1/6/2015 – Il Pd canta vittoria per i risultati di Luzzara, Canossa e anche per il referendum sulla fusione dei comuni di Busana, Ligonchio, Collagna e Ramiseto: “Abbiamo fatto triplete”. Anche il Movimento 5 Stelle “gioisce” per i risultati della consultazione popolare che ha sancito la nascita del comune di Ventasso, e ricorda il proprio impegno per la legge sulla valorizzazione dei piccoli comuni”.
“Il Pd reggiano ottiene un ottimo risultato elettorale vincendo a Luzzara, Canossa e conquistando l’importante risultato politico con il referendum che approva la fusione di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto nel neonato comune di Ventasso – si legge in una nota dei democrat reggiani – Una tripletta che premia il lavoro della segreteria guidata da Andrea Costa, proprio ieri rieletto sindaco a Luzzara con il 67,20% dei voti.
A Luzzara e a Canossa, sotto il segno della continuità, sono state premiate le amministrazioni guidate dal centro sinistra che si conferma forza di governo ancora in un momento molto difficile. Il populismo del centrodestra e la politica aerea dei 5 Stelle non fanno presa nei luoghi in cui gli amministratori sono capaci di ascoltare e rispondere con onestà e competenza ai bisogni dei loro concittadini”.
In montagna” la partecipazione al referendum è un bel segno, si è scelto di cambiare passo e immaginare un futuro ancora tutto da scrivere per il crinale”. “Oggi – dice Andrea Costa – viviamo un momento epocale di cui i nostri figli ci ringrazieranno. Il risultato della montagna è un messaggio importante per tutto il territorio reggiano e per la regione: riformare è possibile. Voglio ringraziare il Comitato del Si, i sindaci dei quattro Comuni coinvolti, i circoli Pd della montagna e soprattutto i cittadini di Ramiseto, Busana, Collagna e Ligonchio: hanno scritto una pagina straordinaria. Con questa tornata elettorale – conclude il segretario Pd – si chiude un ciclo importante di appuntamenti con le urne iniziato nel maggio dello scorso anno e che ha visto il Pd reggiano vincere sempre”.
M5S: GIOIA PER ILRISULTATO DEL REFERENDUM IN MONTAGNA. ORA LA LEGGE SUI PICCOLI COMUNI
“Il Movimento 5 Stelle gioisce per il SI al referendum che ha sancito la fusione dei Comuni di Collagna, Ramiseto, Ligonchio e Busana. Un si che sancisce la nascita del nuovo Comune di Ventasso. Ora sarà di fondamentale importanza l’approvazione in tempi rapidi in Parlamento della legge sulla “valorizzazione dei piccoli comuni” . Proprio in questi giorni è iniziata alla Camera la discussione del testo unificato presentato dal M5S con prima firmataria Patrizia Terzoni ed il testo di Ermete Realacci (Pd) sulla “valorizzazione dei piccoli comuni” pari o sotto i 5.000 abitanti. Questa legge si applicherebbe al neonato Comune di Ventasso (che avrà comunque 4.500 abitanti) e ad altri Comuni del nostro Appennino.
Su questa proposta di legge, come sul reddito di cittadinanza a livello nazionale (già in discussione alla Commissione Lavoro Senato la proposta M5S) e regionale (depositata la proposta di legge M5S), intendiamo aprire un dibattito serio, per far sì che sia approvata una legge in tempi rapidi come accaduto per la legge sugli ecoreati dove forze politiche di governo (Pd) e opposizione (M5S) collaborano su singoli temi, ognuna rimanendo autonoma e ben distinta.
Renzi se lo metta in testa. L’Italia è una repubblica parlamentare, non una repubblica presidenziale e la Costituzione non si tocca. Quando si lavora per i cittadini e non per i poteri forti il Movimento 5 Stelle c’è.
Maria Edera Spadoni, M5S cittadina alla Camera dei Deputati
Gianluca Sassi, M5S consigliere regionale Emilia-Romagna
La proposta di legge unitaria M5S-Pd per sostenere lo sviluppo economico dei piccoli comuni in sintesi.
