di Pierluigi Ghiggini
3/7/2015 – Il futuro del Ccpl di Reggio Emilia ora è davvero nelle mani delle banche. Lo è per effetto della multa comminata dall’Antitrust europeo, dopo una istruttoria dai tempi biblici, durata otto anni, inflitta a Coopbox per la rispettabile somma di 33,7 milioni di euro: Cooppbox faceva parte del cartello di otto produttori europei (e due distributori) di vassoi in polistirolo espanso e in polipropilene, che avrebbe dominato il mercato Ue fra il 2000 e il 2008. Secondo la Ue, tale cartello – con il controllo dei prezzi – ha danneggiato milioni di consumatori europei, i quali a questo punto potrebbero anche avviare azioni risarcitorie.
La multa è arrivata la mattina del 24 giugno, in un momento storico ed economico radicalmente diverso da quello di quindici anni fa, caratterizzato da una crisi mondiale senza precedenti. Il Ccpl, è noto, si è accollato la multa di Coopbox, iscrivendo l’anno scorso a bilancio un fondo prudenziale di 45 milioni di euro, fondo che ha portato la perdita contabile del consuntivo 2013 a 101 milioni di euro. Il Ccpl, multato in origine per 60 milioni, ha ottenuto lo sconto di 26,3 milioni “grazie alla collaborazione prestata in fase di indagine ed alla richiesta effettuata a metà del 2014 di accedere alla procedura di “Inability to Pay” (“Incapacità Contributiva”)”.
Ma se l’accantonamento contabile, imposto dall’a.d. Pasquale Versace con l’operazione verità sui conti e sulla gestione del Ccpl ereditata da Ivan Soncini, è in linea con la sanzione Ue, era altrettanto legittima l’attesa di riduzione ben più consistente, alla luce proprio del tempo trascorso e dal cambiamento delle situazioni aziendali. Tant’è vero che nel piano di risanamento sottoposto alle banche l’importo previsto per la multa era di 14,5 milioni di euro. Tale previsione non si è avverata, di conseguenza il piano finanziario deve essere almeno in parte rivisto.
“Come è del tutto evidente – hanno scritto infatti i vertici del Ccpl – questa sanzione si abbatte su una azienda che, per andamento economico e consistenza patrimoniale, è completamente differente dall’azienda che ha commesso le infrazioni”. Proprio quest’anno la cessioni di Gesta a Coopservice e l’affitto di Enercoop al Ccfs hanno permesso di abbattere l’indebitamento di 60 milioni su cica 200, però hanno comportato specularmente la riduzione del fatturato a 160 milioni di euro.
Ora per Ccpl si apre un problema di liquidità perché – salvo l’ipotesi quanto mai improbabile di un pagamento cash – il consorzio dovrà presentare una fideiussione per 33, 7 milioni, sia nel caso di un ricorso volto a ottenere un abbattimento della sanzione, sia per la rateazione dei pagamenti. E’ questa la ragione per cui il pallino della partita è in mano alle banche: l’esame di un nuovo piano finanziario sarebbe questione di giorni, comunque dovrebbe avvenire entro il mese.
Il passaggio è cruciale: Versace ha escluso “decisioni unilaterali” (vale a dire ipotesi di concordato) ed è determinato a portare a fondo il risanamento del gruppo senza provvedimenti, ma – come detto – l’importo della multa ha completamente cambiato lo scenario, affidando un ruolo ancor più pesante agli istituti di credito. Cosa succederà? Nulla è scontato.
Di questa vicenda che può determinare la vita o la morte di un pezzo importante del sistema cooperativo reggiano (in un momento in cui Coopsette e Mecoop sono sotto concordato, e neppure la Unieco di Mauro Casoli se la passa troppo bene) è rimasto in ombra un aspetto decisivo, che chiama in causa direttamente la politica: di fatto la mega multa da 115 milioni viene pagata in parte preponderante da due aziende italiane sulle dieci portate in causa. E’ illuminante la lettura dei comunicati ufficiali, con relativi schemi, della Commissione di Bruxelles .
L’importo complessivo comminato alle imprese partecipanti al cartello dei vassoi è di 115 milioni 865 mila euro. Ma di questi quasi 70 milioni sono pagati dalle italiane Ccpl-Coopbox (33,7 milioni) e Sirap-Gema per 35 milioni 888 mila euro. Una terza ammenda di 3 milioni 263 mila euro inflitta alla Magic Pack porta la bolletta italiana a 73 milioni 851 mila: il 65% del totale di 115 milioni. La tedesca Silver Plastic dovrà pagare 21 milioni 210 mila euro; il resto del conto, 21 milioni 804 mila euro, in sostanza le briciole, sono in capo alle restanti sei imprese sanzionate dalla Ue.
Perché questa differenza eclatante, che vede penalizzate drammaticamente due imprese italiane? Buona parte delle ragioni vanno cercate nei meccanismi perversi del procedimento antitrust.
L’inglese Linpac, artefice principale del cartello, si è vista condonare il 100% di una megamulta da 145 milioni: non pagherà un cent perché è stata la prima a “confessare” le proprie responsabilità. Eppure risulta che le riunioni del cartello siano state promosse proprio dall’azienda britannica. La francese Vintembel, la seconda a confessare, ha ottenuto uno sconto del 50% e pagherà 1 milione 120 mila euro. Coopbox è stata la terza e ha ricevuto uno sconto del 20%.
Il risultato finale è una straordinaria penalizzazione dell’Italia. Senza considerare che, con questo meccanismo, un gruppo che vuol far fuori la concorrenza prima promuove un cartello, poi va ad autodenunciarsi alla Commissione Ue: non pagherà un euro, però metterà nelle peste glialtri.
Posto che all’interno del Ccpl non da oggi si rimprovera alla gestione Soncini di non essere stata la prima a “confessare”,sottovalutando conseguenze dell’inchiesta antitrust, è evidente un problema politico riguardante i tempi siderali dell’inchiesta, i meccanismi delle sanzioni e la stessa penalizzazione dell’Italia, che a questo punto appare come minimo sproporzionata, e senz’altro ingiusta in base al buon senso.
Sulla vicenda sino ad oggi non sono intervenuti né parlamentari europei, né deputati e tanto meno consiglieri regionali (tutti in genere particolarmente propensi alle passerelle e sensibilissimi ai media), e non è nemmeno intervenuto il governo italiano. Sarebbe bene recuperare, prima che l’effetto domino di una multa devastante si abbatta sull’intero Ccpl e sull’economia reggiana.
Le ammende inflitte alle imprese per la partecipazione ai cartelli sono le seguenti:
NWE | CEE | SWE | Francia | Italia | Totale | |
Linpac | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Vitembal | 265 000 | 295 000 | 265 000 | 295 000 | 1 120 000 | |
Huhtamäki | 10 806 000 | 0 | 4 756 000 | 15 562 000 | ||
Sirap-Gema | 943 000 | 5 207 000 | 29 738 000 | 35 888 000 | ||
Coopbox | 602 000 | 10 955 000 | 22 137 000 | 33 694 000 | ||
Nespak | 4 996 000 | 4 996 000 | ||||
Magic Pack | 3 263 000 | 3 263 000 | ||||
Silver Plastics | 20 317 000 | 893 000 | 21 210 000 | |||
Ovarpack | 67 000 | 67 000 | ||||
Propack | 65 000 | 65 000 | ||||
115 865 000 |
fonte: European Commission – Press Release Dababase
anti cooperativa
12/08/2015 alle 01:34
Ccpl paga la multa e non rompere i coglioni