di Angelo Santoro
Vivere il dolore profondo di quanti, abbandonati a se stessi, hanno scoperto nel furto l’unica possibilità per sopravvivere al freddo, e trovare, così, conforto nel calore di una maglia di lana è sconfortante. Rubare quale disperata possibilità di fuggire da un rigido inverno. Certo non condivido il gesto della Signora, ma lo capisco, e mi sono chiesto come mi sarei comportato nelle analoghe condizioni.
La risposta è emotiva ma, come ho già dichiarato, avrei fatto la stessa cosa! Sfidare l’ipocrisia di chi giudica senza sapere. Capisco la disperazione, capisco la solitudine, capisco la vergogna, capisco quando vuoi gridare e non puoi. Capisco quando l’unica cosa che hai davanti a te è il nulla, l’abbandono. Capisco cosa vuol dire sentirsi un reietto solo perché sei diventato povero; capisco la violenza degli sguardi feroci dei vicini di casa perché hanno paura di lasciare la porta aperta. Una volta ti lasciavano le chiavi. Capisco che la vita, per loro, non è più la stessa.
Non potrò mai sapere che cosa ha provato la nostra Signora quando è stata fermata, perquisita, quando perfino nessuno ha pensato al suo cuore che correva veloce come fosse impazzito, e poi gli eventi che si sono susseguiti. Quanti sono questi episodi di trepidante vergogna che vivono i nostri anziani costretti a prendere un po’ di zucchero al supermercato?!? Ebbene sì, tanti. L’altro giorno ho preso dallo scaffale un barattolo di cartone rigido di fruttosio, mi è sembrato leggero, era stato aperto, infatti, e ne mancava la metà. Dio Santo, ma cosa ha provato quel povero Cristo che col batticuore ne ha versato una parte nella tasca?!?
Noi eravamo abituati a sorridere, al piccolo benessere, a lavorare per la
nostra vecchiaia, e adesso per un insieme di cose non è più così! Moltissimi non avranno più diritto neanche ad una morte serena. I figli perdono il lavoro e i nipoti non ne troveranno mai più uno, o meglio, qualche volta li rifiutato, uno di loro mi raccontava che un losco individuo lo aveva avvicinato per fargli fare qualcosa di sporco. Ne vogliamo parlare?!?
Avreste mai pensato che il vostro commercialista, il vostro avvocato, lo stesso prete si fossero trovati in difficoltà? E ancora, avreste mai pensato che il titolare del negozio di elettrodomestici sotto casa che tanto invidiavate, perché sempre in vacanza, finiva alla Caritas?!? Forse è per sopperire a questa necessità che le banche, oggi, vendono anche le “lavatrici”? Giustifico gli anziani che prendono quello che gli occorre, e che nessuno si azzardi a fare la morale quando alcune delle stesse banche, consapevoli, raccolgono danaro “infangato”.
Ecco, la storia della Signora disperata che si è appropriata di due magliette di lana in un grande negozio del centro di Reggio ha provocato in me questi pensieri, queste riflessioni, questo grande sdegno. Il giorno prima di Natale viene inaugurato un cavalcavia nuovo di pacca e tre giorni dopo crolla tutto! Vogliamo denunciare e mandare in prigione la Signora che ha rubato due maglie di lana?!? A me va bene, se la Signora ha commesso un reato che paghi, la legge è legge, ma applichiamo l’ergastolo per quei delitti commessi da tutti coloro che hanno ridotto la Signora a commettere un “furto” annunciato!
Oscar
10/01/2015 alle 14:09
L’essere diventati poveri non è ne un crimine ne un reato,semmai sarebbero meritevoli di attenzione massima coloro i quali in momenti così difficili continuano ad arricchirsi e non sempre per abilità personali.
Caro Santoro per quanto mi riguarda la povertà in se non mi spaventa più di tanto in quanto se si ha un amico(vero), una moglie e dei figli con cui fare squadra ,riesci giorno dopo giorno ad affrontare le mille difficoltà che si presentano.
