Tentano di dar fuoco al Gobetti di Scandiano: arrestati due ex studenti, denunciato un minorenne. Si erano firmati “Isis”

25/5/2015 – Volevano far credere di terroristi del califfato islamico, con tanto di rivendicazione scritta alla lavagna “Isis tra di noi ripasseremo”, invece si è rivelato un raid vandalico di 3 ex studenti, pure spacconi,  dell’istituto superiore Gobetti di Scandiano. Volevano vendicarsi del Preside e degli insegnanti con i quali, quando frequentavano la scuola, secondo loroavevano avuto dei problemi.

A scoprirlo i Carabinieri della Tenenza di Scandiano che con le accuse di concorso in danneggiamento aggravato hanno arrestato due ragazzi di 20 e 18 anni di Casalgrande e hanno denunciato un loro amico minorenne, tutti risultati essere ex studente del plesso scolastico preso di mira.

Sabato notte poco prima delle 4 una pattuglia dei Carabinieri di Scandiano si è precipitata al Gobetti dove era scattato l’allarme. Prima ancora di entrare nella scuola,  i militari hanno perlustrato la zona, individuando e fermando 3 ragazzi che cercavano di allontanarsi verso Via Torricelli. I 3 avevano addosso un forte odore  di benzina, circostanza che ha insospettito i carabinieri che li hanno condottgi in caserma. Quindi i militari hanno accertato che poco prima il terzetto di vandali era entrato nelle aule 18 e 19 del Gobetti, cospargendo i banchi di benzina con l’intento di darvi fuoco, quindi hanno danneggiato le finestre scagliandovi contro dei mattoni e hanno scritto la cupa rivendicazione alla lavagna: “Isis tra noi ripasseremo”. Quando è scattato l’allarme si sono dati alla fuga, però sono stati fermati dalla pattuglia.

I Carabinieri hanno rinvenuto nelle aule prese di mira tre bottiglie in plastica contenenti residui di benzina, e un accendino perso durante la fuga. Uno dei tre ragazzi ha collaborato e ha confermato i riscontri investigativi dei carabinieri ammettendo la proprie responsabilità e quelle dei suoi due amici. I tre, come sostenuto da uno degli arrestati, avrebbero agito per vendetta nei confronti del preside e di alcuni insegnati ritenuti troppo severi allorquando loro frequentavano la scuola.

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