LA GRISSIN BON HA BATTUTO CANTU’ 86-74 SCHIANTANDO NELLA RIPRESA IL TEAM DI SUA MAESTA’ METTA. UN GRANDE LAVRINOVIC, SUPPORTATO DA UN OTTIMO KAUKENAS, HA OSCURATO L’EX STELLA NBA. I BIANCOROSSI HANNO MATEMATICAMENTE CONQUISTATO UNO STORICO TERZO POSTO NELLA REGULAR SEASON.
La Reggiana, superato un momento critico nel 2° quarto grazie anche ad un grande Lavrinovic, ha cambiato l’inerzia della gara nella terza frazione in cui l’intensa difesa a zona “mista” di Menetti ha fatto la differenza. I biancorossi hanno messo sotto gli avversari superandoli in fisicità e colpendoli con le rapide transizioni che li contraddistinguono.
di Carlo Codazzi
IL TABELLINO
GRISSIN BON – ACQUA VITASNELLA 86-74
(18-16) (21-24) (23-17) (24-17)
GRISSIN BON – Chikoko 3, Polonara 8, Kaukenas 14, Diener 13, , Cinciarini 11, Lavrinovic 16, Mussini 3, Della Valle 8, Silings 10, Pini, Cervi. Allenatore Menetti.
ACQUA VITASNELLA – Johnson 14, Jones 6, Feldeine 18, Shermadini 8, Buva 5, Williams 7, World Peace 16, N.E. Abbas, Bloise, Laganà, Maspero e Gentile. Allenatore Sacripanti.
Arbitri: Sigg. Lanzarini, Vicino Quarta
Percentuali al tiro: Grissin Bon 53% da 2- 33% da 3 tot. 45%,
Cantù 41% da 2- 45% da 3, tot. 42%; Tiri liberi: Grissin Bon 8/10 (80%) Cantù 8/16 (50%)- Rimbalzi: Grissin Bon 32 dif. 16 Off. – Cantù 26 dif. 14 off.
27/4/2015 – Grande basket al PalaBigi dove la Grissin Bon ha battuto l’Acqua Vitasnella Cantù 86-74. I biancorossi hanno superato una formazione ostica reduce da 2 vittorie consecutive ottenute contro la corazzata EA7 Armani e la Vanoli Cremona.
Un successo ottenuto davanti a sua maestà World Peace Metta, l’ex stella Nba, ingaggiato a marzo dal club canturino che ha messo a segno un eccezionale “colpo” di mercato e di grande impatto mediatico (palazzetti sold out quando gioca Cantù).
Ma più che la serata di Metta è stata la serata degli assi lituani della Reggiana, Lavrinovic e Kaukenas, che hanno oscurato il campione statunitense dell’Acqua Vitasnella. Per Lavrinovic 16 punti, tanti quanti Metta, con un 100% di realizzazione da 2 (4/4) e nei liberi (2/2), un 50% da 3 (2/4), 4 rimbalzi catturati, 3 assist e 1 stoppata. Darjus ha giocato poco più di metà gara dando tanta sostanza alla Grissin Bon sia fase difensiva che in fase di attacco. Per Kaukenas 14 punti e 6 assist e tanta intensità nei momenti cruciali del match. Da segnalare anche i 12 rimbalzi catturati da un Drake Diener un po’ meno cecchino (con Cantù 5/12 al tiro per il 42% di realizzazione) rispetto ai tempi di Sassari, ma sempre più al servizio della squadra anche in fase difensiva. Menetti ha effettuato rotazioni ampie dando spazio a tutti gli 11 giocatori a disposizione compresi Pini e Cervi (ancora un po’ imbastito dopo il rientro dal lungo infortunio). Rotazioni ampie che si sono rivelate una delle armi vincenti dei biancorossi.
La partita è stata un combattimento tra “zone” serrate che ha visto prevalere nella seconda parte di gara quella biancorossa che è riuscita a recuperare rimbalzi (32 difensivi) e a recuperare 4 palloni (alla fine saranno 6) nel 3° quarto in cui è avvenuto il break che ha deciso la partita e spostato l’inerzia sul fronte reggiano.