Ciò che mi preoccupa è sopratutto l’indifferenza delle persone le quali forse cercando di esorcizzare i problemi che piano piano stanno arrivando a toccare anche loro, non ti degnano di uno sguardo,di una parola o di un aiuto nel momento in cui sei in difficoltà.
31 Dicembre 2014 nel parcheggio di un supermercato io,invalido,mia moglie e mia suocera 92 anni non riuscivamo a fare partire l’automobile ; Tante persone sono passate davanti a noi , ed è questo che mi preoccupa, nessuno ci ha chiesto se avevamo bisogno di aiuto,quindi dopo sforzi assurdi siamo riusciti a ripartire dopo 45 minuti di freddo e fatica.
Preciso l’auto era una “lussuosa” Fiat 600 annosa e noi eravamo in tre da “rottamare” (termine molto in voga).
Questo è evidentemente un episodio ridicolo e marginale rispetto ai grandi problemi di sopravvivenza ,ma se l’attenzione dei nostri simili è diventata questa nei confronti di chi tribola e di chi si dispera risulta evidente che chissà quante persone anziane ed indifese saranno costrette ,in un prossimo futuro , a fare violenza alla propria onestà e piegarsi a queste pratiche magari da loro stessi sempre odiate.
Ho lavorato anni nell’ambito del sociale e nonostante abbia subito diverse traversie fisiche non ho mai ricevuto dai colleghi stessi nemmeno un messaggio telefonico a sostegno.
Si badi bene la mia non è rabbia a prescindere ma una tristezza ragionata e vissuta tutti i sacrosanti giorni nel rendermi conto che la solidarietà che vivevo da ragazzo nelle nostre comunità ,è stata letteralmente smantellata dalla orribile legge del business a tutti i costi.
Santoro lei sa benissimo che sono con lei d’accordo nel seguirla nella sua meritoria azione sia contro gli istituti diScredito che il degrado morale e solidale della nostra società.
Quindi come si diceva in altra sede ritengo sia fondamentale rimettere testa e mano laddove esistono quei vuoti di solidarietà vera e dove anche chi vorrebbe agire in tal senso ed è privo di risorse a forza di tagli ci hanno ridotti a carne da macello di infima qualità.
Sempre al piacere di rileggerla cordialmente Oscar.
Oscar
10/01/2015 alle 20:03
Gradirei fosse chiaro che le testimonianze e gli articoli con i loro tristi ed apparentemente pessimistici contenuti ,non sono animati da mero disfattismo e grigio pessimismo, bensì una speranza ottimistica atta a ripristinare quelle vecchie e buone pratiche di buona e rispettosa convivenza civile che ha sempre contraddistinto la nostra popolazione.
Questo è in sostanza l’unico e vero motivo per cui ci si batte.Oscar.
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Zetticci
11/01/2015 alle 08:52
Il dibattito sarebbe lungo, e probabilmente finirebbe con un pareggio. Questo è almeno il mio pensiero! Comunque bravo Angelo Santoro, continui la sua opera di denuncia, sono tante le persone che la seguono.
Agos
11/01/2015 alle 09:14
Mi chiedo, ma come si fa ad essere così ipocriti? Non forse la situazione descritta a cui assistiamo tutti i giorni? Non forse vero che molte persone anziane superano le casse senza dichiarare ciò che hanno trafugato? Lo fanno perché improvvisamente colte dal virus della cleptomania o perché non hanno le calorie necessarie per vivere? Quanti punti interrogativi, tranquilli non sono per voi, ma per ricordare a me stesso le buone ragioni di Angelo Santoro nel segnalare il disagio. Io sono con lui!
Dan
11/01/2015 alle 09:17
Certo che diventare poveri oggi è una malattia vera e propria, effettivamente vieni scansato dalla società come fossi un appestato.
Oscar
11/01/2015 alle 09:58
Giorni fa stavo entrando in un ospedale quando vidi un conoscente che parlottava con un giovane sulla quarantina al quale diede una banconota da 20 €.
Il giovane ,dall’aspetto ordinato, aveva un piattino di plastica in mano e si allontanò da noi.
