Il Sassuolo travolge l’Inter al Mapei (3 reti a 1)

IL SASSUOLO HA UMILIATO L’INTER AL MAPEI TRAVOLGENDOLA CON LE RETI DI ZAZA, SANSONE E BERARDI. I NEROVERDI HANNO GIOCATO UNA GARA PERFETTA CHE HA EVIDENZIATO LA SCARSA PERSONALITA’ E I LIMITI DEGLI UOMINI DI MANCINI. PER I NERAZZURRI  IN GOL ICARDI, POI SONORAMENTE CONTESTATO DALLA CURVA NORD INTERISTA. BRUTTO INFORTUNIO PER TERRANOVA. NEL NERVOSO FINALE ESPULSI SANSONE E DONKOR

HANDANOVIC SCONSOLATO DOPO UN GOL

HANDANOVIC SCONSOLATO DOPO UN GOL

di Carlo Codazzi

Il Sassuolo ha vendicato il 7-0 dell’andata e ha steso l’Inter 3-1. I neroverdi non erano mai riusciti segnare all’Inter nei precedenti tre confronti di serie “A” e sono riusciti a rifilare ai “bauscia” 3 reti in un colpo solo regalando una grande gioia ai propri tifosi e, soprattutto, al proprio patron Giorgio Squinzi che, come è noto, è milanista. Zaza , Sansone e Berardi, che compongono il magnifico trio d’attacco sassolese, hanno scritto la storia provocando il sorpasso in classifica da parte del team di Di Francesco ai danni proprio dei nerazzurri che adesso devono cominciare a guardarsi dietro le spalle ed allontanare i pensieri d’Europa. Sogni europei che invece può nutrire il Sassuolo nonostante in sala stampa il mister neroverde, Di Francesco, abbia insistito sulla salvezza da raggiungere al più presto.

L’Inter non era partita male e già al 4’ aveva sfiorato il vantaggio, su azione d’angolo, con un colpo di testa di Vidic che aveva costretto Consigli ad una difficile deviazione in tuffo. Sei minuti più tardi Donkor ha servito Podolski, con un bel rasoterra da destra, ma il tedesco, entrato in area, si è fatto anticipare all’ultimo da Longhi. Qui l’Inter si è spenta e il Sassuolo ha cominciato a macinare gioco con il centrocampo composto da Biondini, Missiroli e Magnanelli che hanno preso il sopravvento su Guarin e Medel. Al 14’ Handanovic ha smanacciato in corner un cross di Vrsaljko che stava finendo sulla testa di Zaza. E’ stato il preludio al gol che è arrivato al 16’: Missiroli è fuggito sulla sinistra e ha depositato il pallone sui piedi di Zaza che ha controllato e poi si è girato rapidamente spedendo, di sinistro, un missile all’incrocio dei pali che ha lasciato di stucco Handanovic. Particolarmente colpevole nella circostanza Vidic che ha lasciato troppo spazio all’attaccante della nazionale.

La scalcagnata Inter manciniana è completamente crollata come si conviene alle formazioni prive di certezze e di personalità che alle prime difficoltà affondano. Al 21’ l’Inter è partita in contropiede con Kovacic che invece di approfittare del corridoio per battere a rete ha tentato di servire l’inesistente Podolski sciupando tutto. Un minuto dopo è stato Dodò a scagliare una mozzarella verso Consigli. L’Inter non riusciva a tirare in porta e il Sassuolo controllava, ripartiva e spaventava i già traballanti avversari. Al 29’ è arrivato il goal che ha chiuso il match grazie ad una prodezza di Sansone che sulla destra prima ha “scherzato” Palacio, poi con un bolide di collo destro ha tolto le ragnatele all’incrocio dei pali siglando il raddoppio dei padroni di casa. Nella circostanza Handanovic è sembrato fuori posizione e poco reattivo, senza nulla togliere alla bellezza balistica della conclusione vincente di Sansone.

Prima della pausa il Sassuolo ha reclamato a lungo per la mancata concessione di un rigore in seguito ad un colpo di testa dello scatenato Sansone che, a pochi passi dalla porta di Handanovic, è finito su un braccio di Ranocchia. Secondo il nostro modesto parere la decisione del Sig. Valeri è stata corretta perché il fallo di mano non è sembrato volontario, inoltre è stato Sansone a spingere nettamente il difensore nerazzurro prima di colpire di testa. Nei primi 45’ il Sassuolo ha mostrato una disposizione tattica perfetta e ha giocato un calcio “totale” che ha messo in difficoltà l’Inter versione “Molok”, ovvero lenta, macchinosa e priva di spunti e sbocchi in fase offensiva. Completamente fuori partita almeno tre dei quattro giocatori d’attacco perché l’unico a tentare qualcosa è stato Shaqiri.

