“Un’anziana ha preso due magliette di lana per ripararsi dal freddo? Esagerata la reazione del negozio”

di Angelo Santoro*

Santoro a metà dicembre ha presentato il suo volume "Istituti discredito" al Senato della Repubblica. Con lui, a Roma (foto), anche il co-autore Biagio Riccio e il direttore dell'Avanti online Mauro Del Bue

Lo scandianese Angelo Santoro a metà dicembre ha presentato il suo recente volume “Istituti discredito” al Senato della Repubblica. Con lui, a Roma (foto), anche l’avvocato Biagio Riccio e il direttore dell’Avanti online Mauro Del Bue

Caro Direttore,

mi permetto di scrivere per esprimere un mio personalissimo commento alla notizia pubblicata nei giorni scorsi dal vostro quotidiano relativa al furto di due maglie da intimo in lana che una signora di settant’anni ha commesso in un negozio del centro a Reggio.

Apprezzo le parole da voi usate per descrivere l’accaduto. Apprezzo altresì la mediazione compassionevole dei soldati dell’Arma dei Carabinieri, intervenuti per trovare una soluzione ragionevole. Trovo esagerato e forse anche esasperato, magari dalla ripetitività di questi episodi, il comportamento del direttore del negozio, che ha subito il furto, per aver voluto fermamente chiamare le Forze dell’Ordine e punire la povera signora.

Immagino come lei si sarà sentita sia a dover commettere quell’atto, sia dopo a dover rispondere del suo comportamento. Ma dico: abbiamo perso un qualunque moto di buon senso? Siamo consapevoli realmente di quanto è accaduto? Ma soprattutto: abbiamo compreso perché tutto ciò sia avvenuto?

Una maglia di lana per coprirsi e scaldarsi mentre fuori eravamo sotto zero, nel giorno della vigilia di Capodanno! Una signora di quell’età costretta a delinquere per sopravvivere al freddo! Come un povero affamato che ruba qualcosa da mangiare. Questo è un piccolo atto di disperazione, segno di uno stato di sofferenza ed indigenza della nostra gente.

Angelo Santoro

Angelo Santoro

Siamo allo stremo delle forze. Siamo ormai impotenti di fronte alla crisi, alla cecità di larga parte di chi ancora non ha problemi economici, ed anche per l’egoismo di chi ci comanda e governa. Siano essi politici o finanzieri, amministratori pubblici o banchieri.

Le dico Direttore che, francamente, io avrei agito nel medesimo modo della signora. Lo chiami apologia di reato, decida lei. Fatto sta che io avrei fatto come la signora. Se una società definita civile e progressista costringe un persona della sua stessa comunità a delinquere per mangiare o coprirsi dal freddo, significa che il sistema che la governa non funziona.

Ma ribadisco che la tolleranza per fatti simili è la linfa di un organismo sano. L’egoismo invece nella nostra società porta solo odio ed indifferenza. Le guerre civili sono sempre iniziate per colpa di questi due sentimenti barbari.

Angelo Santoro (patron di “Interessicomuni”)

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20 risposte a “Un’anziana ha preso due magliette di lana per ripararsi dal freddo? Esagerata la reazione del negozio”

  1. Eppe Rispondi

    05/01/2015 alle 22:48

    Anch’io al posto della signora avrei fatto quello che ha fatto lei. Forse anche di più. Sotto un livello minimo di sopravvivenza certe cose sono giustificabili. Andiamo invece a condannare chi ci riduce in questa situazione.

