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Il traffico più sporco dell’anno. Trasportavano grano e amianto con gli stessi Tir: denunciati 37 camionisti e 31 imprese

30/4/2015 – La Guardia Forestale di Reggio Emilia ha scoperto un traffico illegale di rifiuti pericolosi su rimorchi che, una volta svuotati dal “rusco”, venivano riempiti di granaglie destinate all’alimentazione umana. Una situazione da fumetto horror. Denunciate ben 37 autotrasportatori per adulterazione, falso e trasporto di rifiuti speciali pericolosi nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore di Reggio Emilia Valentina Salvi. Degli indagati 9 sono italiani, 14 tedeschi, 5 austriaci, 5 ungheresi, 3 sloveni e 1 slovacco. Sono oltre mille i quintali di grano sfuso sequestrato nel corso dell’operazione.
L’operazione “grano sicuro” è durata  10 mesi . Sono Stati stati gli agenti del nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale, in collaborazione con la sezione anticrimine del comando regionale di Bologna, a inchiodare 31 imprese fuori legge, il tutto grazie ad appostamenti e riscontri documentali.

In particolare, gli inquirenti hanno focalizzato le loro attenzioni sul trasporto di grano sfuso per consumo umano verso il nostro Paese e sugli arrivi all’interporto di Verona su rotaia, dove avveniva il trasferimento dei carichi su gomma con destinazione otto mulini delle province di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Mantova. Paradossale il fatto che rimorchi e cisterne avessero autorizzazioni sia per il trasporto di alimenti sfusi sia per rifiuti pericolosi: dopo essere giunti ai mulini, scaricavano il grano per poi dirigersi verso siti di produzione o stoccaggio di rifiuti pericolosi come amianto, fanghi di depurazione e scarti industriali, per poi caricarli e portarli in mezza Europa.
Operazioni tassativamente vietate dalla legge: da qui partita l’inchiesta che ha portato ieri a 56 perquisizioni in tutte le imprese coinvolte e con sedi in Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Trentino per un totale di 21 province interessate.

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