Affaire profughi, fuoco incrociato su Pd e dimora D’Abramo: denunce M5S all’Anti-corruzione e alla Corte dei Conti

26/4/2015 – Nuovo attacco alla Dimora d’Abramo, al Pd e al Comune di Reggio per l’affaire dei trenta richiedenti asilo mandati a lavorare gratis a FestaReggio. Dopo gli esposti della Lega Nord, l’ultimo dei quali alla Procura della Repubblica – che hanno indotto la Prefettura a intervenire e a far ritirare i migranti dal Campovolo – oggi è la volta di due denunce del Movimento Cinque Stelle all’Autorità anti-corruzione (Anac) e alla Procura della Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna. Sono firmati dal consigliere comunale di Reggio Emilia Ivan Cantamessi e dalla deputata Maria Edera Spadoni.

I Cinquestelle contestano principalmente l’affidamento diretto e non con gara della gestione profughi da parte del Comune di Reggio alla coop sociale Dimora d’Abramo ( e denunciano un presunto danno erariale, derivante dagli utili realizzati
dalla Dimora D’Abramo attraverso la gestione  di denaro pubblico.
Intanto la Procura della Repubblica di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo a seguito della denuncia presentata da Davide Curti della Lega Nord, con l’assistenza dell’avvocato Vinci, segretario provinciale del Carroccio. Il procuratore Grandinetti ha affidato il fascicolo al sostituto Maria Rita Pantani.

“Il Comune di Reggio Emilia affida la gestione di 30 migranti alla cooperativa Dimora di Abramo, un milione e 400 mila euro per tre anni, senza nessun bando pubblico – ha dichiarato questa mattina la deputata Spadoni . La cooperativa di cui è stato vice presidente L’ex assessore Mimmo Spadoni oggi braccio destro  del ministro Delrio a Roma ( e in aspettativa dalla coop dal 2004) nei giorni scorsi è stata al centro delle polemiche per due episodi: aver concordato con il Pd , ma non con la Prefettura,  l’utilizzo di profughi come “volontari” alla festa del partito del presidente del
Consiglio e aver reinvestito gli utili non nell’accoglienza dei più poveri ma nel settore immobiliare, tanto che due sacerdoti hanno votato contro il bilancio della cooperativa in polemica con questa scelta. Presenteremo due esposti  – aggiunge Spadoni –  Uno all’ANAC per verificare la legittimità dell’affidamento diretto, anche in base alla revoca della gestione dei profughi da parte del comune di Ferrara alla cooperativa Camelot, dopo che in due riprese lo stesso Cantone (presidente dell’Anac, ndr.) aveva segnalato la scarsa coincidenza con l’interesse pubblico di
affidamenti diretti di questo tipo da parte del Comune
. Non si capisce per quale motivo il Comune di Reggio Emilia abbia affidato la gestione dei migranti alla cooperativa senza una regolare gara d’appalto”.
L’altro esposto “alla Corte dei Conti  per danno erariale. In che modo i soci si sono spartiti gli utili di denaro pubblico? I fondi stanziati dovrebbero essere vincolati alla gestione dei migranti ma, al momento, il Comune non ha pubblicato nessuna rendicontazione di come questi soldi siano stati usati dalla cooperativa”. Conclude la parlamentare: “Richiediamo trasparenza nella gestione dei fondi pubblici, anche alla luce degli ultimi eventi di Mafia Capitale chehanno visto soldi pubblici finire fino  nelle mani della criminalità organizzata”.
GLI ESPOSTI DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE

ALLA COMMISSIONE NAZIONALE ANTICORRUZIONE

Esposto/segnalazione

I sottoscritti Ivan Cantamessi, nato a
Reggio Emilia il 9 giugno 1981, residente in via Vincenzo

Monti 14 a Reggio Emilia (RE) in qualità di consigliere comunale di Reggio Emilia per il Movimento

5 Stelle e Maria Edera Spadoni, nata a Reggio Emilia il 28 luglio 1979, residente in via Roma 25 a

Reggio milia (RE), in qualità di deputata alla Camera del Movimento 5 Stelle,

ESPONGONO QUANTO SEGUE:

1) con il presente esposto

segnalazione si intende sottoporre all’attenzione dell’Autorità Nazionale

Anticorruzione i fatti di seguito riportati, allo scopo di consentire la verifica dell’eventuale

sussistenza di responsabilità connesse alla violazione di disposizioni di legge che disciplinano la

corretta gestione delle risorse pubbliche.