  2. Luigi Rispondi

    06/01/2015 alle 11:59

    La signora è certo la parte debole di quanto accaduto, così come il commesso che sicuramente non voleva rischiare il posto di lavoro. I Carabinieri, da parte loro, si sono trovati a gestire una situazione difficile sotto il profilo umano, e ci sono riusciti rischiando in proprio! Credo che dovremo abituarci a situazioni che stanno diventando sempre più frequenti. Siamo un Paese che saprà reagire a questa malattia, dobbiamo solo cambiare la classe medica. Tutta!!!Luigi

  3. Fabrizio Rispondi

    06/01/2015 alle 12:06

    In un mondo che giudica, critica, si schiera da una parte o dall’altra, spesso cambia maglia tra il primo e il secondo tempo, ci vuole semplicità e coraggio nel fare affermazioni così nette. Non conosco Angelo Santoro, ma apprezzo quello che ha detto. Fabrizio

  4. Caludio Rispondi

    06/01/2015 alle 12:15

    Battaglie coraggiose, dure, sempre schierato dalla parte del più debole; come l’ultima riassunta nel suo libro denuncia “Istituti diScredito” appena presentato nella Sala degli Atti Parlamentari del Senato. La seguo, condivido, e apprezzo le sua posizione nel caso in questione. Con stima. Claudio

  5. alberto Rispondi

    06/01/2015 alle 14:34

    Se gli ottanta euro fossero stati destinati ai bisognosi forse la signora non sarebbe incorsa in questo guaio.
    La nostra democrazia dovrà arrivare ancora più in fondo perché ci sia una risalita. Auguri alberto

  6. Giuseppe Rispondi

    06/01/2015 alle 14:59

    La signora doveva essere fermata all’uscita, solo che il solerte direttore dopo essersi fatto restituire le due maglie avrebbe potuto prendere i documenti ed accertarsi sulla persona. Una volta capito come stavano realmente le cose, e dormitoci sopra qualche ora, non gli sarebbe certo mancato il tempo per sporgere denuncia piuttosto che assolvere uno stato di effettiva necessità. Chi esercita questo lavoro dovrà prendere le misure con quanto accaduto, perché questi fatti saranno sempre più frequenti, e non possiamo rompere i coglioni all’Arma dei Carabinieri per delitti di fame o di freddo, come in questo caso!

  7. Oscar Rispondi

    06/01/2015 alle 18:23

    Caro Santoro sarò sempre d’accordo sul suo soffermarsi sulle situazioni reali e non sulle ciancie che ci affliggono ogni giorno.
    Il caso della Signora ,all’oggetto del suo articolo,
    mi rattrista moltissimo e richiama alla mente le sue considerazioni in merito alla trasformazione coatta da brave persone a “briganti e brigantesse” da parte di chi detiene il potere di vita e di morte sul popolo del così detto “mondo di sotto”.

  8. M.M. Rispondi

    06/01/2015 alle 22:37

    Molte si vergognano, altre non sono scoperte, ma sono tante le persone anziane costrette a prendere cibo o maglie di lana da supermercati e negozi per sfamarsi o, come in questo caso, scaldarsi. Un fenomeno nuovo per la nostra città che viene sottovalutato da amministratori impreparati ad affrontare questa emergenza. M.M.

  9. Luciano Rispondi

    06/01/2015 alle 22:52

    Eravamo abituati a leggere di persone venute da altri paesi, di persone del sud Italia accusate, spesso ingiustamente, di “non comportarsi a modo”. Questa era la frase che pronunciavano per marcare la nostra superiorità. Adesso che le nostre donne fanno le pulizie, le badanti, e le nostre nonne a cui non basta la pensione sono costrette ad appropriarsi di una maglia in un grande magazzino siamo sconcertanti, annichiliti. Ma questo non basta per risolvere il problema, abbiamo bisogno di rimettere in moto quel “sano” sistema cooperativo che ha dato benessere alla nostra città prima che alla nostra regione. Luciano

  10. Pier Rispondi

    06/01/2015 alle 23:36

    E’ incredibile che ci si stupisca per episodi simili. Come immersi in un mondo di bambagia mostriamo meraviglia davanti a comportamenti di secolare memoria. Sembrava che il povero fosse un personaggio da romanzo strappalacrime. Invece è qui, in mezzo a noi. E non arriva coi barconi dall’Africa (anche). Vive vicino a noi. Magari sullo stesso pianerottolo. E noi ignoriamo la sua povertà, la sua indigenza. Quando poi ruba per sopravvivere (come in questo caso) o, peggio, si suicida perché non riesce più a trovare una via d’uscita per sé e per la sua famiglia, allora ci commuoviamo. “Poverini” ci vien da commentare. Possibile che tutto si muova (comprese le nostre anime) quando ormai è troppo tardi?

