18/4/2018 – “Questo matrimonio non s’ha da fare”. La celebre frase dei bravi di Don Rodrigo all’inizio dei “Promessi Sposi” assomiglia proprio a quella che i “bravi” guidati da un sorvegliato speciale campano hanno detto a un casertano di 48 anni residente a Scandiano “colpevole” di frequentare una donna separata. Con la differenza che in questo caso hanno pestato di santa ragione il malcapitato.
L’intromissione di un camorrista (o sospetto tale) in una vicenda di relazioni personali è una spia del livello di penetrazione dei mafiosi nel tessuto sociale reggiano.
Con l’accusa di concorso in violenza privata i Carabinieri di Casalgrande hanno denunciato alla Procura reggiana un sorvegliato speciale salernitano di 32 anni residente a Reggio Emilia e due dei tre bravi che hanno fatto il lavoro sporco con lui: un calabrese 54enne residente a Bologna e un napoletano di 48 anni residente a Reggio Emilia. Il terzo complice in corso di identificazione.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri di Casalgrande, i 4 hanno si sono incontrati a Scandiano con il casertano, l’hanno pestato causandogli lesioni agli arti superiori, tanto da vederlo costretto a ricorrere alle cure mediche, per costringerlo a interrompere una relazione sentimentale con una donna scandianese, separata. Ancora da definire i motivi della spedizione punitiva, non escludendosi che la donna fosse “contesa” da uno dei componenti il gruppo della spedizione punitiva. Il sorvegliato speciale che ha guidato la spedizione punitiva è stato denunciato anche per la violazione delle prescrizioni della misura della sorveglianza speciale.