2) I rapporti tra Comune di Reggio Emilia e la “Dimora d’Abramo Cooperativa Sociale” e di

solidarietà Soc. Coop. Va. a R.L. alla quale è stato affidato direttamente tramite determina

dirigenziale 113/2014 del 21/0/2014 la gestione del progetto SPRAR per il triennio 2014/2016 per

l’accoglienza dei profughi richiedenti asilo.

3) Il progetto SPRAR ha un corrispettivo massimo presunto che ammonta a € 1.065.189,03 per

l’intera durata della convenzione triennale (€ 355.063,01 annui) IVA esente e, nonostante questi

importi è stato fatto un affidamento diretto anziché procedere ad un bando di gara pubblico.

4) Oltre a quanto previsto come finanziamento da parte Ministeriale, il Comune di Reggio dovrà

contribuire al progetto con una quota di cofinanziamento del 20,33% pari a 216.552,93 €.

5) Il Comune di Reggio Emilia mette inoltre a disposizione a titolo gratuito diversi alloggi di

proprietà della stessa Amministrazione Comunale.

6) Due dei soci della cooperativa Dimora d’Abramo, e nello specifico don Daniele Simonazzi e don

Eugenio Morlini hanno votato contro il bilancio 2014 della cooperativa in quanto la cooperativa ha

provveduto a spartire tra i soci della medesima i profitti dell’anno 2014, nonostante nell’oggetto

sociale della cooperativa depositato alla CCIAA sia riportato che si propone di svolgere un’attività

 

“organizzata e senza fini di lucro”

 

, profitti derivanti dall’attività di accoglienza dei profughi.

7) Come Autorità Nazionale Anticorruzione avete già analizzato diverse casi analoghi e nello

specifico avete riscontrato la violazione della normativa vigente e nello specifico dell’art. 27 del D.

Lgs. 163/2006 e di quanto riportato all’Allegato II B della medesima legge ed in particolare nei casi:

1. Comunicazione A.N.A.C. del 23/06/2015 con protocollo

0079909 inoltrata al comune di

Ferrara nei confronti del Comune stesso e della Cooperativa Camelot e in cui l’Autorità

stessa scrive che

“…Ciò in quanto I‘esistenza di uno stato emergenziale ed il conferimento di

 

specifiche deroghe alla vigente normativa in materia di contratti pubblici non può, comunque,

 

ritenersi tale da giustificare un affidamento diretto in assenza di uno dei necessari presupposti

 

Pag. 2 a 2

 

previsti dalla normativa nazionale (attualmente fissati dall’art. 57 del codice dei contratti) e

 

comunitaria, residuando, in ogni caso, la prescrizione generale che impone I ‘esercizio delle deroghe

 

commissariali nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico e della normativa

 

comunitaria, richiamati dall’art. 2 del codice dei contratti (libera concorrenza, parità di trattamento,

 

non discriminazione, trasparenza, proporzionalità e pubblicità)

 

.;

 

2.

 

Delibera dell’A.N.A.C. numero CP7 del 30 settembre 2014 nei confronti del Comune di

Chiaramonte Gulfi (RG) il quale aveva proceduto all’affidamento diretto della

gestione dei

servizi di accoglienza, integrazione e tutela per richiedenti protezione internazionale –

Progetto S.P.R.A.R. . Nelle considerazioni finali del consiglio si legge che “

 

…ritiene che

 

l’aggiudicazione dei servizi di accoglienza, integrazione e tutela per i richiedenti protezione

 

internazionale alla cooperativa sociale Nostra Signora di Gulfi da parte del Comune di

 

Chiaramonte Gulfi sia avvenuto in difformità dalle norme che regolano l’affidamento dei

 

servizi sociali di cui all’Allegato II B dell’art. 27 del d.lgs. n. 163/2006;

 

ritiene, dunque, che l’individuazione di un soggetto privato cui affidare lo svolgimento dei

 

servizi in discussione, laddove sia previsto l’utilizzo di risorse pubbliche, debba essere

 

effettuata, anche nell’ambito dei progetti SPRAR, mediante il ricorso ad un confronto

 

concorrenziale nel rispetto dei principi generali di cui al citato art. 27;…”

 

.

