25/5/2015 – Donatella Prampolini ha cominciato il giro di ricognizione sul suo piano, approvato da Confcommercio e Federalberghi, per il salvataggio del polo fieristico di Reggio. Si tratta in pratica di un proposta di affitto del ramo d’azienda eventi dalla liquidazione di Reggio Emilia Fiere. Affitto vincolato a un preavviso di recesso di dodici mesi, che corrisponde di fatto a un ciclo di programmazione fieristica.
L’inizio è stato incoraggiante: la presidente di Confcommercio ha incassato l’appoggio del presidente della Camera di commercio Stefano Landi, e non è stato solo via libera formale. Landi ha assicurato un sostegno concreto se la liquidazione accetterà la proposta. Non poteva essere diversamente, considerato che la Camera di commercio era la principale azionista di Reggio Fiere e che la promozione fieristica figura tra i suoi compiti principali.
Donatella Prampolini Manzini ha incontrato Landi intorno alle 13 di oggi, lunedì. Venerdì sarà la volta del presidente della Provincia Manghi e sempre in settimana, o al più tardi lunedì prossimo, avrà luogo l’incontro col sindaco di Reggio Luca Vecchi.
Intanto è in corso la stesura del piano operativo che – una volta ottenuto l’ok dei tre enti principali azionisti di via Filangieri, la cui disponibilità peraltro è già stato espressa con un comunicato congiunto – sarà formalmente presentato come proposta operativa al comitato dei creditori (i quali hanno l’interesse oltre che alla vendita al migliore prezzo di aree e padiglioni, anche a incrementare l’attivo attraverso l’affitto delle strutture) alla liquidatrice avvocato Tiziana Volta e al giudice fallimentare competente.
“Stefano Landi è molto favorevole a un’ulteriore azione per prorogare l’operatività delle Fiere, come chiaramente indicato nel comunicato congiunto di pochi giorni fa con Comune capoluogo e Provincia – ha dichiarato Donatella Prampolini Manzini – Il presidente Landi condivide anche lo schema d’azione delineato che prevede appunto, una volta conclusa questa fase di verifica con tutti i principali interlocutori, di presentare il piano operativo al Comitato dei creditori, al giudice e al liquidatore giudiziale”.
E aggiunge : “Riteniamo che il Comitato dei creditori debba essere un soggetto attivamente coinvolto anche perché questo piano è nell’interesse di tutti: territorio, creditori, procedura”.
Venerdì i soci pubblici erano intervenuti con una nota congiunta, scritta di proprio pugno dal sindaco Vecchi, rivelando i tentativi già esperiti in questi mesi (come i nuovi contatti con Fiera di Milano, che tuttavia di fronte al colossale impegno dell’Expo ha declinato l’invito) e la richiesta del liquidatore giudiziale di lasciare liberi i padiglioni in vista della vendita all’asta. Un ultimatum inatteso, quest’ultimo, che ha gelato il sindaco: Vecchi, Manghi e Landi hanno replicato avvertendo che chiunque comprerà via Filangieri, su cui insiste il vincolo a uso fieristico, dovrà per forza di cose andare a trattare col comune Capoluogo. Insomma, gli enti non sono disposti ad assecondare operazioni puramente speculative. Resta il fatto che queste riflessioni potevano essere esplicitate prima, invece si è proceduto alla liquidazione anticipata della società: decisione improvvida, praticamente una seconda “cazzata storica” che ha avuto come effetto immediato la fuga degli operatori.
“Sì, siamo al corrente attraverso la Camera di commercio, nei cui organi siamo presenti, i tentativi di cui parlano i soci pubblici – conferma Prampolini – Ciò nonostante riteniamo che il clima esterno, più consapevole, sia cambiato. Finalmente il sistema Reggio si è unito su una posizione comune, superando antiche divisioni. Già questo sono un successo e una novità sostanziale.
Per quel che riguarda la posizione del commissario giudiziale Tiziana Volta, anche quella ci è nota, ma riteniamo che vi siano alcuni aspetti che al momento non sono stati valutati e che sarà nostra cura presentare. L’incontro con la dottoressa Volta sarà fissato solo dopo aver finito le consultazioni con gli enti pubblici”.
Secondo le riflessioni di Confcommercio che ha chiesto pareri importanti, la liquidazione non può assumersi la responsabilità di azzerare l’avviamento commerciale costituito dall’attività fieristica, andando di fatto a depauperare il patrimonio in vendita. Le conseguenze sarebbero imprevedibili: Confcommercio e altre associazioni non sarebbero disposte a passare sopra a una forzatura del genere.
Tuttavia il fattore capace di cambiare veramente le carte in tavola è il boom della stazione Mediopadana dell’alta velocità, che ormai veleggia verso il milione di passeggeri a fine 2015: un successo che molti, perdendo tempo prezioso, non avevano previsto in queste proporzioni. E’ un fattore che da un lato farà alzare le quotazioni delle aree, suscitando l’interesse di investitori di calibro internazionale, ma che dall’altro costituisce un asso nella manica proprio in funzione dell’attività fieristica: nessuno in Italia può vantare come Reggio Emilia una stazione AV praticamente all’ingresso del polo fieristico, a 40 minuti da Milano, e che di fatto potrebbe trasformare la zona Nord in un potenziale secondo quartiere di Porta Nuova .
E mentre un grande nome della ceramica prepara il trasferimento del proprio centro direzionale a Mancasale, comincia a delinearsi l’idea di un importante centro congressuale in area Fiere.
Di sicuro Donatella Prampolini, che ha una visione chiara delle potenzialità dell’area, non mollerà facilmente: “Penso che seppure la strada delle sinergie con altri enti fieristici sembri chiusa, la ripresa a lungo termine dell’operatività delle Fiere potrebbe cambiare le carte in tavola, proprio guardando anche alle potenzialità logistiche generate dalla Mediopadana”.
(p.l.g.)
gabriella.pederzolo
26/05/2015 alle 11:36
Bisogna davvero guardare al futuro e alla potenzialità e al lavoro che portano le manifestazioni spero bene auguro buon lavoro con rispetto