2/9/2015 – «… Dove la mettiamo, la capitale? […] E insomma, c’è questa cosa che per delle ragioni che tutta l’Italia si chiede – e forse non vogliamo sapere – che a Reggio Emilia hanno messo un nodo ferroviario unico e decisivo sulla linea ferroviaria più importante del paese, una stazione dell’alta velocità. Quella c’è già. E Reggio Emilia è centrale. E l’Emilia è efficiente ma non troppo rigida, italiana senza essere troppo simbolica, piacevole senza essere molle, e altre buone cose». E’ quanto ha scritto Luca Sofri sul giornale online, Il Post, nel mese di giugno proponendo di stabilire a Reggio Emilia la nuova capitale della nuova Repubblica. Il Pd reggiano e l’entourage del sindaco sono andati in brodo di giuggiole, e subito hanno deciso che si doveva fare un dibattito. Nasce così, da questa simpatica “provocazione”, il confronto a 2 tra Luca Sofri Medesimo e il primo cittadino Luca Vecchi, moderato dal presidente regionale dell’Arci, Federico Amico, questa sera 2 settembre alla Piazza Grande di Festa Reggio (ore 21). Il tema, va da sè, è “Reggio Emilia capitale? L’Italia che vorremmo”.
Ora, di cazzate se ne sparano tante e anche questa può starci, specialmente in un clima festaiolo in cui si sa che la politica dai palchi è un tanto al mucchio. Vellicare lo strapaese e il senso di appartenenza, poi, fa più che bene a un partito che ha un bisogno forsennato di ritrovare un’identità “condivisa” (scusateci la parolaccia, una volta tanto). Il rischio assolutamente da evitare, però, è che ci credano davvero, e che il dolce sogno di un istante finisca per trasformarsi in uno specchio perversamente deformato della realtà: non siamo più quel gran pezzo dell’Emilia del compianto Edmondo Berselli (anzi, non lo eravamo neanche prima) e soprattutto non siamo più un modello esportabile per “l’Italia che vorremmo”. Meglio rimettere i piedi per terra.
Sarebbe bene, inoltre, avvertire Luca Sofri che Reggio Emilia ha il 20% di popolazione residente immigrata ma una vera integrazione è lontana, che ci aggiriamo ancora tra le macerie della bolla edilizia, che ci sono le code alle mense dei poveri nè più nè meno come nelle altre città del centro, nord e sud Italia, che la burocrazia ci strangola e le tasse locali pure, che c’è la corruzione e anche noi abbiamo quartieri come corti dei miracoli, che ci sono le mafie, tante, tantissime mafie però sino all’altro ieri il Pd si cullava gioiosamente nell’illusione degli anticorpi; senza dimenticare che un tempo non lontano si tenevano le chiavi sulla porta, ma oggi si mettono le inferriate alle finestre. Che la Grande Madre Cooperativa è crollata tra fallimenti e concordati e che abbiamo anche noi le cooperative sociali che ottengono le gestioni immigrati senza gara d’appalto. Potremmo continuare, ma è meglio fermarsi: a pensarci bene, Reggio Emilia ha tutti i numeri per rappresentare l’Italia. Hai ragione, Sofri, ma non nel senso che dici tu.
(pierluigi ghiggini)
IL PROGRAMMA DI FESTAREGGIO DEL 2 SETTEMBRE
Il Pane e le Rose
Ore 20.00 La storia di Giovanni Anselmi, saltè par aria, mai piò catè
Andrea Anselmi narratore, Fabiana Bruschi piano e tastiere Compagnia chili 5 di sale
Ore 21.30 Figlie dell’Epoca di e con Roberta Biagiarelli, drammaturgia Simona Gonnella
Corte Ospitale
Gran Bar
Ore 22.45 Fole da Osteria di e con Monica Morini e Bernardino Bonzani, musiche di Claudia Catellani pianoforte
Teatro dell’Orsa
Ore 21.00 Reggio Emilia capitale? L’Italia che vorremmo
Conversazione con Luca Sofrigiornalista e direttore Il Post, Luca Vecchisindaco di Reggio Emilia
conduce Federico Alessandro Amico presidente Arci Emilia Romagna
Ore 22.00 RAUL CREMONA
in Recital
Ore 21.00 La modernità nella tradizione emiliana: showcooking con Simone Magnaninia cura di Cir Food
Ore 21.00 Renzo Tomassini
Ore 21.00 Gira e danza il mondo a cura di Balliamo sul mondo
Ore 21.00 Gruppo Rebelly: danze mediorientali
Ore 21.00 Il team di istruttori di Sestocontinente ti accompagnerà attraverso filmati e tecniche di immersione sott’acqua
Laboratori creativi, truccabimbi, palloncini sagomati, giochi, servizio di babyparking per bimbi da 3 a 12 anni
a cura di L’Acchiappasogni