5/5/2015 – Potrebbe esserci una vera e propria regia del malaffare dietro il “riciclaggio tecnologico” dei proventi di attività illecite correlate alla clonazione delle carte di credito. E’ un’ipotesi investigativa su cui lavorano i Carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza alla luce di diversi raggiri che hanno sempre per teatro il web. . Cambiano gli attori ma non la tecnica: attraverso siti di giochi online a sfida diretta (generalmente poker) il clonatore perde volutamente a favore dello sfidante (suo complice) che riversa le vincite sulla carta “pulita”. Vincite che poi i due giocatori si spartiscono equamente.
In attesa le indagini facciano piena luce sulla portata del fenomeno i Carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza hanno denunciato con l’accusa di indebito utilizzo di carta di credito un 33enne della provincia di Benevento e con l’accusa di riciclaggio un 44enne della provincia di Cagliari. Secondo gli investigatori i duesarebbero riusciti a decodificare la carta di credito prepagata postale di una 65enne reggiana, spillandole alcune centinaia di euro.
I soldi venivano poi utilizzati in tornei online con sfide dirette. Qui scattava il “riciclaggio” tecnologico: il clonatore perdeva volutamente riversando il danaro nella postpay pulita dello sfidante, risultato suo complice. La malcapitata reggiana grazie al servizio sms di allerta si è accorta quasi subito dell’indebito prelievo e si è rivolta ai Carabinieri del suo paese.
Le indagini telematiche dei militari sulla società italiana che si occupa della gestione di scommesse e gioco online per conto di un marchio del settore, dove le giocate erano state effettuate, hanno permesso di ricostruire i movimenti del denaro e le operazioni avvenute attraverso il web.
Il campano aveva prima aperto un conto con quella società per poi utilizzare il danaro della carta clonata in tornei online con giocate a sfida diretta. La circostanza che vedeva la sfortuna abbattersi sul clonatore (perdeva sempre) a favore dello sfidante (sempre lo stesso) ha portato allo passo investigativo successivo. Clonatore e sfidante erano d’accordo. In questo modo il sardo riciclava il danaro prelevato dalla carta di credito della reggiana. Una serie di operazioni che però sono andate a sbattere contro la scrupolosità delle indagini dei carabinieri sanpolesi, che hanno identificato e denunciato i due malandrini informatici. Ora le indagini proseguono per accertare e verificare se dietro queste attività delittuose vi sia, come si sospetta, un’unica regia.