Pesta la compagna per oltre un’ora: nigeriano arrestato e rimesso in libertà, la donna in ospedale

28/9/2015 – Un nigeriano di 26 anni è stato arrestato dalla Polizia (rimesso in libertà dal giudice, ma con l’obbligo di stare lontano dalla casa familiare) per aver pestato la compagna per oltre un’ora. La donna, una commerciante anche le nigeriana è stata salvata dall’intervento di un parente che, sentite le urla strazianti che provenivano dall’appartamento vicino, ha chiamato il 113.

La poveretta, che ha quanto sembra aveva subito per parecchio tempo le violenze dell’uomo, è stata curata in ospedale percontusioni multiple guaribili in 10 giorni.

L’ennesimo caso di violenze in famiglia è avvenuto domenica nel primo pomeriggio in via Gorizia a Reggio Emilia.  Sul posto, gli agenti di Polizia hanno trovato la donna in lacrime insieme l’ uomo, identificato per Ohenhen Hei, nigeriano di 26, visibilmente agitato e trattenuto da un altro uomo, il partente intervenuto in soccorso di lei.

La donna, coperta di lividi, ha riferito  che al culmine di una violenta lite causata dall’ennesima incomprensione in un rapporto sentimentale ormai logoro, Ohenhen aveva iniziato a picchiarla utilizzando anche il manico di una scopa e giungendo a minacciarla con una grossa forbice. Il litigio e le percosse si erano protratte per oltre un’ora, e l’aggressore aveva impedito alla ragazza di chiamare i soccorsi, strappandole dalle mani il tablet-telefono e gettandolo dalla finestra. il quale le aveva strappato dalle mani il tablet/telefono gettandolo dalla finestra.

In giugno,dopo una lunga convivenza, lei aveva messo alla porta il compagno a causa delle liti e dei suoi atteggiamenti “violenti e prevaricatori”, mai denunciati. Dopo qualche mese il tentativo di riconciliazione, finito malamente nel pomeriggio domenicale. Ohenhen Hei è stato tratto in arresto con l’accusa di lesioni aggravate e ieri, nel corso di un giuditizio perdirettissima il giudice di Reggio Emilia disposto la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.

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