Alla mia curiosità sul motivo di quel gesto , date le condizioni economicamente precarie del mio conoscente,mi rispose in tutta serenità che per un paio di giorni con un piatto di pasta al giorno comunque avrebbe risolto e per due o tre giorni anche i problemi alimentari dei bambini del giovane ex operaio a tempo determinato licenziato da mesi ora costretto oltre a lavorare qualche ora racimolata quà e là , a nero , anche a chiedere solidarietà ai passanti in quanto oltre al cibo vi sono anche le bollette delle utenze prossime allo stacco, l’affitto seppure modesto prossimo allo sfratto.
Questa situazione oltre a turbarmi profondamente mi ha fatto ancora di piu riflettere sulla solidarietà degli uomini dello stato nei confronti di chi realmente sta soffrendo le pene dell’inferno senza speranza di riscatto a breve.
Oscar
11/01/2015 alle 10:04
Dobbiamo ammettere che sarà una battaglia durissima forse anche sanguinosa , ma non è assolutamente tollerabile che alcuni personaggi dotati di una presunzione di sapere fuori controllo possa decidere della vita di milioni di persone.
Personaggi lugubri il cui dire e pensare mai va nella direzione del bene comune, solo l’interesse smodatamente privato anima le loro menti contorte.
Intelligenti? Forse ma con una intelligenza che fa paura perchè alimentata solo dalla volontà di potenza ( il potere per il potere) sono gli Higtlander del XXI secolo … solo uno ne deve rimanere quindi l’operazione è semplice basta eliminarne ,tra i famosi 85 ,84 ed il gioco è fatto alla faccia di quei miliardi di persone che soffrono causa loro tutte le pene possibili ed immaginabili.
Basti pensare che soggetti di 80 anni ancora hanno la presunzione ed il malsano desiderio di scendere in campo e ti rendi subito conto di quanto la tanto declamata e volgare “Rottamazione” voluta da Matteo Renzi sia fuori luogo.
Prima o poi qualcuno ne dovrà rendere conto ad una popolazione disfatta e sfinita ma al momento giusto saprebbe ritrovare lo smalto per costringervi a riflettere ed incamminarvi verso la giusta strada.
Questo lo dice uno che non si aspetta per se più nulla ma se energia devo impiegare lo farò sempre a favore di chi ancora qualche flebile speranza la possiede particolarmente per il futuro dei nostri giovani .
Terzo
11/01/2015 alle 14:52
Non condivido la disinvoltura con cui Angelo Santoro istiga a “delinquere”. Capisco che è una provocazione ma non sono d’accordo lo stesso! Se passa il messaggio che, in caso di necessità, si può entrare in casa altrui e prendere ciò che ci occorre siamo alla fine del nostro percorso democratico.
Mark75
11/01/2015 alle 16:03
O la prendiamo per una provocazione o per istigazione a delinquer delle due una.
Certo è che in casa nostra a rubare sono già arrivati in tanti senza nemmeno aprire la porta rendendo il nostro percorso “democratico” un vero e proprio percorso ad ostacoli che con la vera democrazia ha ben poco a che fare.
Bertini
11/01/2015 alle 16:15
Leggo il commento che mi ha preceduto, non è sbagliato, ma vorrei spezzare una lancia a favore di chi, anche se in modo provocatorio, cerca di accendere i riflettori su problema sociale sempre più pressante e presente.
Oscar
11/01/2015 alle 17:08
Il vero messaggio che deve passare, aldilà del sospetto di istigazione a…. ,è la volontà nel ricostruire quel tessuto sociale che ora si trova ad essere lesionato da troppi strappi nei quali passano, non viste,quelle persone come all’oggetto dell’articolo di Santoro.
Vania
11/01/2015 alle 17:51
Caro Mark75, sono molto dispiaciuta dei furti che lei ha subito, se non ho capito male si riferisce al percorso “democratico” di integrazione di quanti chiedono accoglienza. In questo caso, quello della signora che ha aperto il dibattito, parliamo di altro. Sempre “furto” è, non ci sono dubbi, ma io distinguo chi ruba una maglia di lana per coprirsi dal freddo da chi è entrato nella sua casa magari con scasso. Lo faccia anche lei. Sa una cosa, lo avrei fatto anch’io, sono pronta a rispondere dell’accusa di istigazione a delinquere. Il mio nome è Vania, e il giornale che ospita il commento conosce la mail.