Dopo il the ci si aspettava dei cambi immediati da parte di Mancini invece, alla ripresa, l’Inter si è presentata con lo stesso undici. Il primo nerazzurro a tentare d’infastidire Consigli è stato il solito Shaqiri con una conclusione a giro a lato di poco al 54’. Finalmente, il tecnico interista ha provato a smuovere le stagnanti acque nerazzurre inserendo Icardi per lo spento Podolski. L’Inter si è ravvivata un po’, ma è stato sempre il solo Shaqiri a portare pericoli ai padroni di casa. Al 62’ un cross dello svizzero da destra ha sfilato sotto il naso di Consigli, ma nessun attaccante nerazzurro è riuscito ad intervenire. Dopo un altro paio di minuti il nazionale rossocrociato ha fatto tremare il legno alla sinistra di Consigli con un sinistro rasoterra. Il Sassuolo, dopo aver speso molte energie nella prima parte di gara, si è limitato a coprire bene gli spazi cercando l’azione di rimessa. Zaza, infatti, ha sfiorato il terzo gol proprio in ripartenza obbligando Ranocchia a respingere una sua conclusione a porta vuota al 65’. L’unico ad aver voglia di giocare degli undici in maglia nerazzurra ha continuato ad essere Shaqiri che al 68’ ha cercato, invano, di superare il portiere emiliano con un pallonetto dopo aver ricevuto un assist da Icardi che aveva rubato palla grazie ad un disimpegno errato del Sassuolo. Altro tentativo da parte di Mancini di rianimare la propria esanime creatura al 77’. Dentro Brozovic e fuori Vidic.

Come se non fosse abbastanza comica l’azione dell’Inter sul campo è diventato comico pure il cambio perché è parso proprio che il “Mancio” avesse richiamato Donkor e non il lungo serbo . Sempre in vena di comicità Dodò ha trovato il modo di fallire in maniera ridicola l’1-2 facendosi fermare sulla linea di porta da Consigli un  pallone che, ricevuto da Brozovic, chiedeva solo di essere spinto in rete. Mancini le ha tentate proprio tutte e al 78’ ha spedito in campo il gioiello della primavera George Puscas per lo “zombie” Palacio. Sulla sponda di casa Gazzola aveva rilevato Longhi, infortunatosi, al 60’ e al 74’ Di Francesco ha blindato il bunker neroverde mettendo Antei per Missiroli (molto buona la sua prova). Al 77’ Donkor ha rimediato un giallo che riportiamo per le conseguenze che ha avuto nel finale di partita. Il neo entrato Puscas ha mostrato la verve sconosciuta a buona parte dei suoi compagni sfiorando il gol al 79’ al termine di una bella discesa sulla sinistra terminata con una botta di destro che ha costretto Consigli ad una difficile risposta . Sul prosieguo dell’azione l’estremo emiliano è stato bravissimo a deviare con la punta delle dita in tuffo , sulla sua destra, un rasoterra chirurgico di Brozovic.

I nuovi innesti operati da Mancini hanno prodotto qualche piccola scossa nella faticosa manovra interista ma, soprattutto, l’inserimento di Icardi affiancato in area da Puscas ha dato più profondità e più punti di riferimento alla squadra milanese. Si è arrivati, così, alla rete degli ospiti all’83’: Icardi si è lanciato su un avventato passaggio all’indietro di Magnanelli aggirando Consigli e depositando in rete di destro. Due minuti prima una delle colonne della difesa di  Di Francesco, Emanuele Terranova, è stato costretto ad abbandonare il terreno a causa di un infortunio che è parso subito piuttosto serio. Per lui è entrato Brighi. Ci si aspettava che l’Inter chiudesse in area Zaza e soci, invece sono stati i padroni di casa a tornare pericolosamente dalle parti di  Handanovic grazie a Kovacic che è inciampato sul pallone nella propria metà campo dando il via ad una ripartenza del Sassuolo chiusa affannosamente in angolo da Ranocchia.

All’89’ Sansone ha incredibilmente perso il controllo dei nervi e si è fatto espellere dopo un calcione rifilato, a gioco fermo, a un difensore nerazzurro sulla linea del fallo laterale . Ne è nato un parapiglia che Valeri è riuscito a sedare. L’arbitro ha decretato 6’ di recupero utili solo agli emiliani che hanno ristabilito le distanze al 92’ con un rigore trasformato da Berardi che ha spiazzato lo “specialista” Handanovic. A noi il rigore non è parso così solare come al pubblico: premiata la furbizia di Zaza e punita l’ingenuità di Donkor. Simone è entrato in area infilandosi tra Ranocchia e Donkor allungandosi il pallone, il colored nerazzurro ha allungato ingenuamente la gamba sinistra che Zaza non ha fatto nulla per evitare. Tripudio neroverde al fischio finale e thrilling in casa nerazzurra. Un manipolo di giocatori interisti è andato a scusarsi sotto la curva ospite, Icardi ha lanciato ai tifosi la propria maglia che un ultrà nerazzurro gli ha rispedito indietro. Icardi ha reagito verbalmente, pare, insultando gli ultrà dell’Inter che hanno reagito, a loro volta, con potenti cori di insulti rivolti all’infuriato argentino.