  11. Laura Donizzelli Rispondi

    07/01/2015 alle 00:09

    Vergogna, vergogna, vergogna!

  12. Luigi Rispondi

    07/01/2015 alle 08:33

    Se un’illustre persona come il dottor Santoro s’indigna difronte a fatti come questo, ed anzi dichiara che avrebbe fatto come la signora al centro della notizia, significa veramente che tutto ciò é surreale e grottesco. Lo dico perché conosco la pacatezza e la signorilità del Santoro. Ed ha ragione ad evidenziare l’assurdità della situazione. É solo un esempio (la punta di un iceberg) di quanta debolezza, fragilità ed impauperimento fermenta nella nostra società “civile”.

  13. Deanna Rispondi

    07/01/2015 alle 08:38

    Parole durissime quelle di Angelo Santoro. la nostra e’ una città particolarmente attenta ai cittadini più fragili, facciamo in modo che la dove si dovessero ripetere questi episodi, che coinvolgono le persone anziane, si chiamino gli Assistenti Sociali prima dei Carabinieri. Lucia

  14. Clochard Rispondi

    07/01/2015 alle 09:01

    Una signora anziana che si appropria di due maglie di lana, un solerte impiegato terrorizzato di perdere io posto di lavoro, l’Arma dei Carabinieri che risolve il problema con grande umanità in un fine anno sotto zero, in tutti i sensi! Pendiamo dalle sue labbra Signor Sindaco!!!

  15. Claudio Rispondi

    07/01/2015 alle 15:17

    Scusatemi se riprendo la parola ma abbiamo sempre qualche primo della classe pronto a giudicare, mai ad aiutare! Sono le persone più ipocrite perché non hanno il coraggio di dire la cosa non mi interessa, ma vogliono punire a prescindere. Fanno confusione, non riescono a distinguere tra uno spacciatore e una signora che rischia la polmonite perché non possiede una maglia di lana! Attenti giustizieri, perché con i tempi che corrono è facile inciampare e trovarsi in difficoltà. Cosa che non auguro neanche al mio peggior nemico. Claudio

  16. Fabrizio Rispondi

    07/01/2015 alle 15:29

    Caro Claudio, mi ero già espresso in tal senso, quindi condivido in pieno quello che hai scritto. Aggiungo che anche e soprattutto nel campo del volontariato e della solidarietà sociale dobbiamo capire queste nuove dinamiche di povertà che ci colgono sorpresi, impreparati al punto che, nel caso specifico, sono dovuti intervenire i Carabinieri. Credo sia opportuno continuare questo confronto. Fabrizio

  17. Angelo Santoro Rispondi

    07/01/2015 alle 16:37

    Caro Oscar, mi scuso se le rispondo solo oggi ma ieri ero tutto preso nel gioire dell’unica festa che mi è rimasta: la Befana! Credo che un sorriso faccia bene anche alla Signora accusata di furto per i noti fatti. Accusa, peraltro, subito ritirata per merito dei Carabinieri, e anche, secondo me, per la collaborazione del responsabile del negozio. Ringrazio tutti perché, alla fine, è il risultato che conta, la cosa però deve farci riflettere. Non possiamo derubricarla, queste situazioni affolleranno sempre di più le pagine della nostra cronaca. Quindi, dobbiamo pensare come fare perché cose così non succedano ancora. Lei mi segue da molto tempo ormai Oscar, è persona attenta e riflessiva, mi aiuti a capire dove è iniziato lo smottamento. Certo la grave crisi provocata dagli istituti di diScredito, come li ho definiti nel mio ultimo libro, non mancano di responsabilità, ma questa volta, in questo caso, non sono gli unici colpevoli. Ho l’idea che vada rivisto l’impianto sociale della nostra comunità. In attesa di leggerla la saluto con stima e viva cordialità. Auguri di Buon anno caro Oscar. angelo santoro

