2/6/2015 – Una bottega da barbiere in piena regola, di quelle di una volta con specchi, seggiole, rasoi e set di forbici. Peccato che fosse tutto abusivo. L’hanno scovata i poliziotti di quartiere e gli agenti della Municipale in via Turri, a conferma che il quartiere della stazione è una vera corte dei miracoli, un suk imprevedibile dove oltre a bordelli e tane per spacciatori e delinquenti vari, non mancano dormitori, ristorantini e negozi etnici fai da te, e dove qualcuno affitta anche la doccia di casa a seguito del surreale taglio di gas e acqua calda a centinaia di famiglie.
La barberi abusiva è l’ultima perla di questa collana squatter di Reggio Emilia.
L’improvvisato acconciatore, un giovane di 24 anni nato in Somalia e domiciliato a Reggio Emilia, è stato preso “con le forbici in mano” dagli agenti e dai vigili in uno scantinato di via Turri, intervenuti sul posto a seguito di numerose segnalazioni dei cittadini.
Forse il giovane, che ha alle spalle vari precedenti di Polizia, credeva di trovarsi in un sobborgo di Mogadiscio, senza avere la minima idea di quali e quanti adempimenti amministrativi, sanitari e fiscali siano a carico di un vero coiffeur.
Ma il suo problema più grave è che si trova in Italia da clandestino, e due settimane fa ha ricevuto l’ordine del Questore di Modena di lasciare il territorio nazionale. Ciò è emerso quando è stato accompagnato in Questura, perché sprovvisto di documenti: per lui quindi una denuncia in stato di libertà e l’espulsione.
A suo carico inoltre è stato redatto verbale amministrativo previsto dall’Art. 2 comma 1 del Regolamento del Comune per la disciplina di attività di acconciatore, con sanzione prevista dall’Art. 5 della Legge n. 174 del 2005. Oltre alla denuncia all’Autorità amministrativa, è stata immediatamente chiusa l’attività “in quanto palesemente abusiva”.