30/4/2015 – L’oppressione fiscale ha raggiunto vette di rara raffinatezza. Il magazine di Rete4 “Dentro la notizia” ha aperto la puntata di ieri sera con le proteste degli industriali della Piastrella Valley, versante reggiano: secondo l’Agenzia delle Entrate di Reggio Emilia, dovranno pagare l’Imu non solo su stabilimenti e piazzali ma anche sui macchinari, nel caso siano imbullonati a terra. Le linee di produzione delle imprese ceramiche sono molto estese e soprattutto bene ancorate al suolo per ragioni di sicurezza, cosicché gli ispettori dell’agenzia stanno setacciando le aziende per stendere fior di verbali sulla base dei quali, poi, lo Stato manderà il conto aggiuntivo dell’Imu.
Un’azienda che paga di Imu 125 mila euro l’anno, ora dovrà versarne 25 mila in più. Non solo: se gli impianti sono vecchiotti l’importo da pagare è basso, invece tanto più sono recenti più aumenta l’imposta. Che in questo modo colpisce maggiormente chi ha investito per innovare prodotti e processi di produzione. Non osiamo pensare a cosa accadrebbe se l’agenzia, o magari qualche Comune, decidesse di applicare lo stesso principio del bullone alle tasse sulla casa: finiremo per pagare anche su vasche da bagno murate, oppure su water e bidet che notoriamente sono imbullonati al pavimento?
Dentro la notizia ha dato voce a diversi imprenditori ceramici , e fra questi il presidente di Panaria Group. “In questo modo si blocca la ripresa sul nascere”, affermano tutti. E non si può non dargli ragione. Si annunciano ricorsi a raffica alle commissioni tributarie, anche perché è sufficiente percorrere poche centinaia di metri e varcare i punti sul Secchia per non pagare più il balzello sui macchinari imbullonati a terra: la beffa, per i reggiani,è che a Sassuolo e in provincia di Modena l’Agenzia delle Entrate dà un’interpretazione diversa della legge, e li lascia in pace. Chi ha detto che non esiste il federalismo fiscale?
Da notare che, grazie alla guerra dei bulloni, Reggio Emilia è finita sulle grandi reti tv come esempio negativo per la seconda volta in pochi giorni: la sera del 25 aprile, il Tg1 aveva dedicato un ampio servizio allo scandalo di via Turri, dove Iren ha chiuso riscaldamento e acqua calda anche alle famiglie che hanno pagato le bollette.
(Pierluigi Ghiggini)
Fausto Poli
30/04/2015 alle 13:46
Reggio Emilia e’ sempre piu’ esempio negativo.
lo e’ per:
1) le gabelle “tachedi” a dismisura all Imprese. Poi parlo con conoscenti: che dicono: “perche’ le imprese trasferiscono la produzione all’estero perche’ c’e’ la manodopera a basso costo. Falso.
Si trasferiscono all’Estero, perche’ ci sono poche tasse da pagare.
2) estesa rappresentanza di malavita organizzata che non viene contrastata.
3) Scandali vari :
Discarica di Poiatica altamente inquinante
Monastero di Monfalcone …
Park Vittoria
Emilia fiere
Brescello in mano a cosche
Non se ne puo’ piu’ di tutto cio’.
Ma l’esempio negativo e’ prodotto dagli amministratori, gialli, rossi, verdi, gialli, e i cittadini invece tocca ingoiare in silenzio.