Mark75
11/01/2015 alle 18:18
Cara Vania mi scuso per essermi espresso male, ma io intendevo i furti in casa senza scasso perpetrati utilizzando gli infiniti balzelli che ci opprimono e che rischiano di mettere in ginocchio molti di noi.
Cordialmente Mark75.
Vania
11/01/2015 alle 18:52
Se tutte le persone, o meglio, se tutti noi fossimo come Lei Mark75, pronti a scusarci per un semplice equivoco, la nostra città sarebbe migliore di quello che è. Il percorso di rinascita del nostro Paese può iniziare solo da quella educazione che, tutti noi, abbiamo appreso dai nostri genitori, una formazione troppo speso dimenticata. E quindi, grazie caro Mark75, per questa lezione di correttezza che mi rende la giornata migliore di quando è iniziata. Con stima. Vania
Bravi
11/01/2015 alle 19:13
I nipoti una volta quando moriva il nonno trovavano sempre qualche risparmio, ora si rivolgono alle banche per fare un prestito, e dare così degna sepoltura all’anziano. Se la mia morte la penso in questo modo vorrei dissolvermi, altro che funerale!
Delgado
11/01/2015 alle 23:43
Buonasera Santoro, siamo sempre rimproverati dai cittadini giudici, i famosi moralisti! Quelli che magari sono andati in pensione dopo soli 15 anni 6 mesi 1 giorno di lavoro e da cinquant’anni vivono sulle spalle della comunità. Ma che non rompano le scatole e vadano a fare del volontariato, e se già lo praticano raddoppino l’impegno.
Antonio
12/01/2015 alle 00:02
Visto dalla parte di chi il furto lo subisce non è piacevole, specialmente quando in ballo c’è il tuo lavoro, il tuo avvenire, la tua famiglia. Forse al responsabile del negozio la situazione gli è scappata di mano per inesperienza, forse, anzi, certamente avrebbe dovuto comportarsi in maniera diversa, capire, ma non me la sento di condannarlo.
Franco S.
12/01/2015 alle 09:26
Basta osservare quante persone anziane lasciano parte della spesa alla cassa del supermercato perché non ci arrivano con i soldi, è un continuo. Avete mai parlato con una cassiera, fatelo, credetemi è illuminante sulla situazione. Se qualche volta ci scappa il furtarello far finta di nulla è d’obbligo. Ma si possono chiamare i Carabinieri per cose del genere?
Mele
12/01/2015 alle 09:51
Sono un volontario della Croce Rossa, aiutiamo ormai centinaia di persone anziane. Ci sono periodi che raccogliamo derrate alimentari dai supermercati per donarli ai bisognosi. A volte mi chiedo se è più mortificante fare la fila da noi per una scatola di cibo “spesso scaduto” o rubare!
Gianni
12/01/2015 alle 10:11
Il nostro è un Paese che da anni dà il peggio di sé nella corruzione amministrativa pubblica e privata. E’ giusto comminare l’ergastolo a chi ha prodotto questa nuova categoria di “ladri” anziani. Io, addirittura, ripristinerei la pena di morte.
Carlo C.
12/01/2015 alle 10:42
Ma quando c’è una restrizione del credito così feroce (lei ci ha scritto anche un libro), quando le aziende chiudono e creano disoccupazione, quando tutto pesa sulle spalle della pensione della nonna, se poi un giorno cede alla tentazione, credo che anche Gesù la assolva senza confessione!
oscar
12/01/2015 alle 11:03
Ho difficoltà a definire moralismo quanto finora espresso ,ritengo sia solo una presa d’atto di una situazione ormai insostenibile.
Sono solidale con la volontaria della Croce Rossa e suoi collaboratori essendo anch’io un volontario di 70 anni con 55 anni di lavoro alle spalle, mia moglie stira e cuce gratuitamente per aventi bisogno ,quindi facciamo ancora volontariato nonostante diverse patologie ci rallentino nel lavoro.
