27/4/2015 – Questa mattina, in Sala del Tricolore, il sindaco Luca Vecchi ha consegnato il Primo Tricolore ad Apro Onlus, già Ascmad Prora Onlus, in occasione del trentesimo anniversario dell’associazione.
Alla cerimonia hanno preso parte il presidente dell’associazione Giovanni Fornaciari, il presidente onorario e fondatore Giuliano Bedogni, il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e il campione olimpionico Stefano Baldini.
“La consegna del Tricolore ad Apro ha un significato particolare, legato ai trent’anni di storia dell’associazione e al suo rapporto con la città – ha affermato il sindaco Vecchi– Quello dell’associazione è un contributo che va oltre la ricerca di risorse, che diversamente non ci sarebbero state, finalizzate ad investimenti in dotazione tecnologica, formazione e ricerca verso quello che è uno dei beni comuni più importanti, la sanità pubblica. In questi anni Apro ha dato molto a Reggio Emilia, costruendo un rapporto di riconoscenza e reciprocità molto forte con i pazienti, l’ospedale, le istituzioni, il mondo della cultura e dello sport: un rapporto di fiducia basato sulla trasparenza e l’autorevolezza dei suoi dirigenti e di chi partecipa, e incentrato sui tre concetti di qualità, professionalità e onestà”.
“Questi 30 anni sono stati davvero stupendi e pieni di soddisfazioni– è stato il commento di Giuliano Bedogni – Lo spirito che ci ha guidato in tutti questi anni è sempre stato quello kantiano dell’uomo inteso non come mezzo, ma come fine. Il percorso che abbiamo realizzato e realizzeremo in futuro va in questa direzione e si concentra su formazione e tecnologia, nostri riferimenti costanti, ricercati sempre nell’assoluta trasparenza”. Alle parole di Bedogni, “vero e proprio maestro di vita”, si sono aggiunte quelle di Giovanni Fornaciari: “Dal 1984 a oggi, Apro è cresciuta notevolmente ed è riuscita a coinvolgere anche importanti testimonial, tra i quali Stefano Baldini, Andrea Griminelli, Orietta Berti, Carlo Ancelotti. Giunti a questo punto, non possiamo però porci limiti e dobbiamo continuare a dare il nostro contributo, pronti a scattare quando c’è bisogno. Con il Core abbiamo davanti un futuro importante: il momento che stiamo vivendo non è certo facile per la sanità pubblica, ma il nostro Ospedale merita tutto il nostro impegno”.