Le famiglie di via Turri, senza gas nè acqua calda da mesi, beffate due volte: lo scandalo arriva in consiglio comunale
13/9/2015 – Lunedì 14 settembre torna a riunirsi dopo un lungo periodo di ferie il consiglio comunale di Reggio Emilia. L’ordine del giorno non è denso come ci si dovrebbe aspettare, tuttavia non mancano gli spunti d’interesse: alcuni, anzi, sono temi che scottano da tempo. Si parlerà del piano di abbattimento delle nutrie che tante polemiche suscita tra gli animalisti (assessore Tutino), di installare cartelli stradali in dialetto “arzàn” e di eliminare una volta per tutte il sovrappasso di Villa Cella, il cosiddetto “mostro” (mozioni di Vinci, Lega Nord).
Si parlerà del concerto di Ligabue di sabato 19 al Campovolo (interrogazione di De Lucia), ma soprattutto della situazione dei distacchi di gas e acqua calda dagli edifici di via Turri e via Paradisi a causa della morosità di proprietari e condomìni: una situazione praticamente unica in Italia, che si protrae dal primo aprile scorso senza una soluzione e che riguarda centinaia di persone, per le quali si prospetta un autunno senza riscaldamento.
Iren e l’amministrazione comunale sono sul banco degli accusati. La discussione in Sala del Tricolore è stata imposta dalle minoranze con una richiesta di
convocazione del consiglio comunale firmata dai consiglieri Vaccari, Lusenti, Rubertelli, Bertucci, Cantamessi, Guatteri, Incerti e Bellentani. Convocazione sollecitata dai cittadini che insieme all’associazione Porto Franco (che fa capo all’ex assessore Pd Franco Corradini) hanno incontrato i gruppi consiliari 5 Stelle, lista Magenta , Grande Reggio-Progetto Reggio e Sel.
Khadija Lamami è la giovane, originaria del Marocco, che si è messa alla testa del movimento di via Turri, sino a mettere adisposizione la doccia di casa sua alle persone che non hanno più l’acqua calda. In una dichiarazione diffusa ai media, oggi Khalima rivela che molte famiglie avevano pagato le forniture di Ire con l’importo degli affitti, che i proprietari 2puntuamente” si sono “dimenticati” di effettuare i versamenti al condominio.

Khadjia Lamami
“Dal primo di aprile la “soluzione” del distacco della fornitura sia di gas per il riscaldamento che di acqua calda, è stata l’unica, la più drastica e punitiva che l’amministrazione abbia saputo intraprendere per contrastare le numerose morosità in Via Turri – scrive Khadija Lamami – distacco che è stato una vera e propria ingiustizia verso tutti i cittadini residenti, commessa ai danni di chi ha sempre pagato e verso coloro non si è voluto indagare le ragioni dell’impossibilità di pagare e nei confronti dei morosi involontari o inconsapevoli: molti inquilini pagavano regolarmente il canone di affitto con incluse le spese condominiali ai proprietari che puntualmente dimenticavano di versarle al condominio”.
Come ho appreso queste ed altre informazioni? Tutto è partito dalla cena al “CafeReggio” promossa dall’ associazione “Portofranco” – racconta Khalima – dove ho incontrato diversi cittadini che avevano subito il distacco. Ho deciso di incontrarne altri, avendo messo a disposizione la doccia di casa mia, dovevo incontrare le persone per informarle di questa possibilità, da maggio ho fatto un po’ di colloqui direttamente nei condomini, scoprendo così una grave ingiustizia nella mia città2. Da qui gli incontri con i gruppi di opposizione che “hanno messo da parte le singole posizioni e convogliato la loro sensibilità e il loro impegno verso un obiettivo importate, per i residenti di Via Turri, per i bambini e le persone anziane, pe rlo più italiane, che nella nostra “banlieu” reggiana vivono e per l’intera città”.
“Sono passati 166 giorni nei quali l’abbandono di questo quartiere da patere dell’amministrazione ha creato un vuoto grave alcuni dei cittadini residenti, chi ovviamente poteva permetterselo, ha deciso di riscattarsi da questa ignobile situazione acquistando autonomamente o organizzandosi collettivamente un impianto autonomo spendendo fino a 3500 euro per impianto.
Come aiutare chi non ha ancora deciso cosa fare, o non può fare nulla? – conclude – Si lavori per verificare la possibilità di riallacciare i condomini e predisporre palazzo per palazzo progetti di riqualificazione energetica e recuperare anche la fiducia dei cittadini, in molti non vogliono più sentir parlare di Iren e non vogliono più partecipare a iniziative del Comune dopo. Io credo che non tutto sia perduto”.
Franco, oh Franco
14/09/2015 alle 08:46
IREN ci ha rimesso un paio di milioni di Euro fornendo calore “a gratis” per mesi grazie a Franco Corradini, ex Assessore del Comune, ed ora Franco Corradini e la Sig.ra Lamami tutto quello che sanno dire è che non vogliono più avere a che fare con il Comune e con IREN. Lo credo che questo sia un caso unico in Italia!