Dobbiamo, però, renderci conto che se il volontariato non viene adeguatamente sostenuto il medesimo diventa una lotta impari.
Continuiamo comunque sulla nostra strada alla faccia di chi pontifica enunciando grandi sciocchezze dall’enorme palcoscenico rappresentato dai media.
Ponza A.
12/01/2015 alle 12:44
Il mio commercialista mi ha fatto un decreto ingiuntivo perché non pagavo le sue fatture da due anni. Il decreto se lo poteva risparmiare, però capisco che ormai fanno tutti come me, e anche lui, presto, sarà costretto a chiudere perché mi diceva tempo fa che i suoi collaboratori non lo vogliono lo studio, neanche gratis.
manuel
12/01/2015 alle 16:23
Non sono un leghista, lo dichiaro subito per evitare fraintendimenti. Ho visto altri rubare nei supermercati, extracomunitari prendere bottiglie di spumante sotto Natale. Per favore non ditemi che quella era fame, però, per loro, c’è più tolleranza, più comprensione da parte dei moralisti. A me questo non va bene, chiaro?
Claudio
13/01/2015 alle 09:02
Siamo ancora alle prove generali di un disagio “annunciato”. Quello che è successo alla COIN il 30 dicembre non e’ un fatto singolo accaduto nella nostra città, ma una diffusa disperazione che non vogliamo vedere. La paura che possa accadere anche a noi e’ comprensibile, ma chi e’ preposto all’analisi non può relegare l’accaduto come un caso fine a se stesso. Sarebbe l’ennesimo errore! Claudio
Fabri
13/01/2015 alle 09:17
Una buona occasione perché questo caso possa farci riflettere e non giudicare! Fabri
G.F.
13/01/2015 alle 11:10
Ci ostiniamo a definire “nuova povertà” i fatti noti nei due articoli scritti da Angelo Santoro, ma non è così! La situazione sociale in cui ci siamo venuti a trovare è figlia di una cronologia di situazioni ben definite che hanno una matrice economico finanziaria incompetente e ostinata nel perseverare errori che ci hanno portato dove siamo oggi. All’Inferno. G.F.
666
13/01/2015 alle 14:57
Già parlando di banche a molti gli si arrossa il viso per la rabbia,oltre anche alle varie piazze “affari”dove operano dei soggetti che visti per televisione sembrano più degli invasati assuntori di strane sostanze che dei lavoratori.
Vorrei, però spostare un attimo l’attenzione anche sulle aziende medio-grandi molte delle quali non si fanno scrupolo di cavalcare quest’onda anomala per rifarsi con le quotazioni con i piccoli fornitori se non con i dipendenti contribuendo così ad accrescere il terribile disagio incombente su di noi.
Un piccolo esempio dato da una signora con tanto di laurea impiegata in un magazzino in provincia di Reggio Em. costretta a trasferirsi ,per scelte aziendali, a Modena.
Dopo poco sempre per scelte aziendali il trasferimento è passato a Bologna,ovviamente nessuno licenzia ma la scelta diventa obbligatoria.
Dimenticavo, lo stipendio fermo da tempo non subisce variazioni a livello di rimborsi spese, di straordinari non se ne parla neppure, quindi o così o a casa.
Questo è un fenomeno ricorrente ovunque , al che mi chiedo, le tutele sindacali dove sono finite quando certe aziende minacciano di trasferire le loro sedi in altri stati con condizioni a loro nettamente più favorevoli.
Quando si diceva ai sindacati : voi intervenite su aziende con centinaia di dipendenti,aprite per queste tavoli di lavoro, intervengono regioni,provincie,comuni e quant’altro per salvarle,ma non vi rendete conto che cento aziende da 10 dipendenti l’una formano una pattuglia di disoccupati di 1.000 persone più famiglie??.
Bene mettiamo assieme malcostume bancario, aziende che ci marciano,sindacati che parlano,parlano,parlano,politica attualmente allo sfascio,e vediamo un poco da dove partire .