Un finale indegno di una squadra che di grande, ormai, ha solo il nome. Come dicevamo, una meritata ovazione di trionfo per gli uomini di Di Francesco tatticamente perfetti, generosi e micidiali nelle incursioni offensive. Berardi, Sansone e Zaza costituiscono davvero un trio da favola che ha fatto impallidire Palacio, Podolski e Kovacic. A salvarsi per i nerazzurri, là davanti, dei quattro schierati inizialmente da Mancini, il solo Shaqiri.

TABELLINO

SASSUOLO-INTER  3-1 (p.t. : 2-0)

Marcatori: 16’ Zaza, 29’ Sansone, 83’ Icardi, 92’ Berardi (R)

SASSUOLO: Consigli, Longhi,(60’Gazzola), Cannavaro, Terranova (81’ Brighi),Vrsaljko; Biondini, Magnanelli, Missiroli (75’Antei); Sansone, Zaza, Berardi. (Pomini, Polito, Chibsah, Bianco, Lodesani, Sereni, Floccari. All. Di Francesco.

INTER: Handanovic, Dodò, Vidic (69’ Brozovic), Ranocchia, Donkor; Medel, Guarin; Podolski (55’ Icardi), Kovacic, Shaquiri; Palacio (77’ Puscas). (Carrizo, Berni, Kuzmanoivic, Obi, Sciacca, Hernanes, Dimarco, Bonazzoli). All. Mancini.

NOTE: Spettatori 18446 (paganti 10699).  Incasso 423858,00. Ammoniti: Missiroli (S), Zaza (S), Berardi (S), Vidic (I), Medel (I), Ranocchia (I), Icardi (I). Espulsi: Sansone (S) 89’, Donkor (I) 91’.

Arbitro: Valeri di Roma. Assistenti: Costanzo e Schenone. 4° ufficiale: Passeri di Gubbio. Arbitri di porta: Cervellera e La Penna.

SASSUOLO-INTER: INTERVISTE POST GARA

Eusebio Di Francesco, allenatore Sassuolo

Di Francesco, allenatore Sassuolo

Applausi per mister Di Francesco quando è entrato in sala stampa. Il Mister gongolava, per lui una bella rivincita sull’Inter che era la bestia nera sua e del Sassuolo. Tre reti che hanno spazzato via l’amarezza e il brutto ricordo dei due 0-7 subiti dai nerazzurri. Di Francesco ha attaccato subito il collega “Mancini”: <Mancini ha parlato di episodi in tv? Ma il calcio è fatto di episodi! – ha attaccato deciso – Fino ad oggi non mi pare che siamo stati fortunati e che gli episodi ci abbiano detto bene, come ad esempio nel 3—3 col Genoa. In quell’occasione stavamo vincendo meritatamente 3-2 poi è arrivato il rigore per una nostra ingenuità ed è mutata la storia e il giudizio dei giornalisti che sono molto bravi a cambiare le carte in tavola – e così, dopo il “macio” ecco serviti anche gli addetti all’informazione. La verità è che oggi  abbiamo disputato una grande gara con tanta voglia, un ottimo primo tempo e un po’ di sofferenza nella ripresa, ma non ci diamo disuniti. Non dimentichiamo che noi siamo il Sassuolo e che avevamo di fronte l’Inter che ha tanti giocatori che giocano in varie nazionali e che hanno giocato la Champions. Quindi, la nostra di oggi è stata una grande partita>.

Dopo essersi tolto i sassolini dalle scarpe Di Francesco ha risposto meglio disposto a domande di analisi del match e di tattica: <Finalmente si parla di tattica – ha detto più rilassato -. Noi abbiamo giocato con tutti i nostri 3 attaccanti pur sapendo che loro avrebbero cercato di imporre il gioco. Noi ripartivamo perché aprivamo molto le mezzali avversarie e allargavamo i due centrocampisti centrali dell’Inter. Siamo anche riusciti a tenere larghi gli esterni e i nerazzurri non riuscivano a trovare a chi dare palla. Non rinuncio ai tre attaccanti  per non venire meno ai nostri principi di gioco – ha poi sentenziato il mister sassolese -. Terranova? Purtroppo, ha subito un nuovo infortunio, dovrà fare una risonanza, ma si tratta dell’altro ginocchio non di quello già infortunato>.