Dopo un 1° quarto in equilibrio terminato 18-16 per la Reggiana, nella 2^ frazione Cantù ha tentato l’allungo spinta da Johnson Odom (8 p. nel 2à quarto), Feldeine (6 p. nella 2^ frazione) e Metta (anche per lui 6 p. nel 2° quarto) che ha debuttato nel match dopo 3’38” di gara. La zona di Sacripanti ha chiuso la strada alle transizioni biancorosse senza lasciare possibilità di tiri aperti e facili penetrazioni a Cinciarini e soci. A metà frazione Cantù ha allungato pericolosamente a +10 (23-33) costringendo Max Menetti a chiamare il 2° time out (il 1° l’ha chiesto sul 22-26 dopo 3’10” del 2° quarto quando la Grissin Bon ha mostrato le prime crepe). Nel momento più difficile i biancorossi hanno reagito da campioni guidati da Darjus Lavrinovic che ha messo a segno 10 punti . Al riposo lungo la Grissin Bon tampinava a 1 solo punto di distanza gli avversari (39-40).
In avvio di ripresa la Reggiana ha messo sotto gli ospiti con un basket veloce e una zona “mista” super aggressiva. Dopo 2’07” Reggio comandava con 7 lunghezze di vantaggio (48-41).La truppa di Menetti ha allungato ancora (50-41 dopo 3’45” di frazione), ma ha fallito le opportunità per allargare in modo definitivo la forbice con Cantù che è riuscita a chiudere il quarto sotto solo di 5 punti (62-57).
Nell’ultima frazione si è progressivamente sgretolata la difesa di Cantù che ha offerto il fianco alle transizioni reggiane e ha perso convinzione e precisione in attacco.
La Grissin Bon ha giocato con tanta grinta e intensità imponendosi inaspettatamente sul piano della fisicità sui colored canturini. Ha ceduto alla frustrazione anche Metta che a 5’23” dalla sirena finale ha perso le staffe subendo un “tecnico” per avere platealmente contestato un precedente fallo sanzionatogli dai direttori di gara. E’stato il segnale della resa definitiva dell’Acqua Vitasnella che a 1’36” dal termine si è trovata sotto di 15 punti (81-16). L’impennata di orgoglio di Metta (2 belle triple per lui nel finale) e il pedale rialzato dall’acceleratore da parte della Grissin Bon hanno permesso agli uomini di Sacripanti di terminare dignitosamente il match che si è chiuso con 2 liberi realizzati da Silins per l’86-74 finale.
A due turni dalla fine della regular season la Grissin Bon ha matematicamente conquistato il 3° posto grazie al contemporaneo scivolone di Sassari nell’infuocato campo di Caserta che attende i biancorossi domenica prossima. Un piazzamento storico nella massima serie per la Reggiana che ha ancora la possibilità di soffiare la piazza d’onore a Venezia ancora avanti di 2 P. (42 per i veneziani, 40 p. per la Grissin Bon) in classifica dopo aver violato il parquet di Cremona. La penultima giornata della regular prevede lo scontro Sassari-Venezia e alla truppa di coach Menetti potrebbe riuscire l’aggancio al 2° posto considerando che Sassari deve difendere il 4° posto dopo che Trento l’ha appaiata vincendo contro Roma. A Caserta sarà comunque battaglia (la Pasta Reggia si gioca la salvezza), ma vale pena di dannarsi tanto nelle ultime 2 gare di stagione regolare (con la terza piazza in cassaforte) in vista dei play off?
INTERVISTE DOPO GARA
Coach Pino Sacripanti ha subito reso onore alla Grissin Bon: “Spiace aver perso una gara molto importante – ha affermato -, ma perdere in casa di Reggio Emilia non è una novità. Abbiamo approcciato bene la gara, ma non siano riusciti ai mantenere il vantaggio di 10 punti accumulato nel 2° quarto a causa della “zona” di Reggio che ci ha messo in difficoltà. Noi, però – ha sentenziato – abbiamo sbagliato troppo. Abbiamo subito l’aggressività della Grissin Bon dalla metà del 2° quarto. Comunque, nei primi 20’ abbiamo contenuto i loro contropiede, ma nella terza frazione l’intensità dei biancorossi è salita e noi abbiano perso 5 palloni che hanno lasciato campo aperto alle transizioni di Reggio Emilia.”