Si accettano consigli , pareri ma anche prese di posizione decise. Cordiali saluti. 666
Bruno
13/01/2015 alle 15:55
La cosa peggiore, quando si diventa poveri, è la vergogna di ammetterlo. Questo non giustifica alcunché se non la disperazione di quanti hanno avuto, fino a ieri, una vita normale e oggi, invece, si riducono a prendere ciò che non gli appartiene. Bruno
Giulio R
13/01/2015 alle 16:26
Condivido la difesa d’ufficio del commesso, ma a parti invertite dò le stesse attenuanti alla signora che si è appropriata illegalmente di due maglie di lana.
Angelo Santoro
13/01/2015 alle 16:39
Alla protagonista del nostro racconto.
—————–
Gentile Signora, ho avuto occasione di conoscerla per l'”errore” che Lei, ha commesso l’antivigilia dell’ultimo dell’anno attraverso la stampa. I giornali, tutti, hanno dimostrato grande tatto per l'”incidente” che le è capitato. Mi piacerebbe poter parlare con Lei, e ascoltare la sua storia per raccontarla. Mi scusi se lo chiedo in maniera così semplice, diretta, insolita, ma anche con tanta emozione. Autorizzo il quotidiano a fornirle i miei riferimenti, se mai vorrà ricevermi! Forse anche Lei, mi ha visto per quello che ho scritto, quindi ha gli elementi per valutare la mia richiesta e, perché no, anche la mia persona.
Con rispetto. Angelo Santoro
Oscar
13/01/2015 alle 16:50
Per G.F. assolutamente d’accordo,indiscutibilmente vero.Oscar
Sergio Menta
13/01/2015 alle 17:18
Trovo l’esempio del vicino di casa efficace, ma non tiene presente che oggi lo stesso dirimpettaio magari ha i tuoi stessi problemi, solo che non lo sai. Magari è terrorizzato di dover dividere con te quel poco che ha! Che prospettiva ragazzi!
Coveri
13/01/2015 alle 17:38
Seguo Angelo Santoro da tempo, anche se non lo trovo simpatico lo ammiro per il cuore e il coraggio che mette sempre nelle sue avventure. Mi hanno detto che ha scritto un libro denuncia sui soprusi bancari, lo voglio leggere!
Sonia
14/01/2015 alle 14:46
A me è successo poco prima di Natale. Vivo sola, e grazie ai ragazzi meravigliosi dell’assistenza sociale mi ero fatta accompagnare al mercato, non potevo comprare nulla ma volevo respirare aria di festa. Da una bancarella all’altra, quasi non fossi io, mi sono appropriata di un cerchietto per capelli con delle roselline. Mentre lo avevo ancora in mano il mio sguardo si è incrociato con quello della commerciante, e prima che iniziassi a parlare mi ha detto: “lo prenda,è un piccolo dono per le feste”. Sorriso e pianto mi hanno fatto compagnia per tutto il resto della giornata. Non sono più uscita. Sonia
Ruggero
14/01/2015 alle 16:00
Come si può, davanti ad eventi del genere, rimanere indifferenti senza farsi invadere da dubbi o da sensazioni d’impotenza? Praticamente impossibile… Apprezzo la tua analisi caro Angelo, anche se mi sarebbe tanto piaciuto che la “solitudine” della signora venisse cancellata immediatamente dalle persone che le stavano intorno senza trovarci a dover fare delle analisi a posteriori. Avrei sperato che tra i tanti presenti fossero immediatamente spuntate delle mani con i pochi quattrini necessari per chiudere subito quella tragedia individuale. E invece no! Ci ritroviamo a perseverare in quell’umiliazione sicuramente non meritata. Stiamo cercando colpe e colpevoli, ma sta di fatto che nessuna, tra le tante mani, si è fatta avanti…questa è la vera tragedia! Non voglio ipotizzare cause socio-politiche, né tantomeno antropologiche, ma invito nel perseverare a cercare, nella nostra storia, nella nostra cultura e nelle nostre radici, che troppo facilmente dimentichiamo. Caro Angelo sappi che esiste un percorso, difficile e impegnativo, solare, attivo, spirituale, razionale. Richiede uno sforzo personale costruttivo su noi stessi. A volte è anche violento, ma ci consente di superare prove difficili, di porci costantemente in gioco, di abdicare il nostro orgoglio. E’ una via tollerante, aperta alla trasformazione…e ci può far cambiare opinione senza per questo farci sentire umiliati o deboli. Se scegliamo questa strada, la benevola e distratta pratica dell’elemosina e della carità, diventerà solidarietà. Se io miglioro me stesso, se scopro la mia parte spirituale, la mia intelligenza, il mio potere di comprensione diventerà più grande, molto più grande..sapendo bene però che sarà più facile dialogare solo con coloro che hanno fatto il mio stesso “viaggio”, solo con coloro che riescono a “vedere” ciò che vedo io.
