12/6/2015 – Sciopero degli scrutini riuscito a Reggio Emilia, con il blocco totale in diversi istituti superiori. Arrivano i primi risultati della mobilitazione proclamata da Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda degli insegnanti contro la riforma della scuola in discussione al Senato.
In una nota, i sindacati scrivono che “il territorio reggiano ha fatto la sua parte, a rinnovata testimonianza del fatto che la “riforma” della scuola che il governo sta tentando di mandare in porto non è per nulla condivisa dai lavoratori del settore”.
L’adesione più alta allo sciopero è stata registrata negli istituti superiori, tanto che in alcune scuole è stato bloccato il 100% degli scrutini, come al liceo “Russell” di Guastalla. Oltre il 90% si è registrato all’Istituto “Nobili” di via Makallè e all’Istituto “D’Arzo” di Montecchio. Al liceo “Moro” è stato rinviato il 60% degli scrutini, come pure al liceo artistico “Chierici”, mentre al “Cattaneo-Dall’Aglio “di Castelnovo Monti la percentuale è del 78%.
“Negli istituti comprensivi – avverte la nota- i dati dello sciopero sono a “ macchia di leopardo”, cioè disomogenei tra gli istituti e le scuole dello stesso istituto. In alcuni casi hanno aderito gli insegnanti della scuola primaria, come nelle scuole a tempo pieno “Bergonzi” e “Balletti”, che fanno parte rispettivamente degli Istituti Comprensivi “Manzoni” e “Galilei” . In altre realtà hanno aderito i docenti della secondaria, con alcune punte di adesione del 100%, come medie“Aosta” e “Einstein”, dove sono stati rinviati tutti gli scrutini convocati nelle prime due giornate.
“Non è stato uno sciopero teso a danneggiare studenti e famiglie – affermano le segreterie sindacali – bensì uno sciopero inusuale, che danneggia solo chi lo fa, in quanto subisce una decurtazione dello stipendio e viene riconvocato entro cinque giorni per effettuare gli scrutini”. “Abbiamo, inoltre, ricevuto segnalazioni da docenti di diversi istituti di presunte irregolarità o pressioni da parte dei dirigenti scolastici – continuano – e qualora venissero accertati comportamenti antisindacali daremo mandato ai nostri uffici legali di attivare le procedure più opportune innanzi alla magistratura competente”.
“E’ una forma di lotta dunque che denota la gravità di una situazione in cui non c’è nessun ascolto e nessuna discussione su un tema, come quello della scuola, che dovrebbe interessare l’intero Paese. Ma è anche una testimonianza della determinazione del mondo della scuola a contrastare quest’idea che vuole passare di scuola-azienda”.
“Il parere negativo della commissione Affari Costituzionali del Senato sulla legittimità costituzionale del disegno di legge governativo, espresso proprio ieri – concludono le cinque sigle sindacali della scuola – ci conferma che le nostre preoccupazioni sono più che fondate e che non si può fare una buona scuola senza chi la scuola la conosce e la vive ogni giorno, con forte senso di responsabilità e competenza”.