Sacripanti ha messo a fuoco una delle cause del k.o. della sua squadra: “Alla fine le palle perse sono state solo 7, ma contenere questo aspetto non è bastato ad evitare la sconfitta cui ha contribuito l’ampia rotazione effettuata da Menetti che ha fatto giocare gli 11 uomini che aveva a referto. Spesso ci si incarta con le rotazioni allargate, ma Menetti le ha gestite molto bene.” Quando gli si è fatto notare che la Grissin Bon ha battuto Cantù in “fisicità” (che non è certo la caratteristica migliore dei biancorossi) Sacripanti si è messo sulla difensiva: “In verità non è che abbiamo giocatori così “atletici”, compreso lo stesso Metta. Discorso che vale anche per Feldeine e Williams. La corsa ai play off? Ci restano da giocare due finali e dovremo essere lucidi e positivi fino alla fine”.
Sereno coach Max Minetti: “Abbiamo disputato un’ottima gara, giocata senza fretta e senza correre rischi particolari – ha spiegato – con la consapevolezza di quello che dovevamo fare. Siamo stati bravi a rientrare dopo lo svantaggio di 10 punti subito nel 2° quarto basandoci su una grande difesa e giocando un bel basket riuscendo anche a sistemare le percentuali di tiro. Ho avuto risposte positive da tutti i giocatori. Chikoko, ad esempio, sta mostrando il suo valore ed ha ampi margini di miglioramento. Abbiamo conquistato matematicamente il 3° posto, risultato mai ottenuto da Reggio Emilia”. Anche Menetti ha detto la sua riguardo alla supremazia “fisica” dei suoi: “Siamo stati superiori su questo piano anche se la fisicità non è una nostra caratteristica, anzi forse è una nostra carenza – ha puntualizzato -. Ma alla carenza fisica si può ovviare in tante maniere come ha dimostrato Diener che ha preso 12 rimbalzi pur sbagliando qualcosa al tiro. Un nostro pregio è il sapere come mettere intensità nell’uno contro uno.” Menetti ha spiegato la sua “zona” che con Cantù ha fatto la differenza: “Abbiamo attuato la 2-3, ma con “passaggi” a uomo. Devo ammettere che ho imparato questo tipo di difesa da “Dado” Lombardi (il mitico allenatore che ha guidato la Reggiana alla sua prima promozione nella massima serie ndr). E’ una difesa a zona , ma ci sono dei movimenti in cui i giocatori hanno la possibilità di seguire l’uomo. Sul terzo giro di palla passavamo più spesso “a uomo”, il tutto dipendeva dai movimenti degli avversari. Le rotazioni ampie? Lo saranno sempre più da qui in avanti e i giocatori che hanno giocato di più avranno più tempi di riposo e gli altri dovranno farsi trovare pronti. L’obiettivo è arrivare ai play off nelle migliori condizioni fisiche-atletiche”.
In sala stampa è passato anche Darjus Lavrinovic, oggi il migliore dei biancorossi, sempre più decisivo per le ambizioni della Grissin Bon: “Abbiamo colto un buon risultato in una gara difficile – ha spiegato in inglese -. Credo che sia stata una bella partita. La mia condizione cresce, ma sono lontano dal top. Il coach mi chiede di giocare sempre più minuti e oggi ho realizzato il mio score migliore da quando sono qui. Ma la cosa che conta – ha precisato – è il risultato della squadra che ha giocato bene e vinto. L’apporto dei giovani è stato importante al pari della tattica adottata dal coach. E’ stato decisivo il momento della nostra reazione nel 2° quarto – ha sottolineato – quando abbiamo iniziato a difendere bene e siamo riusciti a giocare più “facile” in attacco. Da lì in poi è cambiata l’inerzia del match. Penso sia importante che il coach sperimenti e che abbia tante opzioni da verificare.”