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Reggio svegliati! L’eutanasia delle Fiere procede spedita, ma il silenzio della città è totale

di Enrico Banfi

16/5/2015 – “E’ stato un onore e un piacere organizzare questa manifestazione nella Città di Reggio Emilia, ospitale e funzionale quanto il suo prestigioso quartiere fieristico. Dal 1999 ho avuto il privilegio di collaborare alla realizzazione della più importante manifestazione equestre d’Europa…Purtroppo le fiere di Reggio E. sono state abbandonate ad un destino immeritato e dal 2016 non sarà più possibile ospitare questa straordinaria kermesse nella Città….”. Con queste parole l’organizzatore del Salone del Cavallo Americano  ha annunciato la decisione di lasciare Reggio e l’Emilia. Dall’anno prossimo la kermesse si farà a Cremona-

Il Salone del Cavallo Americano se ne va e con lui i 50.000 visitatori, le centinaia di espositori, i 1300 cavalli, quel clima da far west che per alcuni giorni trasforma la nostra città nella capitale europea di un popolo di appassionati che, oltre alla loro passione ed al loro grande entusiasmo, portano a Reggio ricchezza, lavoro, simpatia, amicizia, notorietà. La ruota del tempo procede spedita, e inesorabili le conseguenze piombano sulla nostra comunità, cancellando opportunità di lavoro ed occasioni per arricchire culturalmente, socialmente ed economicamente la nostra città.

Abbandona il Cavallo, si apprestano a lasciare la Canina ed il Camer, l’ Ornitologica sta impostando il suo ultimo catalogo. Il 76°, quello dell’addio. Se ne vanno circa 120.000 visitatori, oltre 10.000 espositori, migliaia di ore di lavoro per gli allestimenti e la comunicazione. Se ne vanno centinaia di soggiorni presso la nostra ospitalità, in hotel e bed & breakfast, chilometri di viaggi in taxi, migliaia di pranzi, cene, pizze, che fanno felici i graditi ospiti ed imprenditori e lavoratori che ne beneficiano.

Se ne va un pezzo di storia della nostra città, che ha contribuito alla ricostruzione del dopoguerra. E con essa viene smantellata un pezzo di economia e sostituito da sacche di povertà e disoccupazione.

Qualcuno si preoccupa di questi effetti nel momento in cui la disoccupazione ha raggiunto dati choccanti nella nostra provincia: 69.800 umani (il 13 per cento della popolazione) in difficoltà col posto di lavoro? Qualcuno ha forse un guizzo di riflessione nell’apprendere che “un miliardo di euro è stato speso in provincia, tra il 2007 ed il 2013, per formare 10.500 reggiani, poi costretti ad emigrare”, oppure che il reddito medio delle famiglie è oggi pari a quello del 2004? O se le sofferenze bancarie dei reggiani sono aumentate del 313 per cento (428 quello delle imprese) in 5 anni?

La chiusura delle fiere aggiungerà centinaia di disoccupati e di sofferenze bancarie a questi dati, catastrofici non solo sul piano statistico ma soprattutto umano.

Sindaco, presidente provincia, di camera commercio, delle varie organizzazioni degli imprenditori: silenzio totale. Ma se la difesa del posto di lavoro non è compito loro, di chi è compito? La gestione (loro e delle banche) ha prodotto debiti clamorosi con Sofiser e costruito testardamente la chiusura della incolpevole gestione fieristica (con nuovi danni e disoccupati) ed ora non ne rispondono alla città? Anche il silenzio è una risposta. E autorizza a pensare anche tutto il male possibile.

 

 

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4 risposte a Reggio svegliati! L’eutanasia delle Fiere procede spedita, ma il silenzio della città è totale

  1. Fausto Poli Taneto Rispondi

    16/05/2015 alle 21:46

    Buonasera Dr. Banfi.

    Raccolgo il Suo lamento. ma credo che come organizzatore Ella non sia alla canna del gas.

    Potrebbe manifestare il Suo pensiero in Tv, magari avrebbe piu’ visibilita’. Sa, per lo meno la rete, ha il pregio che puoi commentare tante vicende. E per le Fiere, per la marianna, sti politici, a cominciare dal Sindaco Vecchi, gli andrebbe tolto il diritto alla parola. Se qualcuno potesse dare ale stampe i commenti dei cittadini sulle vicende di cui e’ causa la politica Reggiana, avremmo un quadro preciso. Io il quadro l’ho gia’, perche’ conosco cittadini che, parlando, mi spiegano che togliere di mezzo le fiere e’ un affare, per le coop di costruzione. Percio’, gentile Dottore, non si lamenti tanto, perche’ il Suo modello di fiera, magari somigliate alla fiera del cavallo di Verona,sara’ vincnte pure a Cremona.

    Non so se ci fa o effettivamente quello che scrive e’ quello che pensa, ma provi a pensare a quei poveri cittadini che con le fiere ci hanno campato per anni, e ora gli tocca tirare i remi in barca. A Reggio Emilia non c’e’ il coraggio di scrivere sui quotidiani locali dello schifo che fanno i politici a Reggio Emilia. Le faccio solo l’esempio della discarica di Poiatica, cosi’ capira’. Per non parlare dell’andrangheta radicata nel territorio Reggiano. E poi, mi scusi, ma quel “sant’uomo” di Del Rio, Ministro delle infrastrutture, come pensa che sia arrivato fin li’ ? Quella zona di terreno, vicina alla stazione MP, e’ anche molto appetibile alla famiglia Maramotti, a cui molti si protendono inginocchiandosi come nelle piu’ famose processioni Calabresi. Il mio era solo un discorso cosi’, per scrivere, sono mie idee, e magari e’ tutta cacca.

