30/8/2015 – C’è qualcosa di terribile alle spalle della tragica fine del piccolo Carletto Russo – il bimbo reggiano di due anni e mezzo, morto al Santa Maria Nuova a causa di un tocco cardiaco, mentre era ricoverato per aver ingerito del liquido brillantante per lavastoviglie.
Un mese fa, il 29 luglio, i genitori avevano denunciato il tentativo di rapimento di Carletto messo in atto da una coppia misteriosa che aveva minacciato con un coltello la madre Giusy Cataldo appena scesa, col bimbo in braccio, dall’autobus arrivato da San Martino in Rio a Reggio (dove la famiglia vive in via Bligny). “Dacci il bambino, altrimenti ti ammazziamo”. Alle urla della donna era intervenuto un africano che passava per strada: vista la mala parata, i due prima avevano cercato di minimizzare l’episodio, poi si erano allontanati e nonostante le ricerche scattate subito, non sono stati più rintracciati.
Oraè venuta a galla un’altra denuncia, presentata qualche giorno dopo, ai primi d’agosto: la famiglia Russo ha ricevuto una lettera anonima di contenuto minatorio, con un ritaglio di giornale sulla strage di Erba in cui Olindo e Rosa Romano sterminarono una famiglia di vicini di casa, compreso un bambino che all’epoca aveva la stessa età di Carletto.
E’ evidente che non vi è una relazione diretta tra la morte accidentale del piccolo e quei fatti,. a è altrettanto chiaro che la procura della Repubblica vuole arrivare sino in fondo, e capire perchè la famiglia Russo era sotto tiro, e da parte di chi.
Il pm Giacomo Forte ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, che contiene già le cartelle cliniche fatte sequestrare al Santa Maria Nuova: nel contempo – scrive oggi la Gazzetta di Reggio – ha bloccato il riscontro diagnostico già ordinato dalla direzione dell’Arcispedale, per affidare l’indagine a un medico legale terzo, nominato dalla Procura.
Ieri intanto i genitori del bimbo – che gestiscono il bar Black or White a San Martino in Rio,dove è avvenuta la tragedia – e i clienti testimoni sono stati ascoltati dai carabinieri a San Martino in Rio. Mamma Giusy ha raccontato i fatti e a un certo punto è svenuta durante la deposizione.
Dietro il bancone, in quel momento maledetto, si trovava lei. Il bambino, sfuggito per un attimo alla sua sorveglianza, ha afferrato un bicchiere con del liquido blu posato sulla lavastoviglie, e lo ha bevuto. Ma non era una bibita: era il brillantante industriale per la lavastoviglie. Perchè quel preparato altamente tossico era in un bicchiere, e a portata di mano? La mamma ha spiegato che a causa di un guasto il brillantante viene aggiunto a mano nella macchina. La malasorte ha fatto il resto.