Il ministro Delrio parte civile contro Nodavia e Coopsette al processo appalti Tav di Firenze

15/5/2015 – Il ministero delle Infrastrutture, guidato dal reggiano Graziano Delrio, è stato ammesso come parte civile al processo per i lavoro dell’attraversamento sotterraneo Tav di Firenze, nel quale sono coinvolti numerosi esponenti di Coopsette. Tra le parti civili ammesse anche dal gup di Firenze Alessandro Moneti, nel corso dell’udienza preliminare per il rinvio a giudizio di 32 persone, anche l’autorità  anti-corruzione (Anac) guidata da Raffaele Cantone, il ministero dell’Ambiente e Rete ferroviaria Italiana, oltre al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.  Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, truffa, frode e traffico illecito di rifiuti.

Anac e ministeri sono rappresentati dall’Avvocatura dello Stato di Firenze. In particolare, l’Autorità anti-corruzione è parte civile contro tre indagati membri dell’ex Autorità di vigilanza sulle opere pubbliche, Piero Calandra, Alessandro Coletta e Lorenza Ponzone. Rfi è parte civile contro le ditte appaltatrici e subappaltatrici.

I ministeri si sono costituiti contro tutti gli imputati. Inoltre il ministero per le Infrastrutture chiederà, oltre ai danni generali, anche il danno all’immagine ai dirigenti della Struttura tecnica di Missione, Ercole Incalza e Giuseppe Mele. Anche il ministero dell’Ambiente chiederà danno all’immagine, ma a Gualtiero Bellomo detto Walter, membro della commissione Via presso lo stesso ministero.

Tra i 32 accusati figurano l’ex presidente di Italferr ed ex presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, accusata di aver favorito negli appalti sulla Tav a Firenze, Nodavia e Coopsette, più vari dirigenti di società appaltatrici ed organismi pubblici.

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