TUTTO CIO’ ESPOSTO

CHIEDIAMO

che l’Associazione Nazionale Anticorruzione, con la propria funzione e capacità di controllo e

vigilanza, verifichi l’effettiva violazione della normativa vigente ed in particolare del D.Lgs

163/2006 da parte della Giunta di Reggio Emilia in merito all’affidamento diretto del Progetto

SPRAR, ne dia relazione al Parlamento e agli enti pubblici coinvolti come previsto dalla legge

stessa, e prenda ogni provvedimento di legge e del caso di sua competenza.

***

Allegati menzionati:

1. Determina dirigenziale 113/2014 del 21/0/2014;

2. Comunicazione dell’A.N.A.C. del 23/06/2015 con protocollo

0079909 inoltrata al comune di

Ferrara;

3. Delibera dell’A.N.A.C. numero CP

7 del 30 settembre 2014 nei confronti del Comune di

Chiaramonte Gulfi (RG);

4. Visura camerale della cooperativa Dimora d’Abramo

5. Articolo del 25/08/2015 del Resto del Carlino di Reggio Emilia;

Reggio Emilia, lì 26/08/2015

________

ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE DEI CONTI DELL’EMILIA ROMAGNA

Esposto/segnalazione

Ill.mo Procuratore,

I sottoscritti Ivan Cantamessi, nato a Reggio Emilia il 9 giugno 1981, residente in via Vincenzo

Monti 14 a Reggio Emilia (RE) in qualità di consigliere comunale di Reggio Emilia per il Movimento

5 Stelle e Maria Edera Spadoni, nata a Reggio Emilia il 28 luglio 1979, residente in via Roma 25 a

Reggio milia (RE), in qualità di deputata alla Camera del Movimento 5 Stelle,

ESPONGONO QUANTO SEGUE:

1) con il presente esposto

segnalazione si intende sottoporre all’attenzione della Procura

Regionale della Corte dei Conti i fatti di seguito riportati, allo scopo di consentire la verifica

dell’eventuale sussistenza di responsabilità connesse alla violazione di disposizioni di legge che

disciplinano la corretta gestione delle risorse pubbliche.

2) I rapporti tra Comune di Reggio Emilia e la “Dimora d’Abramo Cooperativa Sociale” e di

solidarietà Soc. Coop. Va. a R.L. alla quale è stato affidato direttamente tramite determina

dirigenziale 113/2014 del 21/0/2014 la gestione del progetto SPRAR per il triennio 2014/2016 per

l’accoglienza dei profughi richiedenti asilo.

3) Il progetto SPRAR ha un corrispettivo massimo presunto che ammonta a € 1.065.189,03 per

l’intera durata della convenzione triennale (€ 355.063,01 annui) IVA esente e, nonostante questi

importi è stato fatto un affidamento diretto anziché procedere ad un bando di gara pubblico.

4) Oltre a quanto previsto come finanziamento da parte Ministeriale, il Comune di Reggio dovrà

contribuire al progetto con una quota di cofinanziamento del 20,33% pari a 216.552,93 €.

5) Il Comune di Reggio Emilia mette inoltre a disposizione a titolo gratuito diversi alloggi di

proprietà della stessa Amministrazione Comunale.

6) Due dei soci della cooperativa Dimora d’Abramo, e nello specifico don Daniele Simonazzi e don

Eugenio Morlini hanno votato contro il bilancio 2014 della cooperativa in quanto la cooperativa ha

provveduto a spartire tra i soci della medesima i profitti dell’anno 2014, nonostante nell’oggetto

sociale della cooperativa depositato alla CCIAA sia riportato che si propone di svolgere un’attività

“organizzata e senza fini di lucro”

, profitti derivanti dall’attività di accoglienza dei profughi.

