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Verso il partito unico? Acqua pubblica, arrivano solo al Pd le informazioni pagate coi soldi dei cittadini

8/6/2015 – La gestione interamente pubblica dell’acqua continua a essere un affaire interno al Pd, con le istituzioni e l’opinione pubblica rigorosamente escluse dalle informazioni fondamentali ai fini di una decisione in un senso o nell’altro. Oggi pomeriggio si riunisce il  consiglio comunale di Reggio Emilia, ma non è prevista alcuna comunicazione sulla famosa proposta Tutino, elaborata dai consulenti di Agenia (i quali sono pagati con i soldi dei cittadini,  ma per il momento si sono espressi solo in sede di partito). In compenso alle 21 di stasera, lunedì,  si riunisce la direzione provinciale del Pd dove è annunciato quello che, sulla carta, potrebbe essere uno scontro finale su ri-pubblicizzazione sì o no. Il segretario provinciale e sindaco rieletto di Luzzara Andrea Costa, presenterà un documento nel quale tenterà la mission impossible tra posizioni opposte.

Resta il fatto che una trentina di sindaci del Pd hanno potuto esaminare il “piano Tutino” solo in sede di partito,  con uno stile smaccatamente da prima Repubblica. Tutti gli altri fuori della porta, in attesa di abbeverarsi al verbo del Partito. Si dirà che il Pd è lacerato e che sul tema rischia di finire fuori strada, e quindi è inevitabile lavare i panni sporchi in famiglia, ma non si può negare che l’atteggiamento è da partito unico. Un minimo di stile non guasterebbe, così, tanto per salvare la faccia.

In base alle cifre trapelate come indiscrezioni non confermate ma neppure smentite, se i Comuni vogliono riprendersi la gestione acqua (vale a dire il 100% di Agac Infrastrutture) dovrebbero pagare 130 milioni al gruppo Iren, più accollarsi nei bilanci consolidati circa 80 milioni di debiti della società acquisita. Ma questo appare un ostacolo praticamente insormontabile alla luce del patto di stabilità. E’ la ragione per cui da più parti si invoca l’intervento di San Delrio: ma se è vero che il ministro reggiano è contrario alla ri-pubblicizzazione dell’acqua (come afferma Fantuzzi a nome del tavolo No multiutility) la partita sarebbe già chiusa.

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