Proposta di legge in sintesi:
art. 1 – Finalità: promuovere e sostenere lo sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli comuni, favorendo la residenza in tali comuni e contrastandone lo spopolamento, nonché tutelarne e valorizzarne il patrimonio naturale, rurale, storicoculturale e architettonico – art. 2 – Ambito di applicazione: comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti classificabili secondo i seguenti criteri: aree di dissesto idrogeologico; marcata arretratezza economica; significativo decremento della popolazione; disagio insediativo; scarsità dei flussi turistici o inadeguatezza dei servizi sociali; difficoltà di comunicazione; territorio particolarmente ampio; comprendenti frazioni in condizioni di disagio; unioni dei comuni montani; all’interno di un Parco nazionale o regionale o di un’area protetta; in possesso di “bandiera arancione”, “bandiera blu” o parte del “Club dei Borghi più belli d’Italia”. L’elenco è definito con DPCM e aggiornato ogni tre anni – art. 3 – Disposizioni riguardanti i piccoli comuni: semplificazione del codice dei contratti pubblici, possibilità di pagare tributi e bollette attraverso i concessionari AAMS, possibilità di acquisire le stazioni ferroviarie o le case cantoniere o i sedimi ferroviari dismessi, semplificazione delle norme per la programmazione delle opere pubbliche, l’organizzazione del personale, degli uffici e dei servizi nonché del controllo di gestione – art. 4 – Attività e servizi: Stato ed enti territoriali garantiscono l’efficienza e la qualità dei servizi essenziali (ambiente, protezione civile, istruzione, sanità, servizi socioassistenziali, trasporti, viabilità, servizi postali, ecc.) attraverso centro multifunzionali istituiti in forma associata – art. 5 – Valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali a cura del MIPAAF – art. 6 – Promozione della filiera corta: promozione del consumo e della commercializzazione dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta a chilometro utile – art. 7 – Programmi di e-government: precedenza nell’accesso ai finanziamenti pubblici – art. 8 – Servizi postali e programmazione televisiva pubblica: garanzia del servizio postale e possibilità di affidare alle Poste i servizi di tesoreria e di cassa comunali; attenzione ai piccoli comuni nella programmazione televisiva pubblica – art. 9 – Sanità nelle aree rurali e montane: predisposizione di un Piano per i servizi sanitari destinato alle aree rurali e montane; adeguamento del riparto del Fondo sanitario nazionale in favore delle ASL delle aree montane e rurali (con incremento del 25% del finanziamento pro-capite delle ASL montane) – art. 10 – Istituti scolastici: regioni o enti locali possono stipulare convenzioni con il MIUR per il mantenimento in attività degli istituti scolastici statali in deroga alle norme di accorpamento degli stessi – art. 11 – Servizio idrico nei piccoli comuni: le autorità di ambito possono prevedere agevolazioni in favore dei piccoli comuni nei quali la disponibilità di risorse idriche sia superiore ai fabbisogni; l’adesione alla gestione unica del servizio idrico integrato è facoltativa per i comuni fino a 3.000 abitanti montani; le derivazioni di acqua pubblica per usi idroelettrici vengono concesse in via prioritaria alle unioni di comuni esistenti sul territorio nel quale si prevede l’installazione – art. 12 – Fondo per l’incentivazione della residenza nei piccoli comuni: è istituito nello stato di previsione del MEF un fondo di 10 milioni annui per il 2015 e 2016. Le risorse sono destinate a sgravi fiscali sugli immobili, incentivi al recupero del patrimonio abitativo, agevolazioni all’acquisto di immobili abbandonati, incentivi per manifestazioni ed eventi, formazione di giovani fino a 35 anni di età, formazione e sviluppo di “cooperative di comunità” – art. 13 – Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni: è istituito nello stato di previsione del MEF un fondo di 40 milioni per il 2015, per finanziare interventi per la tutela dell’ambiente e dei beni culturali, messa in sicurezza delle infrastrutture e delle scuole, promozione dello sviluppo economico e sociale, insediamento di nuove attività produttive. Hanno priorità i progetti presentati da unioni di comuni con più di 10.000 abitanti – art. 14 – Piano nazionale per i territori rurali: predisposizione di un Piano nazionale per i territori rurali, per riqualificare le aree rurali con particolare riferimento a quelle degradate. E’ istituita la Cabina di regia del Piano. I piccoli comuni trasmettono alla cabina di regia proposte di contratti di valorizzazione rurale. L’attuazione del Piano avviene a valere sulle risorse derivanti dalla rimodulazione delle risorse UE nel quadro del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 nonché delle ulteriori risorse eventualmente disponibili durante il periodo di programmazione PAC 2014-2020 – art. 15 – Realizzazione progetti pilota per interventi di afforestazione e riforestazione: definizione di un programma annuale di progetti pilota per realizzare interventi di miglioramento della gestione forestale, di afforestazione e di riforestazione – art. 16 – Provvedimenti per il contrasto all’abbandono dei terreni montani: i comuni montani adottano misure per contrastare l’abbandono dei terreni montani, al fine di prevenire il dissesto idrogeologico – art. 17 – Valorizzazione dei beni comuni montani: i comuni montani possono affidare la gestione dei beni comuni ad una specifica Fondazione di Bacino Montano integrato che ne svolge la funzione di trust. La Fondazione ha finalità di valorizzazione dei beni comuni montani, al fine di rendere sostenibile il loro uso e di migliorarne la disponibilità e la qualità. Il bene comune può essere dato in concessione. – art. 18 – Strategia nazionale Green Community: definisce un piano di sviluppo sostenibile nei campi della gestione integrata e certificata del patrimonio “agroforestale”; gestione integrata e certificata delle risorse idriche; energie rinnovabili; turismo sostenibile; costruzione e gestione “sostenibile” del patrimonio edilizio e delle infrastrutture; efficienza energetica; zero waste production; integrazione dei servizi di mobilità – art. 19 – Attuazione delle politiche di sviluppo, tutela e promozione delle aree montane e rurali: mantenimento dell’obbligo della gestione in forma associata delle funzioni fondamentali. I comuni facenti parte di unioni di comuni e unioni di comuni montani esercitano obbligatoriamente in forma associata le funzioni di programmazione delle politiche di sviluppo socio-economico e quelle relative all’impiego delle connesse risorse finanziarie, con particolare riguardo ai fondi strutturali UE – art. 20 – Recupero e riqualificazione dei centri storici: lo Stato favorisce interventi per il recupero, la tutela e la riqualificazione dei centri storici nei piccoli comuni, anche al fine di attivare i finanziamenti eventualmente previsti nei PON e POR nell’ambito dei fondi strutturali UE per il periodo 2014-2020 – art. 21 – Fondo nazionale per il recupero, la tutela e la valorizzazione dei centri storici: è istituito nello stato di previsione del MIT. Per il 2015 è dotato di 50 milioni – art. 22 – Clausola di neutralità finanziaria – art. 23 – Disposizioni particolari per le regioni a statuto speciale e per le province autonome di Trento e di Bolzano: sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome”.
Maria Edera Spadoni, cittadina alla Camera dei Deputati M5S
Gianluca Sassi, consigliere regionale Emilia-Romagna M5S