13/7/2015 – “Sono molto felice per il presidente della Repubblica francese, François Hollande perché non poteva assistere inerme al naufragio dell’Europa e non solo dell’Europa. Perché era questa la posta in palio. Sono meno soddisfatto dalle condizioni imposte alla Grecia e in particolare dal piano di privatizzazione”. Così all’agenzia Adnkronos il professore emerito all’Institut d’Etudes Politiques de Paris, Jean-Paul Fitoussi, commentando l’accordo raggiunto sulla Grecia.
Queste condizioni per la Grecia, sottolinea l’economista francese, “significano ancora sofferenza per il popolo greco”. In particolare per quanto riguarda le privatizzazioni che dovranno essere decise: “sappiamo che la vendita di beni pubblici in un contesto economico come quello attuale si avvicina ad una svendita. E’ il momento meno opportuno per fare un’operazione di questo tipo, è il peggior dei momenti”, sottolinea il docente, che è anche professore all’Università Luiss di Roma.
A questo accordo, rileva Fitoussi, “siamo arrivati essenzialmente per la posizione della Germania e degli altri paesi del nord e dell’est”.
La Grecia per Fitoussi “avrà un futuro” ma per sapere se sarà più roseo “bisogna vedere quale sarà il valore della riduzione del debito che gli sarà consentito. E’ questa la contropartita”. Prima dell’annuncio del referendum da parte del premier Alexis Tsipras l’accordo, osserva l’economista francese, “era meno duro, ma non comprendeva la parte legata alla ristrutturazione del debito”. Ora certo per la Grecia si può tornare a parlare di “austerity” e l’unica speranza per il Paese “è che l’Europa riparta e che trascini con lei la Grecia”. Ma i segnali di ripresa nell’area dell’euro per ora “sono fragili e pallidi. Siamo ancora in una periodo complicato. Un periodo di incertezza anche perché sembra che l’economia statunitense stia rallentando”. Comunque una cosa è certa: “E’ assolutamente necessario che la Bce dia le liquidità necessaria alla Grecia per riaprire le loro banche”.