6/10/2015 – E’ la strategia dello spezzatino, o per meglio dire l’ultima spiaggia, quella proposta oggi ai soci di Coopsette dal presidente Fabrizio Davoli. Un’assemblea che, se il piano sarà realizzato, sarà di fatto l’ultima della storia della cooperativa. Il piano industriale che dovrà essere presentato al Tribunale e ai creditori entro il 25 ottobre prevede 250 esuberi “a perdere” su 548 dipendenti e il passaggio dei “salvati” alla newco Atikram (che successivamente dovrebbe essere riassorbita dalla società-inermeria Sicrea guidata da Luca Bosi) o a altre aziende che acquisiranno i vari rami d’azienda di Coopsette. I lavoratori che verrebbero assunti da Atikram dovrebbero accettare, in cambio del mantenimento del lavoro, un peggioramento delle condizioni salariali e contrattuali, come del resto è accaduto ai lavoratori ex-Muratori Reggiolo ed ex-Orion passati prima alla Siteco e poi a Sicrea. Ma comprendendo le società partecipate i lavoratori in bilico sono 1.300.
E’ un colpo durissimo per la cooperazione di produzione e lavoro, per l’economia provinciale e soprattutto per Castelnovo Sotto: ma a quanto pare non resta altra da fare alla Coopsette, ex gioiello della cooperazione europea, schiacciata dai debiti e anche dalle inchieste penali.
Già decisa, fra l’altro, la cessione del comparto prefabbricati e ferroviario: sarà acquisito dalla Margheritelli di Perugia, società proprietaria del marchio Listone Giordano e leader nel settore dell’armamento ferroviario.
Ma a questo piano di tagli e dismissioni si oppone nel suo complesso la Cgil, che oggi ha diffuso una nota dai toni durissimi firmata da Rudi Zaniboni a nome della Fillea Cgil di Reggio Emilia e di Genova. La Cgil chiede a Legacoop di assumersi le proprie responsabilità “per accompagnare Coopsette i suoi dipendenti e i suoi soci, fino alla completa rioccupazione di tutti”
“Nella serata di giovedì 1° ottobre le Organizzazioni Sindacali di Reggio Emilia e Genova hanno ricevuto da Coopsette Soc. Coop. le comunicazioni di apertura di alcune procedure ai sensi di legge, dove si manifestano le intenzioni di affittare dei rami di azienda di Coopsette a soggetti diversi. La Fillea-Cgil di Reggio Emilia – si legge nella nota – manifesta tutte le sue preoccupazioni per i termini di queste comunicazioni, in particolare rispetto alle condizioni che vengono esplicitamente poste”. Le misure proposte “diverse delle quali non sono nemmeno praticabili, sembrano più provocazioni che richieste e produrrebbero conseguenze contrattuali, economiche e sociali pesantissime per i lavoratori interessati dalle operazioni di affitto e nel contempo lascerebbero tutti i restanti lavoratori in una condizione di precarietà assoluta”.
“Riteniamo – aggiunge Zaniboni – che non sia questo il modo per ricercare delle soluzioni condivise e delle risposte adeguate alla crisi di questa azienda, e ai bisogni dei dipendenti e soci. Dei 548 lavoratori attualmente in forza a Coopsette almeno la metà si troverebbero esclusi dalla speranza di continuità occupazionale e per i restanti viene prefigurato un futuro di salario e diritti ridotti.
La nostra preoccupazione viene accentuata ancor di più dalle nuove disposizioni sull’impiego degli ammortizzatori sociali per le aziende con le caratteristiche attuali di Coopsette, che prevedono un periodo di copertura estremamente ridotto.
Diventa quindi prioritaria per noi la ricerca di tutte le possibili soluzioni e proposte che prevedano la continuità lavorativa per il maggior numero di lavoratori e che assicurino la migliore salvaguardia dei diritti di ogni singolo lavoratore prevedendo nel contempo un credibile piano di rilancio delle attività produttive. Per questo chiediamo con forza di essere parte attiva, assieme ai lavoratori, nelle scelte che meglio garantiscano queste necessità inderogabili.
Con la stessa forza chiediamo al sistema cooperativo e a Legacoop di assumersi in pieno le responsabilità che gli competono per la natura della cooperazione e della rappresentanza di essa, per accompagnare Coopsette i suoi dipendenti e i suoi soci, fino alla completa rioccupazione di tutti in coerenza con la responsabilità sociale che la cooperazione si è assunta nei loro confronti.
E alle istituzioni chiediamo una partecipazione attiva e di supporto per l’attuazione di tutte le azioni che si renderanno necessarie a raggiungere gli obiettivi di piena rioccupazione auspicati”.