Il mister è ritornato sulla sindrome nerazzurra ora sconfitta: <Se è una soddisfazione questa vittoria dopo aver subito due 7-0 dai nerazzurri? Ci siamo tolti la sindrome da Inter – ha risposto con un sorriso – e sapere di essere davanti ai nerazzurri in classifica ci dà grande felicità. Ho letto che io avrei parlato di Europa, ma in realtà il nostro primo obiettivo è la salvezza in cui crediamo e vogliamo raggiungere il prima possibile i 40 punti. Sicuramente, abbiamo dato una gioia oggi al nostro patron . Se giocando così possiamo battere chiunque? Si, abbiamo giocato di squadra e non basandoci sui singoli. Abbiamo tre ottimi attaccanti a cui manca ancora il salto di qualità, ma che in prospettiva possono avere un futuro importante. Oggi ci sono state delle prodezze da parte dei nostri giocatori più offensivi. Mi è piaciuto  molto – ha concluso  – il primo goal originato da una bellissima azione nata sul centro sinistra>.

Mancini, allenatore Inter

Mancini, allenatore Inter

Uscito un più che soddisfatto Di Francesco è entrato un preoccupato e teso Roberto Mancini costretto a rispondere piccato ad una domanda, con vena polemica, di un collega che gli ha chiesto testualmente: <In televisione lei ha affermato che l’Inter non ha meritato di perdere, quindi, a suo parere il Sassuolo non ha meritato di vincere?>. La replica di Mancini non si è fatta attendere: <Io ho detto la mia idea e penso che in Italia bisogna cambiare la mentalità! Non ho fatto nessun tipo di polemica e ho soltanto espresso le mie idee. A mio avviso il pareggio sarebbe stato giusto, se non vi sta bene che io dica quello che penso…>. Dopo un inizio nervoso di conferenza il discorso si è spostato sugli obiettivi rimasti ad un Inter che è sprofondata in classifica, ben lontana dalle posizioni “europee”:<Se dobbiamo concentrarci sull’Europa League? Noi siamo concentrati per uscire da questa situazione – ha replicato il “Mancio” – e vogliamo migliorare nelle lacune che abbiamo. All’Europa League penseremo al momento giusto>.

E’ stato chiesto al tecnico interista perché ha rinunciato in partenza ad Icardi ed Hernanes:<Un giocatore può fare la differenza in vari momenti. Nel primo tempo non eravamo presenti in area, perciò nella ripresa abbiamo messo due attaccanti centrali ed una mezza punta per avere più peso e pericolosità. Il punto è che abbiamo subito due gol per due errori nostri anche se le conclusioni vincenti di Zaza e Sansone sono state bellissime così anche il signore è contento – ha puntualizzato Mancini rivolgendo lo sguardo al collega che lo aveva “pizzicato” sulla vittoria meritata o meno del Sassuolo -. Lo scontro dei miei con la nostra curva? Non so, non sono più abituato a queste cose e spero che non sia un fatto importante. I tifosi sono liberi di contestare perché vogliono bene alla squadra e questo deve essere chiaro anche ai giocatori>.

E’ stato chiesto a Roberto se anche l’episodio dello scontro con i tifosi rivela una mentalità sbagliata dei giocatori interisti: <Non so cosa rispondere, è difficile per me – ha risposto tradendo imbarazzo e fastidio – il pubblico è fondamentale, soprattutto quando la squadra non va bene, ma la mentalità di chi gioca nell’Inter deve essere quella di tornare a vincere in fretta e non di andare d’accordo con i tifosi>. La sala stampa non ha dato tregua a Mancini riguardo ad accenni polemici e lo ha incalzato sul pasticcio della sostituzione di Vidic: <Vidic non ha capito subito che doveva uscire – ha tentato di chiarire il tecnico –. Il sorriso strano che ho fatto dopo il gol  di Berardi su rigore? Ero soltanto dispiaciuto perché non siamo riusciti a rimettere in piedi la partita dopo il gol dell’1-2. Se mi aspettavo tutte queste difficoltà? Ho trovato grande disponibilità da parte di tutti i giocatori e siamo qua per aggiustare le cose. Non c’entra nulla ciò che è successo prima del mio arrivo, sono qui solo da due mesi e le responsabilità sono mie!>.

Dopo essersi assunto con onestà le proprie responsabilità, Mancini ha risposto all’ultima domanda riguardante il cambio di velocità non avvenuto nel gioco della sua squadra: <Purtroppo non abbiamo giocatori velocissimi morfologicamente. Possiamo provare a migliorare, ma le cose stanno così. Cerchiamo di giocare e fare possesso palla perché non abbiamo altra strada per arrivare al risultato. Se si vuole giocare in contropiede – ha chiosato con un pizzico di stizza -io non sono il tecnico giusto>.

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