Dal fronte russo alla guerra civile: un libro sul comandante Silvio Margini, firmato dal nipote Angelo e da Rossana Maseroli. Presentazione a Casina

3/7/2015 – Continua intensa l’attività culturale del Centro Studi Italia di Luca Tadolini e dell’associazione Pietro e Marianna Azzolini sul fronte della storia della guerra civile e della pagine scomode dell’età contemporanea.

Sabato 4 luglio a  Casina (Reggio Emilia)   sarà presentato il libro “Il comandante Silvio Margini, dal fronte russo alla guerra civile di Reggio Emilia“, curato dalla ricercatrice e storica Rossana Maseroli.

Silvio Margini sul fronte russo

Silvio Margini sul fronte russo

E’ un libro di memorie che Angelo Margini, già sottotenente della Gnr e maestro di scuola, autentica memoria storica della montagna reggiana, ha dedicato allo zio Silvio, che fu comadante di compagnia della Legione Tagliamento in Russia, quindi comandante della milizia fascista a Reggio Emilia dopo l’8 settembre 1943.

Il volume è a tiratura limitata:  “Si tratta di un documento eccezionale – scrive il Centro studi Italia – perché ripercorre la storia della compagine di militari reggiani che combatterono sul fronte russo come Camicie nere della Legione Tagliamento. Inoltre fornisce una importante testimonianza dei  mesi dell’autunno 1943 a Reggio Emilia, giorni decisivi per la guerra civile  nel reggiano”.

La presentazione domani, sabato 4, alle 11 nella terrazza del Bar Centrale di Casina in Piazza IV Novembre 3, su iniziativa del Centro studi, dell’associazione Azzolini e dell’Unione combatenti Rsi di Reggio Emilia.

Il maestro Angelo Margini, zio di Silvio, era durante la guerra in Friuli, e insieme a un altro reggiano, Leopoldo Barbieri, salvò un bambino di due anni da una casa in fiamme: quel bambino era Marco Pirina, il ricercatore che col suo lavoro ha contribuito in modo determinante a ricostruire la tragedia delle foibe. E’ una delle ragioni per le quale Marco Pirina, scomparso prematuramente a 67 anni, era molto legato alla montagna reggiana, sino a dare un contributo importante alla ricostruzione della verità storica sulla strage di Cernaieto. Era stato proprio il maestro Margini a incoraggiarlo in quella direzione, così come i suoi racconti hanno spinto Fabio Filippi a occuparsi di quello eccidio perpetrato dai partigiani reggiani nei giorni della Liberazione, sino all’installazione della croce nel bosco di Trinità, sul luogo della fossa comune. E a metà luglio, ancora su iniziativa dell’associazione Azzolini, a Vetto d’Enza sarà presentato il libro “Cernaieto – La strage, la croce e il femminicidio di Paolina”, scritto a quattro mani da Fabio Filippi e Pierluigi Ghiggini.

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