Varoufakis dopo il trionfo si dimette a sorpresa: nessun alibi per la Cancelliera. Piazza Affari giù del 2,48%, bancari nel mirino

5/7/2015  – La giornata in Grecia si è aperta a sorpresa con le dimissioni del ministro delle finanze Varoufakis all’indomani della netta vittoria dei no (61,3 contro 38,7%) al referendum. Questa mattina il ministro, considerata l’ostilità dei partner europei nei suoi confronti, ha preferito abbandonare il campo – annuncando le dmisdioni su Twitter – per non ostacolare l’accordo al quale punta decisamente Tsipras.  “Manda la Grecia contro un muro” ha detto la Merkel subito dopo i primi risultati del referendum. Oggi la cancelliera incontrerà Hollande, mentre in Italia Renzi rifletterà sul voto con il ministro Padoan. E mentre, l’Ue si prepara a trattare (Eurosummit domani, giornata in cui le banche greche saranno a secco di liquidità) è cominciata una giornata pesante in Borsa.

TITOLI BANCARI SOTTO TIRO
Piazza Affari alle 9,30 era in calo del 2,46%, con vendite massicce sui bancari. Alle 12 l’indice Ftse Mib e a -2,40%, mentre si accentua l’attacco ai titoli bancari, con perdite micidiali: Banca Montepaschi – 6,16%, Popolare Milano -5,43, Banco Popolare -4,98&, Unicredit – 3,44, Intesa San Paolo -3,51%, Bper -3,56%, Credito Emiliano -2,43%, Ubi Banca -4.69, Mediolanum -3,77, Banca Carige -4,73%.

 

Dopo l’annuncio dell’esito del referendum che ha visto la vittoria del no, scrive Varoufakis nel suo blog annunciando le dimissioni, ”presto lascerò” l’incarico saputo che alcuni ministri all’interno dell’Eurogruppo abbiano ”una preferenza per la mia assenza dal meeting”. ”Considero un mio dovere”, scrive ancora il ministro non ostacolare l’intesa e aiutare il premier Alexis Tsipras nel suo tentativo di arrivare ad una intesa con l’Eurogruppo. Tispras, intanto, ha assicurato che la Grecia non emetterà una monuta aralea all’euro.

SPREAD A QUOTA 160
Apertura in rialzo ma senza scossoni per lo spread BTp/Bund che apre sotto la soglia dei 165 punti base per poi ridursi ulteriormente nelle prime battute. All’indomani della vittoria del ‘no’ nel referendum greco, il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT0005090318) e il pari scadenza tedesco ha aperto a 163 punti per poi scendere anche sotto quota 160 punti, comunque in rialzo rispetto ai 148 punti registrati venerdi’ scorso in chiusura. Il rendimento dei decennali italiani risulta in rialzo al 2,38% in apertura (dal 2,27% di venerdi’). Leggermente peggio dell’Italia, tra i paesi periferici, fa la Spagna che azzera il vantaggio che avevano i Bonos sui BTp che adesso risultano appaiati. Acquisti, invece, sui Bund che fanno segnare un rendimento in calo allo 0,74 per cento.

TSIPRAS TRIONFA, SCHIAFFO A MERKEL E UE
Vola oltre il 60% il ‘No’ al cruciale referendum indetto dal premier greco Alexis Tsipras sulle proposte dei creditori di Atene in cambio di ulteriori finanziamenti per il salvataggio del Paese. Una bocciatura senza appello della ex troika, che manda onde sismiche in tutta l’Unione Europea e in particolare in direzione di Berlino, dove secondo la cancelliera Angela Merkel “Tsipras sta mandando la Grecia contro un muro”. Un mandato popolare fortissimo al premier, che ora chiede un accordo con i partner internazionali in tempi rapidi, anche “entro 48 ore”. “Siamo pronti ad incontrarli già stasera”, dice il capo negoziatore greco Euclid Tsakalotos, che esclude l’introduzione di una “valuta parallela” per affrontare il problema liquidità. Un trionfo particolarmente dolce per Alexis Tsipras, che oggi si giocava la sua carriera politica, oltre che il futuro del suo Paese. “Abbiamo dimostrato che la democrazia non può essere ricattata – ha esultato stasera al termine di una giornata considerata già storica da molti greci -. Il ‘No’ non è una rottura con l’Unione Europea. I greci hanno fatto una scelta coraggiosa, che cambierà il dibattito in Europa”. Il primo ministro ha subito affrontato la principale preoccupazione dei connazionali: i conti in banca. “Domani la Grecia andrà al tavolo negoziale con l’obiettivo di riportare alla normalità il sistema delle banche – ha incalzato -. E il problema del debito greco sarà sul tavolo negoziale dopo la pubblicazione del rapporto dell’Fmi”. E’ andato all’attacco anche l’altro protagonista della battaglia referendaria, Yanis Varoufakis, che ha parlato di “coraggioso No all’austerità. Da domani le ferite dell’Europa e della Grecia iniziano a guarire”. Il fronte del ‘No’ – che aveva il suo cuore nella sede di Syriza a Exarchia, dove c’erano simpatizzanti da mezzo mondo, e dove si è intonata anche ‘Bella Ciao’ per celebrare la vittoria – è esploso in un boato quando le tv greche hanno diffuso subito dopo le 19 i loro sondaggi (non exit poll, perché non potevano permetterseli, dicono qui) che davano un messaggio univoco: la proposta dei creditori era stata bocciata dai greci. Ma da diverse ore le voci davano un ‘No’ in forte vantaggio. Poi le prime proiezioni della Singular Logic: il ‘No’ era oltre il 61%. E per strada si sono sentiti i primi clacson, mentre piazza Syntagma si è riempita nella notte di gente festante in un tripudio di bandiere greche e di Syriza. Per Atene c’è un’emergenza da affrontare da domani stesso, anzi da stasera: quella delle banche che rischiano di rimanere a secco già martedì. Per questo la Banca di Grecia ha presentato in nottata una richiesta di aumento di liquidità di emergenza attraverso il programma Ela alla Bce. La richiesta verrebbe esaminata domattina dal board della Bce. E segnali sono già arrivati da quella direzione: “La Banca centrale europea ha ben chiaro che se è necessario fare di più, farà di più”, ha affermato il membro francese del board della Bce, Benoit Courè. L’Unione Europea, intanto, sotto shock, esamina le conseguenze del ‘No’, con le prime reazioni negative – in particolare tedesche ma non solo – al successo referendario di Tsipras: domani a Parigi c’è un incontro d’emergenza sulla Grecia tra Francois Hollande e Merkel, poi un summit dell’Eurozona martedì. Tsipras ha vinto una drammatica battaglia, ma la ‘guerra’ per far uscire Atene dal tunnel – ed evitare una Grexit – è ancora tutta da combattere. Tanto che in serata Jp Morgan e Barcley hanno fatto sapere che dal loro punto di vista l’uscita della Grecia dall’euro è adesso lo scenario più probabile, con tutto il “caos” che ne deriverebbe.

(fonti: ansa.it, borsa italiana, radiocor)

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Una risposta a 1

  1. Fausto Poli Taneto Rispondi

    07/07/2015 alle 15:31

    Dedico la vittoria di Tsipras ai demoscristiani falsi di Reggio Emilia.

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