6/5/2015 – Enrico Letta, nipote di Gianni, aficionado del club Bilderberg ed ex presidente del Consiglio brutalmente disarcionato da Matteo Renzi, si manifesta al Fuori Orario, l’ Arci-circolo come sempre fedelissimo alla linea che gli ha portato tanta fortuna, fama e soldi.
Dopo Massimo D’Alema, un altro ex presidente del Consiglio è così ospite per la prima volta del circolo di Taneto di Gattatico (Reggio Emilia). Enrico Letta è atteso giovedì 7 maggio per una cena-incontro in cui presenta il suo nuovo libro «Andare insieme, andare lontano», edito da Mondadori, in libreria da pochi giorni.
Letta, 48 anni e tre figli, è stato premier dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014, fino all’avvento di Matteo Renzi, è tuttora deputato del Pd (si è schierato contro l’Italicum) ma durante il programma di Fazio «Che tempo che fa» ha annunciato: «Mi dimetto dal Parlamento. Voglio vivere del mio lavoro: guiderò la scuola di affari internazionali dell’università di Parigi (Sciences-Po) e non percepirò la pensione da parlamentare». Le dimissioni sono previste per il prossimo 1 settembre. Fra i suoi supporter reggiani si annoverano Pierluigi Saccardi e Marco Barbieri.
In collaborazione con l’Istituto di istruzione superiore Motti di Reggio Emilia, la cena al Fuori Orario comincia alle ore 20.30, seguita dall’incontro alle 21.15 circa: Letta è opportunamente preceduto da salumi misti, cappellacci verdi e dolci della casa realizzati dalla pasticceria dell’Istituto Motti. Apertura delle porte alle ore 20 e ingresso con tessera Arci, a 15 euro per chi partecipa alla cena (la prenotazione è obbligatoria allo 0522-671970 oppure a [email protected], dove si possono comunicare eventuali allergie o intolleranze alimentari) e gratuito dopo cena; info www.arcifuori.it.
Con la presentazione del suo libro «Andare insieme, andare lontano», torna a raccontarsi dopo oltre un anno di silenzio. «Se vuoi correre veloce vai da solo, se vuoi andare lontano devi farlo insieme» recita un adagio africano. Una suggestione essenziale, eppure così adatta a descrivere l’orizzonte che l’Italia e l’Europa hanno dinanzi a sé. Il libro – si legge sulla quarta di copertina – «non è una memoria dei dieci mesi di Letta da presidente del Consiglio, né un espediente per cercare immediate rivincite personali. Ma una riflessione proiettata al futuro, che, anche passando attraverso quell’esperienza, si sofferma su un’idea di comunità molto distante, per contenuti e stile, dall’attuale conformismo».