  18. Mandelli Rispondi

    08/01/2015 alle 16:32

    Ebbene si, queste cose succedono anche nella nostra amata Emilia. Rimanevamo sconvolti quando vedevamo gli anziani aspettare gli avanzi dei mercati nelle grandi città come Milano, ora anche da noi succedono cose che pensavamo impossibili. Eppure accadono, la signora che si appropria di due maglie di lana ci coglie di sorpresa? No, i segnali di questo malessere c’erano tutti, solo che noi emiliani pensavamo di essere invincibili. Purtroppo non lo siamo più. Grazie Santoro per aver affrontato l’argomento in maniera così ferma!

  19. Franco Rispondi

    09/01/2015 alle 12:34

    Mi chiamo Franco, non ho elementi per valutare l’accaduto se non per quanto letto dai giornali.
    La notizia, però, mi ha toccato profondamente. Vorrei esprimere alla signora tutta la mia solidarietà. Un plauso ai Carabinieri e ad Angelo Santoro per la fermezza con cui si è espresso, non credo lo avrebbero fatto in tanti, anzi, nessuno!

  20. Oscar Rispondi

    09/01/2015 alle 14:40

    Egr.Santoro,mi piace così definirla in omaggio a quanto ha fatto e sta facendo per quelle persone le quali non si affannano più di tanto a seguirla e magari affiancarla nel gravosissimo impegno che praticamente da solo sta affrontando tutto sommato per altri.
    Se lei ricorre a me come supporto a capire ,oltre ai disastri finanziari e sociali prodotti dalle banche sulle quali si è tanto argomentato e continueremo a farlo,conoscendo la sua esperienza e sensibilità in materia sociale le confesso che un pochino la cosa mi preoccupa. Come si è prodotto questo sfacelo ? Non posso che essere d’accordo con lei sul rimettere mano e testa su tutto ciò che viene definito come “sociale”.
    Mi viene da dire che ho trascorso gli ultimi 10 anni della mia vita a lavorare per alleviare ,con le mie piccole possibilità,i tormenti di parte di quegli Abele i quali mai avrebbero voluto trovarsi nelle loro condizioni.
    Bene,anzi malissimo, ho trovato e sentite da tanta gente che sa “parlare bene” rivestendo posti di prestigio nei vari ambienti definiti come sopra, parole,parole e via altre parole sulla cui concretezza attuativa molto vi sarebbe da discutere.
    Quante persone ho sentito elogiare piccole iniziative il cui unico scopo sarebbe stato quello di aiutare chi avesse avuto bisogno e diritto, le stesse persone nel momento in cui si presentavano problemi di denaro volgevano lo sguardo da altra parte dissociandosi e denigrando chi ancora si stava giocando tutto anche la pace famigliare per non volere rinunciare alla sua idea originaria.
    Ora di queste iniziative tante ne stanno crollando,anche per propria responsabilità in ordine a scelte contrarie a licenziamenti ed ammortizzatori vari.
    Ormai la coscienza, la serietà e solidarietà delle persone si misura solo in euro e non più in desiderio di fare a vantaggio di chi magari ha un poco meno capacità.
    Per finire, in troppi parlano di cose che non sanno ,ma ben in pochi hanno ancora il coraggio di mettersi in gioco.
    Caro Santoro non so se le posso essere stato utile ,ma al momento altro non mi viene ma lei sa benissimo che avremmo argomenti infiniti su cui riflettere.
    Cordialmente Oscar

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