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“Ma che passione la fiera delle passioni…”

di Cinzia Rubertelli*

28/5/2015 – Prosegue senza possibilità di rimedio la passione del comparto fiere a Reggio Emilia, nonostante il proliferare d’iniziative proclamate in questi giorni dai soliti noti, per lo più protagonisti del disastro, che ovviamente evitano di assumersi responsabilità circa il debito, 27 milioni di euro, che ha trascinato le fiere in default. Vogliamo qui ricordare gli attori principali: Camera di Commercio, Provincia, Comune.

Detto questo desideriamo sottolineare le ultime agonizzanti iniziative che stanno diventando la peggior vetrina che questa Città si può dare. Forse sarebbe  meglio cancellare i programmi ed evitare di creare ancor maggior danno rispetto ad un eventuale rilancio del comparto. Come ad esempio la “Fiera delle Passioni” tenutasi sabato e domenica scorso. L’impressione era quella di un guazzabuglio di stand disposti logisticamente in maniera inadeguata. I pochi avventurosi che hanno avuto l’ardire di investire la tutt’altro che simbolica cifra di 7-8 € per l’ingresso, oltre al pagamento del parcheggio, si sono trovati di fronte ad un panorama di esposizioni, mal articolate e poco valorizzate, fatto che ha indotto taluni espositori all’abbandono, con tanto di lamentele, oltremodo giustificate da un esoso costo di noleggio degli stands. Si sottolinea inoltre l’incuria, nella mancata pulizia del padiglione del fumetto nella giornata di sabato, oltre alla presenza non indifferente di insetti nel settore alimentare, con conseguente immagine negativa riflessa sul complesso espositivo. Da segnalare anche il disservizio consistente nella mancanza di un bancomat. Concludendo, fiera da dimenticare per molti espositori e visitatori. Insomma non c’è da essere fieri, di questa Fiera.

(*Capo Gruppo Consigliare Progetto Reggio – Grande Reggio)

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