30/1/2015 – Ndrangheta a Reggio Emilia, cominciano gli interrogatori di garanzia degli arrestati (117 ordini di custodia cautelare solo in Emilia, più 46 tra le Dda di Brescia e Catanzaro). Questa mattina viene interrogato anche Giuseppe Pagliani, finito in carcere con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il difensore Romano Corsi potrà farsi un’idea dela consistenza degli addebiti a carico di Pagliani, decidere la strategia difensiva, e soprattutto potrà valutare le condizioni fisiche e psicologiche dell’avvocato, esponente di primo piano di Forza Italia a Reggio, dopo due giorni isolamento in cella.
Certo è il fatto che l’opinione pubblica si divide tra innocentisti e colpevolisti, e sui social network è crescente il numero delle persone che affermano apertamente di non credere alla “mafiosità” di Pagliani.
Il capogruppo di Forza Italia era intercettato da anni, almeno da quando il 2 marzo 2012, venti giorni prima l’incontro pubblico con gli imprenditori cutresi al ristorante Antichi Sapori di Pasquale Brescia, ha un incontro nell’ufficio di Nicolino Sarcone al quale partecipano Antonio Muto (1955) Alfonso Paolini, Gianluigi Sarcone e Pasquale Brescia. Secondo la Dda, sarebbe il primo effetto di un accordo tra Pagliani e Nicolino Sarcone quale capo zona a Reggio del clan Grande Aracri.
Ma se quell’accordo è veramente esistito, quali sono stati i suoi effetti concreti e palpabili? È quando dovrà essere chiarito alla luce dei materiali raccolti o non raccolti nell’inchiesta Aemilia.
Intanto, resta da vedere se Pagliani sia l’unico politico reggiano intercettato dagli inquirenti in questi anni, o se invece non siano scattati controlli già all’indomani del pellegrinaggio dei candidati reggiani a Cutro nel 2009.
Dal punto di vista politico, Forza Italia è sotto choc: l’arresto di Pagliani puó costituire il colpo finale per un’organizzazione dilaniata dalle divisioni interne e la cui sede di via Roma continua ad essere desolatamente chiusa, anche dopo il ripristino del contratto dell’energia elettrica.
Il coordinatore provinciale Gianluca Nicolini ha assunto, d’accordo col coordinatore regionale Palmizio, una posizione di prudenza: di fronte ad accuse tanto gravi, e anche a una diffusa incredulità, l’orientamento è attendere il pronunciamento del Tribunale del riesame sull’incarcerazione di Pagliani per assumere ogni decisione.
Nel partito, e lo si vede su Facebook, c’è rabbia e amarezza. C’è chi ha già condannato Pagliani, chi invece è convinto che il giovane avvocato di Arceto uscirà provato dall’inchiesta, ma pulito. “Chi sbaglia deve pagare”, ha dichiarato lapidaria a Telereggio Roberta Rigon consigliera a Fabbrico che è anche la prima dei non eletti in Sala del Tricolore, e nel caso potrebbe subentrare a Pagliani. Lo stesso ha dichiarato subito dopo l’arresto Elena Montanari, consigliera comunale a Montecchio.
Diversa la posizione di Elena Diacci, consigliera azzurra a Scandiano.
“Aspettiamo che sia fatta chiarezza – scrive Diacci, legata politicamente a Pagliani, col quale ha fatto l’ultima campagna elettorale – Sono entrata in Forza Italia perché da sempre garantista, d’intesa con l’organismo provinciale con il quale da due giorni sono in stretto contatto ritengo doveroso dire che conosco personalmente Giuseppe Pagliani, un caro amico, e che non ho mai visto illeciti nella sua attività politica. I fatti che gli vengono contestati appaiono almeno per il momento noti da tempo, aspettiamo quindi che si possa difendere e valuteremo quando il quadro accusatorio sarà più chiaro.
Chiediamo anche alle altre forze politiche di fare altrettanto, in quanto tutti i cittadini anche se svolgono attività politica hanno diritto di potersi difendere in giudizio. Lasciamo quindi in sospeso ogni valutazione almeno per il momento”.
Roberta Rigon
03/02/2015 alle 12:08
Ci tengo a precisare che la frase è “Garantisti lo siamo da sempre e in tutti i casi, non come la sinistra che lo è solo con i suoi. Detto questo, se uno ha sbagliato è giusto che paghi e se a sbagliare è uno dei nostri, a maggior ragione, perchè i nostri devono essere migliori degli altri.
Aspettiamo di capire cosa è successo e confidiamo nell’operato della magistratura.”
Mi sembra un po’ diverso!!!
Grazie!
Nutyche
06/02/2015 alle 18:09
Bisognerebbe fare un lungo esame di coscienza prima di pensare a criticare gli altri.
Molière (Jean-Baptiste Molière Poquelin)