Oscar
14/01/2015 alle 20:29
Cara Sonia ho letto la sua toccante testimonianza e mi corre l’obbligo di pregarla dal desistere dal non uscire di casa anche perchè non ritengo sia motivo di vergogna semmai di consolazione per l’atteggiamento assunto dalla commerciante.
Un mio desiderio sarebbe che più donne partecipassero con i loro commenti e testimonianze a seguito degli articoli di Santoro.
Il mio desiderio è dovuto al fatto che da sempre considero il mondo delle donne la parte più importante della nostra società grazie alla loro forza nel sostenere nei momenti avversi le debolezze ed i cedimenti di noi uomini in quanto ci siamo autodefiniti “sesso forte” solo per ragioni fisiche ma non di mente, di cuore e d’anima.
Voi donne combattete continuamente svolgendo il lavoro più difficile del mondo fungendo da ,educatrici,a volte badanti, cuoche ,amministratrici domestiche facendo spesso quadrare bilanci insostenibili ,per tutto ciò mai riconosciute e sostenute adeguatamente dallo stato .
Se poi la donna svolge anche un’attività ,in aggiunta,non avremo mai abbastanza voce per ringraziarvi.
Parlando di banche quante volte a noi uomini,presi dal panico,siamo stati sostituiti da voi che con gli occhi lucidi siete andate dal mostro di turno a perorare la causa della famiglia e a sostenerne la posizione; mi permetto di dirlo perchè anche a me è capitato un paio di volte.
Ecco alcuni dei motivi per cui invoco una vostra maggiore partecipazione in quanto i nostri problemi diventano ovviamente anche i vostri moltiplicati per più volte ,ma molto spesso con la vostra sensibilità,dolcezza,e forza d’animo riuscite a farci rialzare la testa e continuare a combattere.
Dopo tante parole spesso piene di risentimento nei confronti di certe istituzioni, mi sembrava doveroso plaudire al mondo femminile con il quale noi uomini dobbiamo sentirci onorati di collaborare.Sinceri ed affettuosi saluti ed auguri da Oscar
Oscar
15/01/2015 alle 12:18
Commento stupendo, caro Ruggero.
Oltre a ciò che lei ha scritto non rimane che ringraziarla.Cordialmente Oscar
Oscar
15/01/2015 alle 20:33
Che meraviglia ,ora abbiamo il pentito Imperatore Vincenzo e ci sentiamo tutti più tranquilli.
Oscar
17/01/2015 alle 19:53
Ho letto per caso,la notizia che sabato 17 gennaio verrà presentato,alla libreria dell’Arco di Reggio Emilia,il libro “Io so ed ho le prove”.Autore, Vincenzo Imperatore, già manager d’assalto di primari istituti diScredito Italiani… Mi sono andato a leggere i commenti di diverse persone datati 15.10.2014… Una signora addirittura scrisse che avrebbe preferito ascoltare le obiezioni di Vincenzo Imperatore quando ancora era un funzionario di banca… Ora questo libro che vuole passare per denuncia appare più un “Manuale per giovani marmotte” desiderose di emulare le gesta del grande maestro…
Nulla contro la persona, ma questi pentimenti postumi in favore dei correntisti, secondo me non hanno sincerità.L’unica azione che potrei accettare è quella che il sig.Imperatore, devolva i proventi del libro a favore di una Associazione di volontariato.Scelga lui! E poi la cosa più importante, fondamentale direi, se ha le “prove” di misfatti commessi da banche con cui lui stesso ha collaborato, che li denunci agli organi competenti.