Crac Coopsette: cosa ne sa il sindaco? Forza Italia accende il dibattito sulle sorti delle coop

4/6/2015 – La sorte dei dipendenti soci e non soci della Coopsette di Castelnovo Sotto è al centro di una interpellanza di Forza Italia, firmata da Giuseppe Pagliani, Claudio Bassi e Nicolas Caccavo, al sindaco di Reggio Emilia. Di fatto l’iniziativa vuole costringere il sindaco Luca Vecchi e la giunta a prendere posizione in consiglio sulla nuova richiesta di concordato preventivo del colosso coop di Castelnovo Sotto, che non riesce a rispettare il piano di rimborso ai creditori e, naufragato il progetto della newco  insieme a Unieco, ora affonda  sottoil peso di settecento milioni di debiti. Comunque vada la vicenda avrà conseguenze devastanti sull’economia reggiana, con centinaia di fornitori non pagati che finiranno anche loro travolti dalle banche. pagliani grassi

Le finalità politica degli azzurri sono chiare: il sindaco e gli assessori (quasi tutti) sono in un modo o nell’altro legati professionalmente al mondo Legacoop, e il silenzio delle amministrazioni su un dramma economico – quello delle cooperative di costruzioni – che travolte una storia di oltre cent’anni, è diventato veramente assordante. In sala del tricolore si delibera poco, si parla di tutto ma si tace su una questione che mette in discussione l’identità stessa della società reggiana, che per decenni ha distinto questa terra nel mondo.

Pagliani ha presentato un’interrogazione fotocopia anche in provincia, in qualità di capogruppo di  Terre Reggiane.  Il quesito di fondo è come sia stato possibile il tracollo, dopo due anni fa era stto approvato un piano di ristrutturazione del debito, omologato dal Tribunale, in base al quale le banche avevano confermato le linee di credito.

Evidentemente Coopsette era patrimonialmente più fragile di quanto si pensasse, e i mancati introiti di alcune commesse hanno aperto baratro sotto i suoi piedi: qualcosa del genere era già accaduto con Orion.

ECCO IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE AL SINDACO DI REGGIO

OGGETTO: INTERPELLANZA a risposta orale relativa al ricorso per concordato preventivo di Coopsette

 Premesso che:

dal comunicato stampa diffuso dalla stessa cooperativa risulta che “il Consiglio di Amministrazione di Coopsette ha deliberato di procedere alla presentazione, presso il Tribunale di Reggio Emilia, di un ricorso ai sensi dell’articolo 161, sesto comma, della Legge Fallimentare”, cioè  alla domanda per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo. Ed ancora, si apprende che l’iniziativa assunta da Coopsette “ha lo scopo di evitare – almeno temporaneamente – che la stessa possa essere destinataria di azioni esecutive o cautelari sul suo patrimonio e quindi – in un’ottica conservativa – mira a proteggere e segregare quest’ultimo affinché, in questo delicato momento di tensione finanziaria della società, possa, fra le altre cose, anche essere preservata la par condicio”. Infine, sempre a detta dei vertici della Cooperativa “il deposito del ricorso predetto si è reso necessario in considerazione delle sopraggiunte difficoltà sul piano finanziario in cui è di recente incorsa la Cooperativa, anche a causa dell’intervenuto mancato conseguimento – specie in termini di incassi – di alcuni obiettivi del piano di ristrutturazione dei debiti”;coopsette2

 

 Dato che:

occorre ricordare che il 6 giugno 2013 Coopsette aveva presentato ricorso al Tribunale di Reggio Emilia per l’omologazione degli accordi conclusi con i propri creditori. Detto ricorso risulta omologato dal predetto Tribunale con decreto del 19 luglio 2013. Significativo è quanto si legge nel comunicato stampa allora diffuso dalla cooperativa: “Gli accordi conclusi da Coopsette con i propri creditori sono circa 1.300 e riguardano crediti di natura finanziaria (verso banche ed altri finanziatori), verso fornitori (prestatori di beni e servizi), nonché verso soci e lavoratori. Nell’ambito degli stessi accordi – ed in particolare in quelli conclusi con il ceto bancario – è prevista la concessione di nuova finanza ed il mantenimento delle linee di credito in essere in favore della società”;

Visto che:

la pesantissima situazione debitoria che investe Coopsette (si parla di circa 700 milioni)rischia di riflettersi inevitabilmente sui suoi 580 dipendenti, fino ad oggi rimasti tali in ragione del ricorso ai contratti di solidarietà. A ciò si aggiunga che l’attività di “Coopsette” è oggetto d’interesse della Magistratura (Tav di Firenze, villaggio di Campione del Garda, grattacielo di Torino);

Si interpella il Sindaco Vecchi e la Giunta al fine di sapere:

1)    se la situazione su esposta è a conoscenza del Sindaco e della Giunta Comunale

2)     quale ne è il giudizio conseguente e quali iniziative intendono assumere, con specifico riferimento al futuro dei dipendenti di Coopsette.

Giuseppe Pagliani , Nicolas Caccavo, Claudio BassI

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Una risposta a 1

  1. Fausto Poli Taneto Rispondi

    04/06/2015 alle 13:31

    I soci fondatori di Coopsette gongolano. nessuno li puo’ attaccare, e i debiti non li pagheranno. Tristemente coop. Societa’ come altre, pero’ ora sostenute dagli Statisti. Convegni, riflessioni, tutto alla Travaglio. Perfetto, ma l’operaio ?

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