23/9/2015 – Udienza preliminare in Tribunale a Reggio Emilia relativa alla querela datata 2011 presentata da Sonia Masini contro il consigliere provinciale Giuseppe Pagliani per diffamazione a mezzo stampa, in seguito alle critiche politiche avanzate nei confronti della stessa Masini sul grande appalto del Global Service della Provincia del valore di oltre 14 milioni di euro in 5 anni, aggiudicato all’unico concorrente in gara, l’ATI di ambiente Legacoop costituita da Manutencoop, Gesta, CCPL e da Koinos (consorzio di CNA). La vicenda fu rivelata in tutti i suoi aspetti da un’inchiesta del Giornale di Reggio, che rivolse anche dieci domande alla Masini, domande che non hanno mai ricevuto risposta. Fra gli aspetti del grosso appalto, il fatto che nella cordata vincitrice comparisse il Koinos, consorzio di artigiani legato strettamente alla Cna, associazione imprenditoriale che ha per direttore generale il marito della stessa Masini, all’epoca capo dell’amministrazione che aveva assegnato l’appalto.
“Come oggi ho ribadito in udienza – ha dichiarato Pagliani – svolgendo appieno il mio ruolo di capogruppo in Provincia criticai il fatto che una sola azienda avesse partecipato alla fase finale del bando di aggiudicazione della gara; peraltro all’avvio dell’iter partecipativo i consorzi CSA (Confartigianato) e Marco Polo di Roma criticarono aspramente la mancata completezza della documentazione tecnica per poter determinare l’offerta ed accedere alla fase finale del bando.
Come consigliere non potevo esimermi dal sollevare questa vicenda di natura politica che aveva sollevato un malcontento diffuso. Trovo inaccettabile – aggiunge Pagliani – che il mio legittimo diritto di critica politica sia stato oggetto di una querela da parte dell’ex presidente Masini, la quale in provincia non ha mai invece risposto alle mie, forse scomode e da lei non gradite, interpellanze sulla questione Global Service”.
Sul Global Service della Provincia la Procura di Reggio Emilia aveva avviato un’inchiesta, tuttora formalmente aperta, tirata per le lunghe con una perizia affidata al professor Antonio d’Aloia, docente di diritto costituzionale a Parma. L’incarico a D’Aloia è del settembre 2012, e il perito avrebbe dovuto presentare le sue conclusioni in capo a due mesi. Cosa sia accaduto, lo sanno il perito e i magistrati.
Oggi il procuratore di Reggio Emilia Giorgio Grandinetti ha detto che a una prima lettura della perizia, non emergerebbe l’abuso d’ufficio. Il problema politico resta tutto, insieme al fumus di una commistione riguardante i ruoli della presidente della provincia e del marito direttore generale della Cna , a cui faceva riferimento il consorzio Koinos entrato nella cordata vincitrice. Vedremo gli sviluppi dell’inchiesta, su cui in questi anni la Procura non ha fornito notizie: non si sa neppure chi siano gli iscritti nel registro degli indagati.
Il dibattimento in udienza preliminare è stato fissato per il 4 novembre: il pm Valentina Salvi, che ha sostituito il collega Giacomo Forte titolare dell’inchiesta, ha chiesto il rinvio a giudizio di Pagliani. L’avvocato Alessandro Savelli, ha sollevato un’eccezione, respinta dal giudice, perchè Pagliani non è stato interrogato, nonostante una precisa richiesta da parte del querelato. La Masini, si è appreso, ha querelato anche l’allora consigliere provinciale della Lega Nord Stefano Tombari, che aveva denunciato pubblicamente l’esito fotocopia (unico concorrente, coinvolgimento del Koinos) anche in altri della Provincia per il fotovoltaico.