato nel Rinascimento tra il XVI e il XVII secolo. La ricetta della tradizione è seguita ancora oggi: il riso, cotto in forma di pasticcio, rosolato e dorato a fuoco lento, viene farcito con formaggio e carne di piccione, cotta a sua volta in burro e spezie.
Si narra che Elisabetta Farnese (1692-1766), regina di Spagna, ne fosse particolarmente ghiotta, tanto che il suo primo Ministro, Cardinale Giulio Alberoni, di origine emiliana, ordinava che la bomba di riso fosse presente sulla tavola reale ogni giorno. Il 15 agosto, durante la festa della Madonna, anche i popolani potevano gustare questo piatto, pur con qualche modifica: al piccione si sostituiva un ragù di porcini e carne di maiale e manzo, più accessibile anche agli strati meno abbienti.

Patrizia Fava
Dopo una carriera di ricercatrice internazionale e poi insegnante, oggi la dottoressa Fava è alla guida del corso di laurea magistrale in Controllo e sicurezza degli alimenti dell’università degli studi di Modena e Reggio Emilia.  Sempre entusiasta quando si tratta di far conoscere al grande pubblico le scoperte più interessanti delle sue ricerche, mercoledì prossimo spiegherà l’elemento fondamentale della “bomba”: appunto, il riso.

Alessandro Bifaro e alunni
A Castelnovo ne’ Monti è attivo, nell’Istituto di istruzione superiore Nelson Mandela, un indirizzo alberghiero, che ogni anno accoglie circa trecento ragazzi e offrendo la possibilità di una formazione attenta, quasi personalizzata, un ambiente familiare dove gli studenti possono usufruire di laboratori e cucine attrezzate.

Le Experience, svolte nel Palazzo dei Musei, sono un momento gratuito e aperto al pubblico, in cui il prodotto della settimana viene raccontato da uno Chef e da un portavoce della storia e della tradizione reggiana. Il progetto nasce dall’idea di I love italian Food, in collaborazione con FabLab e Food Innovation Program: ogni incontro, promosso dai Musei, propone un punto di vista originale sulle materie prime più significative che stanno alla base della nostra cucina.

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