  2. Valter Franceschini Rispondi

    17/05/2015 alle 11:10

    Caro Enrico, tu ben conosci la stima che nutro nei tuoi confronti, ma sento di doverti ricordare che i tuoi appelli, i tanti negli ultimi 4 anni, erano e sono stati inutili. In tutta sincerità debbo bonariamente rimproverarti la “fiducia” che hai voluto mantenere verso i rappresentanti dei soci pubblici che “hanno dato l’impressione di volere e ricercare” questo risultato; non hanno mai voluto occuparsi delle Fiere e che quando l’hanno fatto … i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
    Hanno voluto la fusione di due società non compatibili senza nemmeno verificarne i conti (anzi, fu definito ‘irresponsabile’ chi definiva Sofiser un carrozzone indebitato), hanno nominato “licenziatori in tronco” senza motivazioni (salvo poi dover pagare), hanno espletato un concorso pubblico per non trovare un candidato valido, hanno infine nominato “manager” che dovevano essere esperti del sistema fieristico che, probabilmente, non avevano mai visto una fiera.
    E tu, Enrico, ti sei sempre impegnato confidando in uno scatto d’orgoglio di chi doveva farlo, ma non hai considerato che l’ambizione personale non è sempre affiancata dall’orgoglio.
    Mi dispiace per te, per la tua organizzazione così come per tutte le altre con le quali ho faticato (con tante soddisfazioni), mi ha pianto il cuore leggere l’ultima pagina della Gazzetta di ieri, mi dispiace per i tanti reggiani, artigiani, commercianti, industriali che hanno perso una importante opportunità di lavoro, mi dispiace per i dipendenti già licenziati e quelli che lo saranno, mi dispiace per i creditori che aspetteranno probabilmente invano, mi dispiace che Reggio abbia perso un altro pezzo.
    Forse gli attori di questo risultato (non tutti, in verità) non sono dispiaciuti: i loro personali risultati li hanno raggiunti.
    E non si cerchi di strumentalizzare politicamente queste mie parole: tutti, a diverso livello naturalmente, hanno le proprie responsabilità. Dai gruppi consiliari di Provincia e Comune (vengono presentate centinaia di interpellanze e interrogazioni, vengono convocate commissioni consiliari a raffica, ma per le fiere, in quasi 6 anni di mia permanenza, mai una convocazione, mai una richiesta … se non quella di biglietti). Non meglio la posizione delle associazioni di categoria e della CCIAA.
    Enrico, scusami, ma io credo di aver capito per tempo l’aria che tirava.
    Ora non ci rimane che attendere di toglierci la curiosità di conoscere l’acquirente del patrimonio immobiliare e a quale prezzo.

  3. Fausto Poli Taneto Rispondi

    17/05/2015 alle 14:23

    Stefano landi e’ il Presidente di cam com Reggio Emilia. A egli, dedito sempre al pezzo sul tornio, gli e’ stato spiegato che per aumentae il Suo business, profittava comprare squadre sportive, per scaricare tasse, e essere presidnte di cammera di Commercio. Il Gruppone, che a volte si trovano a Canali, presso circoli sportivi, privati, ha coinvolto Landi verso azioni spericolate. Sì, gli avranno fatto fare il nuovo stab. ma forse avrebbe studiato meglio la situazione della Sua Azienda, la Landi spa, avrebbe capito che le tasse possono esesre utilizzate meglio per aumentare la ricerca e il fatturato, per migliorare la rete di vendita, per qualificarla. Non credo che un pezzettino di maglietta con la scritta Landi possa servire, visti i 40 strumenti di reclam ora presenti. Con questo dico che pure landi ha le Sue colpe, che riguardano che ha delegato ad altri la gestione del suo penisero per le fiere di reggio. Poi il problema e’ politico, Gentile Franceschini, ma chi poi demolira’ le Fiere, non lo fara’ abusivamente, ma con precise autorizzazioni Comunali. La colpa e’ politica, tutto qui. la dialettica vale per chi ci crede. Esempio: Sulla Gazza di Reggio scrivono 1 mese fa: il maxiprocesso aemilia non si fara’ perche’ manca un’aula del tribunale cosi’ grande per contenere 200 arrestati. Che e’, presa per il culo ? Vot ciaperom pral cul ? il maxi processo si fara’, in stile palermo, quando non si sa. Percio’, non credo a quello che scrivono sui giornali. Il quotidiano deve informare. A Reggio nessuno informa. Quanto a Lei, Gentile dr. Franceschini, Le comunico di rivolgersi ai politici locali, al Sindaco Vecchi, a Tutino, e ad altri, per sapere come stanno andando le cose. Reggio e’ territorio di andrangheta, e vedra’ che le ‘ndrine costuiranno pure a mancasale. Potessero tornare al Sud, a Krotone, con tanto sole, mare, e neve………..

  4. Nadia Borghi Rispondi

    18/05/2015 alle 09:10

    lo sfacelo della nostra città è dovuto all’indifferenza e alla scarsa informazione dei reggiani. Ma i reggiani non si sveglieranno mai e così saremo sempre più poveri ma illusi di abitare in una città che conta come viene ogni tanto scritto dai giornali che ci raccontano di fantomatici primi e secondi posti a livello nazionale,tutte balle per chi ci crede.

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