di Giacomo Giovannini*
28/4/2015 – Finita l’inconcludente decennale politica propagandistica dei masterplan, l’orientamento che parrebbe pacificamente condiviso anche in casa Pd a Reggio Emilia sembrerebbe volto al contenimento del consumo del suolo e, come avemmo modo di sostenere in campagna elettorale, ad una più proficua politica del riuso del patrimonio edilizio esistente. Cosa non facile per una città che ha costruito tanto, spesso male e rincorrendo funzioni, tipo quelle residenziali o commerciali che oggi faticano a reggere il mercato.
Il lavoro di ritessitura di una città uscita stressata dall’aggressione del territorio prevista da una politica urbanistica durata ben oltre i termini di valenza del Prg, sarà lungo e faticoso ma, se guidato con paziente saggezza, non privo di soddisfazioni.
Per la verità, nel suo primo anno di vita, la “nuova” amministrazione è parsa molto più al traino delle contingenze che impegnata a proporre un nuovo disegno della città.
L’estemporaneità delle “twittate” municipali di condivisione sulle funzioni musicali all’aeroporto piuttosto che alle ex Reggiane, dell’inutile ed estenuante forzatura della proposta Sicrea sul palasport ne sono un esempio.
Oggi si presenta un nuovo tema, quello delicatissimo del Seminario, che dovrebbe indurre gli organi municipali ad ampliare il confronto oltre il destino dell’immobile in questione.
Il tema dell’individuazione delle funzioni appare infatti centrale rispetto al tipo di città che vogliamo ed alla possibilità di dare sostenibilità e quindi concretezza alla politica del riuso. Quello del Seminario può quindi diventare un caso pilota, dal quale potrebbe scaturire una significativa valorizzazione dell’immobile e della sua area, che risultano molto importanti, per qualità, collocazione e vocazione al potenziamento del capitale sociale della città.
Ascoltare gli operatori economici, capire le esigenze del territorio, stimolare gli investitori farà la differenza: non c’è più tempo da perdere.
(*Vicepresidente Associazione Grande Reggio – Progetto Reggio)
Fausto Poli
28/04/2015 alle 21:36
Credo che si sia cotruito nell’ottica che al Comune non e’ mai fregato da dove provenissero i soldi.
Qualcosa ha fatto l’inchiesta Aemilia, e credo che almeno i Piani Regolatori saranno magari elusi in maniera piu’ profesionale possibile. Ricordo che non e’ possibile in una Provincia avere piu’ alloggi che famiglie: anche i censimenti di una volta si sarebbero soffermati dul “tumore”.
Il Seminario vedrete che fara’ posto a un grattacielo, costruito da Unieco o Sicrea, perche’ poverine sono a corto di soldi, e sono fallite.
Fallite o fatte fallire ?
Fausto Poli
Taneto