24/9/2015 – Torna ad infiammarsi il caso del Global Service della Provincia di Reggio Emilia. Dopo l’avvio dell’udienza preliminare del processo per la querela intentata dell’ex presidente di Palazzo Allende Sonia Masini , il consigliere di Forza Italia avvocato Giuseppe Pagliani rivela i contenuti della protesta inoltrata all’epoca dal Csa, consorzio di Confartigianato, che fu costretto a rinunciare alla gara per carenza di documentazione tecnica. Il documento, di cui era nota l’esistenza ma non era stato mai divulgato nella sua interezza, è emblematico di come in concreto si svolse la gara d’appalto del 2011.
Il Global Service, contratto da quasi 14 milioni per la gestione sino al 2016 di una quarantina di edifici di proprietà della Provincia, fu aggiudicato alla cordata Gesta-Manutencoop-Ccpl-consorzio Koinos, unica concorrente in gara, e con il Koinos legato a doppio filo alla Cna di Reggio Emilia di cui il marito dell’allora presidente Masini era (ed è) direttore generale.
Oggi Pagliani si trova nella singolare posizione di doversi difendere da un’accusa di diffamazione, anche se è evidente che tutto è avvenuto nell’ambito dell’esercizio delle funzioni di consigliere provinciale dell’opposizione. Non è una novità, del resto, l’uso della clava giudiziaria contro chi disturba il manovratore.
“E’ veramente incredibile il tentativo dell’ex presidente della Provincia Masini di passare pubblicamente come vittima della vicenda Global service datata 2011 – dichiara oggi Pagliani, mentre rende nota la famosa lettera del Csa indirizzata alla Provincia il 27 luglio 2011 – Io non ho diffamato nessuno anzi ho svolto a pieno e con legittimità il mio dovere. Venuto a conoscenza della lettera del consorzio CSA, era mio dovere preciso chiedere una proroga e criticare il completo disinteresse della Presidente alle richieste fatte dalle aziende partecipanti al bando di Global service”.
Nella lettera, addirittura, si rileva che il CD-Rom fornito ad inizio gara per i nuovi competitori risultava privo di elaborati grafici e schemi impiantistici. Il Consorzio CSA oltre ad elencare una sfilza di documenti mancanti, poneva una serie di quesiti relativi agli elementi di offerta tecnica:
– l’offerta tecnica doveva essere corredata da computi metrici estimativi dei lavori offerti, cosa impossibile in quanto non sono stati forniti i disegni degli edifici e degli impianti;
– gli interventi inerenti agli edifici dovevano riguardare tra le altre anche la messa in sicurezza dei solai. Dal sopralluogo emerse che l’Amministrazione Provinciale aveva già effettuato numerosi interventi di questo tipo, pertanto si richiedeva di disporre di una mappatura puntuale al fine di formulare un’offerta tecnica corretta;
– relativamente agli impianti da fonti energetiche rinnovabili si evidenziava che la quasi totalità degli edifici scolastici visionati aveva la copertura già occupata da impianti fotovoltaici, in parte ancora in corso di completamento, pertanto si richiedeva la mappatura degli edifici che riportavano tale installazione per poter valutare la disponibilità di spazi residui per l’integrazione di talli impianti;
– relativamente ai sistemi di telegestione: dai sopralluoghi effettuati risultava che tutte le centrali visionate disponevano di sistemi di telegestione, ma non era stato possibile comprendere le modalità di funzionamento ed il livello di integrazione impiantistica con le altre parti dell’edificio;
– per poter predisporre la sostituzione dei corpi scaldanti in maniera tecnicamente corretta risultava indispensabile disporre di una planimetria di tutti gli edifici. Tale documentazione risulta indispensabile per poter correttamente illustrare le migliorie sul punto specifico anche da parte di soggetti diversi dall’attuale gestore di impianti:
– per poter garantire il massimo “favor partecipationis” e cercare di garantire una situazione di parità di condizioni tra le ditte partecipanti alla gara, si chiedeva infine di concedere una proroga al termine di presentazione dell’offerta.
Davanti all’evidenza delle contestazioni del Csa – aggiunge Pagliani – la presidente Masini ha raccolto un parere legale procedendo nell’assegnazione dell’appalto da oltre 14 milioni di Eur,o disinteressandosi delle lamentele di due possibili realizzatori dell’appalto. E’ interesse di ogni ente pubblico far partecipare più aziende possibili ad un appalto, tanto più se trattasi del più grande conferito dall’ente per valore assoluto. Alla luce di questa contestazione – conclude – non potevo in alcun modo disinteressarmi della vicenda ed avevo l’obbligo amministrativo di tutelare l’ente”.
Che comunque il problema esistesse, lo dimostra l’apertura di un’indagine da Parte della Procura della Repubblica, con perizia affidata al professor D’Aloia, che a distanza di 4 anni non è ancora chiusa. L’udienza preliminare del processo Masini-Pagliani è stata aggiornata al 4 novembre.
Gara Global Service: la lettera inviata dal consorzio Csa alla Provincia di Reggio Emilia 27 luglio 2011. Primo foglio (cliccare per ingrandire)
francesco
24/09/2015 alle 20:07
Non ho ancora capito perché sugli affari gestiti dal Pd e compagni di merende non si indaga mai seriamente.