Fuga a folle velocità a Parma, tre agenti all’ospedale: in manette due Sinti reggiani

4/8/2015 – Hanno speronato un’auto della Polizia a Parma e hanno all’ospedale in gravi condizioni, con prognosi di 40 giorni, tre agenti del Reparto prevenzione crimine. I due delinquenti, presunti autori dell’investimento dopo una fuga a folle velocità, sono stati individuati e arrestati per ordine del Gip Paola Artusi, su richiesta del Pm di Parma Emanuela Podda. Si tratta di due Sinti reggiani, Emanuele De Marco di 38 anni e Patrick Bull di 34, entrambi con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio. Sono accusati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale , lesioni personali gravi e danneggiamento dell’autovettura di servizio. Gli arresti sono stati eseguiti il 31 luglio dagli investigatori della Sezione Antirapine di Parma, unitamente a personale della Squadra Mobile di Reggio Emilia.

Nel pomeriggio del 20 febbraio scorso, verso le ore  16,00, un equipaggio del reparto prevenzione crimine “Emilia Occidentale”, in servizio  di controllo del territorio a Parma iun via Emilia Est,  intimava l’alt a una Seat Leon color blu con due individui a bordo.

Il conducente, che in un primo momento aveva accennato ad accostarsi, si dava alla fuga a tutta velocità per alcuni chilometri lungo le vie cittadine con manovre pericolose che mettevano in pericolo passanti e automobilisti. In particolare, per ben due volte i sinti in fuga speronava l’auto della Polizia che li aveva raggiunti.

Giunti all’altezza della rotonda di via Emilio Lepido, in prossimità dell’imbocco della tangenziale, l’auto in fuga si trovava di fronte l’equipaggio del Reparto prevenzione il cui autista, sceso dall’auto impugnando la pistola d’ordinanza, intimava l’alt ma era costretto a buttarsi per terra per evitare di essere travolto. L’equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine riprendeva l’inseguimento ma, a causa di una manovra azzardata di un’auto in transito, l’autista perdeva il controllo del mezzo che si ribaltava in via Emilio Lepido.

I tre agenti, gravemente feriti, venivano ricoverati al Maggiore di Parma con prognosi di oltre 40giorni.

L’autovettura dei fuggitivi veniva successivamente individuata da parte di un equipaggio della Squadra Mobile sempre a Parma, in via Piccinini, parcheggiata malamente su un marciapiedi e regolarmente chiusa a chiave. Dentro gli investigatori della Sezione Antirapine rinvenivano un telefono cellulare.

Gli accertamenti svolti sull’intestatario dell’autovettura hanno permesso di risalire a una donna di origini Sinti residente in provincia di Reggio Emilia che, interrogata  da personale della Squadra Mobile di Reggio, dichiarava di essersi recata, nello stesso pomeriggio, in un centro commerciale di Parma insieme alle due nuore e di aver parcheggiato la Seat Leon lasciandola aperta e con le chiavi all’interno. Intorno alle ore 16,30, nel riprenderla, constatava che le era stata rubata.

Le due nuore hanno confermato la versione di comodo ma si sono contraddette con racconti contrastanti: per esempio, sul rientro a Reggio, dopo il furto dell’autovettura le tre hanno detto rispettivamente: a) di essere rientrate in auto chiedendo un passaggio; b) di essere rientrate in treno; c) di essere rientrate in autobus.

Gli accertamenti svolti sul cellulare trovato nella Seat permesso di stabilire, per le chat e le foto contenute, che l’apparecchio era in uso a Emanuele De Marco e che il conducente era Patrick Bull,  figlio della proprietaria dell’auto.

Raccolti numerosi elementi a loro carico, i due sono stati denunciati alla Procura parmigiana per i reati di resistenza e violenza a P.U., lesioni personali gravi e danneggiamento dell’autovettura di servizio. Il Pubblico Ministero dott.ssa Emanuela Podda, esaminati i gravi indizi di colpevolezza, richiedeva al G.I.P. dott.ssa Paola Artusi l’emissione di una misura restrittiva della libertà personale. Il 31 luglio u.s., gli investigatori della Sezione Antirapine di Parma, unitamente a personale della Squadra Mobile di Reggio Emilia,  hanno eseguito  in provincia di Reggio i relativi provvedimenti.

L’equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine riprendeva l’inseguimento ma, causa una manovra azzardata del conducente di una autovettura in transito, l’autista perdeva il controllo del mezzo che si ribaltava in questa via Emilio Lepido.

 

 

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