15/4/2015 – Una grande mostra antologica su Antonio Ligabue, per il cinquantenario della morte, nella sua Gualtieri00. In mostra dipinti, disegni, incisioni e sculture tra cui alcuni inediti provenienti da collezioni private, dal 31 maggio all’8 novembre 2015. E’ la prima iniziativa della neonata Fondazione Museo Antonio Ligabue. La sede dell’esposizione e del Museo permanente sarà il Palazzo Bentivoglio, di cui sono ormai completati i lavori di ristrutturazione anche in relazione agli esiti del terremoto del maggio 2012.
Oggi a Bologna, nella sede della Regione, la mostra è stata presentata presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, da Andrea Rossi sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Renzo Bergamini sindaco di Gualtieri, Livia Bianchi e Sandro Parmiggiani presidente e direttore Fondazione Museo Antonio Ligabue, dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi.
“La Regione – ha commentato il presidente Bonaccini – crede in questa operazione per diversi motivi: primo perché si tratta di una mostra dedicata a uno degli artisti più importanti del Novecento, un artista della nostra terra di cui è giusto valorizzare, nel cinquantesimo della sua scomparsa, le sue opere tra cui alcuni inediti. Per di più ciò avverrà dentro un contesto magnifico quale è palazzo Bentivoglio, che si affaccia in una delle piazze più belle d’Italia e che nell’anno dell’Expo può essere occasione per favorire il turismo culturale. Io – ha concluso il presidente – credo che la cultura possa essere un terreno che favorisce l’occupazione, e anche per questo già nel primo anno del mio mandato, come annunciato, ho aumentato da 18 a 28 i milioni di euro disponibili per il settore”.
“La Bassa reggiana – ha detto il sottosegretario Rossi, che ha inoltre annunciato la visita alla mostra del ministro Franceschini – è un territorio conosciuto per il grande fiume ma che ha anche elementi di ricchezza artistico-culturale, da Guareschi a Zavattini fino appunto a Ligabue, che sarà ospitato da una sede su cui la Regione farà investimenti significativi, mancando ancora alcune centinaia di migliaia di euro per completare il recupero e il restauro rispetto ai danni causati. Io credo che i Fondi strutturali del Por Fesr possano offrire le condizioni per contribuire a sostenere il Comune di Gualtieri in un lavoro importante che esso stesso ha già fatto”.
La mostra, nel 50° della morte di Ligabue aprirà il 31 maggio e chiuderà l’8 novembre 2015. E’ curata da Sandro Parmiggiani e Sergio Negri, col patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Reggio Emilia, del Comune di Gualtieri. La rassegna, che si apre nei giorni in cui cade il cinquantesimo anniversario della morte di Ligabue, proporrà oltre 100 opere, alcune mai presentate prima, tra cui 80 dipinti, 15 disegni, 10 incisioni e altrettante sculture in bronzo e terracotta.
I dipinti esposti, molti ritenuti massimi capolavori dell’artista, saranno suddivisi nei tre periodi nei quali si è soliti ripartire l’opera di Ligabue (1928-1939; 1939-1952; 1952-1962) e copriranno tutti i motivi della sua pittura: animali domestici e feroci, paesaggi svizzeri e padani, interni, ritratti, autoritratti. Quest’importante appuntamento costituirà un punto fermo da cui partire per una corretta valutazione critica e storica del lavoro di Ligabue, in grado di sottolineare il grande valore di Ligabue nell’àmbito dell’arte italiana ed europea, al di là della fuorviante definizione di “naïf” che l’ha troppo a lungo accompagnato e ne ha mortificato la comprensione. Oltre a questa prima rassegna, la Fondazione sta studiando un programma di esposizioni che, in Italia e soprattutto all’estero, diffondano un’immagine “altra” e alta di Antonio Ligabue, come prosecutore di quell’espressionismo che caratterizzò alcune esperienze della prima parte del Novecento. La mostra costituisce inoltre un’ottima occasione per immergersi nella realtà di un paese, Gualtieri, che ha molti motivi di interesse da offrire al visitatore: la splendida piazza centrale, una delle più belle d’Italia, che esplicitamente si rifà ai grandi modelli francesi dell’epoca; il Palazzo della famiglia Bentivoglio, con i cicli pittorici della Sala dei Giganti e quelli delle altre tre sale, con gli affreschi della Storia di Roma e dell’Eneide; la donazione Umberto Tirelli (Gualtieri, 1928 – Roma, 1990), allestita nello stesso Palazzo Bentivoglio, con opere, tra gli altri, di Giorgio de Chirico, Felice Casorati, Giacomo Manzù, Corrado Cagli, Renato Guttuso, Giosetta Fioroni, Mino Maccari, Marino Mazzacurati, Léonor Fini, Balthus, Fabrizio Clerici; la Chiesa dell’Annunciazione nella frazione di Pieve Saliceto, originaria della metà del Seicento; il Palazzo Greppi a Santa Vittoria, il paese dei cento violini; l’archeologia industriale (edifici e impianti realizzati nel Novecento) legata alle opere di bonifica (iniziate nel Cinquecento) e di sollevamento delle acque; il fascino delle golene lungo il corso del Po, nelle quali Ligabue stesso trovò rifugio in alcuni periodi della propria esistenza, e dove avvenne, nell’inverno del 1928-29, l’incontro con Marino Renato Mazzacurati, che tanta importanza avrebbe avuto nell’attività pittorica dell’artista.
La Fondazione A cinquant’anni dalla scomparsa dell’artista, si è costituita a Gualtieri (Reggio Emilia) la Fondazione Museo Antonio Ligabue. La comunità della città della bassa reggiana ha sentito come una necessità morale preservare e diffondere la memoria di Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 – Gualtieri, 1965), uno dei più geniali e originali artisti del Novecento italiano, che qui vi ha soggiornato per oltre quarant’anni, dal 1919 al 1965. La figura di Ligabue sarà inoltre il fulcro attorno cui ruoterà lo sviluppo culturale di Gualtieri che ha saputo nel tempo riconoscere nel Toni uno dei motivi di identità della propria storia. La Fondazione Museo Antonio Ligabue nasce per volere del Comune di Gualtieri, del Banco Emiliano e di Girefin SpA, con lo scopo di istituire, gestire e promuovere il Museo Antonio Ligabue e di valorizzare l’opera dell’artista. La Fondazione Museo Antonio Ligabue, presieduta da Livia Bianchi, coadiuvata da un consiglio di amministrazione composto da Achille Brunazzi e Stefano Landi, è diretta da Sandro Parmiggiani, storico e critico dell’arte, già direttore di Palazzo Magnani a Reggio Emilia. La sede è in Palazzo Bentivoglio, edificio cinquecentesco progettato dall’ingegnere ferrarese Giovan Battista Aleotti, recentemente ristrutturato dal Comune di Gualtieri, ponendo in sicurezza anche quelle strutture lesionate dal terremoto del maggio 2012. I lavori hanno interessato anche lo spettacolare Salone dei Fasti, altresì detto dei Giganti, che ospiterà la collezione permanente e tutte le iniziative espositive temporanee di cui il Museo si farà promotore.