7) L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha già analizzato diverse casi analoghi e nello specifico ha

riscontrato la violazione della normativa vigente e nello specifico dell’art. 27 del D. Lgs. 163/2006 e

di quanto riportato all’Allegato II B della medesima legge ed in particolare nei casi:

Pag. 2 a 3

1. Comunicazione dell’A.N.A.C. del 23/06/2015 con protocollo

0079909 inoltrata al comune di

Ferrara nei confronti del Comune stesso e della Cooperativa Camelot e in cui l’Autorità

stessa scrive che

“…Ciò in quanto I‘esistenza di uno stato emergenziale ed il conferimento di

specifiche deroghe alla vigente normativa in materia di contratti pubblici non può, comunque,

ritenersi tale da giustificare un affidamento diretto in assenza di uno dei necessari presupposti

previsti dalla normativa nazionale (attualmente fissati dall’art. 57 del codice dei contratti) e

comunitaria, residuando, in ogni caso, la prescrizione generale che impone I ‘esercizio delle deroghe

commissariali nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico e della normativa

comunitaria, richiamati dall’art. 2 del codice dei contratti (libera concorrenza, parità di trattamento,

non discriminazione, trasparenza, proporzionalità e pubblicità)

.;

2.

Delibera dell’A.N.A.C. numero CP7 del 30 settembre 2014 nei confronti del Comune di

Chiaramonte Gulfi (RG) il quale aveva proceduto all’affidamento diretto della

gestione dei

servizi di accoglienza, integrazione e tutela per richiedenti protezione internazionale –

Progetto S.P.R.A.R. . Nelle considerazioni finali del consiglio si legge che “

…ritiene che

l’aggiudicazione dei servizi di accoglienza, integrazione e tutela per i richiedenti protezione

internazionale alla cooperativa sociale Nostra Signora di Gulfi da parte del Comune di

Chiaramonte Gulfi sia avvenuto in difformità dalle norme che regolano l’affidamento dei

servizi sociali di cui all’Allegato II B dell’art. 27 del d.lgs. n. 163/2006;

ritiene, dunque, che l’individuazione di un soggetto privato cui affidare lo svolgimento dei

servizi in discussione, laddove sia previsto l’utilizzo di risorse pubbliche, debba essere

effettuata, anche nell’ambito dei progetti SPRAR, mediante il ricorso ad un confronto

concorrenziale nel rispetto dei principi generali di cui al citato art. 27;…”

.

8) Contestualmente al presente esposto è stato presentato un esposto anche all’Autorità

Nazionale Anticorruzione per verificare la correttezza dell’affidamento diretto del servizio

accoglienza profughi.

TUTTO CIO’ ESPOSTO

CHIEDIAMO

Una verifica da parte della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna della correttezza dell’affidamento

diretto del Progetto SPRAR sopra riportato.

Si ritiene che l’affidamento diretto non sia la procedura idonea per tale progetto in quanto si

ritiene che tale scelta violi le disposizioni di cui all’art. 27 del D. Lgs. 163/2006 e di quanto riportato

all’Allegato II B della medesima legge.

Tale irregolarità, e sulla base di quanto sopra esposto, si teme possano essersi verificate delle

irregolarità tali da poter causare un danno erariale da parte dell’Amministrazione Comunale di

Reggio Emilia.

NONCHE’

di essere informati sugli sviluppi del procedimento e, nel caso, dell’eventuale richiesta di

archiviazione ai sensi dell’art. 408 c.p.p.

Pag. 3 a 3

***

Allegati menzionati:

1. Determina dirigenziale 113/2014 del 21/0/2014;

2. Comunicazione dell’A.N.A.C. del 23/06/2015 con protocollo

0079909 inoltrata al comune di

Ferrara;

3. Delibera dell’A.N.A.C. numero CP

7 del 30 settembre 2014 nei confronti del Comune di

Chiaramonte Gulfi (RG);

4. Visura camerale della cooperativa Dimora d’Abramo

5. Articolo del 25/08/2015 del Resto del Carlino di Reggio Emilia;

Reggio Emilia, lì 26/06/2015

 

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