9/8/2015 – E’ stato portato in carcere, è il caso di dire finalmente, il rumeno di 28 anni che ha perseguitato la ex fidanzata sino a introdursi in casa sua prima per rubarle un televisore, poi per violentarla.
Dovrebbe essere finito il calvario di una donna di Sant’Ilario, rimasta per ore in balia del bruto, Non sarebbe accaduto, però, se dopo la prima irruzione il rumeno non fosse stato incarcerato, soprattutto alla luce delle precedenti violazioni delle misure cautelari.
Lo scorso 20 luglio l’uomo era stato arrestato per furto dai carabinieri della Stazione di Sant’Ilario d’Enza che l’avevano sorpreso con un televisore LCD in braccio che aveva appena rubato dall’abitazione dell’ex fidanzata dove era entrato scassinando la porta d’ingresso. Dopo la convalida dell’arresto il giudice ha sottoposto l’arrestato a divieto di dimora nella provincia di Reggio Emilia in attesa del processo.
Una misura che tuttavia disattesa dal rumeno, che dopo qualche giorno è piombato dalla ex riuscendo con uno stratagemma a introdursi nell’abitazione, e tenendo la donna sequestrata per ore.
Arrestato il 31 luglio per violazione di domicilio aggravata l’uomo, dopo la convalida dell’arresto, era stato rilasciato con l’ulteriore provvedimento cautelare di divieto di avvicinamento all’abitazione dell’ex. Ora per il 28enne si sono aperte definitivamente le porte del carcere di Reggio Emilia dove è stato condotto dai Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario d’Enza che l’altra sera l’hanno arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del tribunale di Reggio Emilia, su richiesta della Procura, concorde con gli esiti investigativi dei carabinieri di sant’Ilario d’Enza. I militari infatti hanno accertato che l’uomo in occasione dell’ultima irruzione, oltre ad averla sottoposta a gravi minacce avrebbe violentato la donna.
Il rumeno è stato rintracciato l’altra sera, neanche a dirlo, alla periferia di Sant’Ilario d’Enza, dove non poteva stare in ragione del divieto di dimora nel territorio provinciale cui era comunque sottoposto. Circostanza ulteriore, quest’ultima, che conferma, se mai ve ne fosse stato bisogno, il provvedimento che ne ha disposto la sua carcerazione.
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