Graziella Schenetti presenta
PREVIEW SCHENETTI COLLECTION 2015 “IN MY LAND”
Domenica 25 gennaio 2015 h. 18.00
c/o OSTERIA REGNANO (Via Mizzone Sotto, 5/A, – Regnano, Viano)
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Pittrice presente alla penultima edizione della Biennale di Venezia e ora, dal febbraio 2014, con catalogo presente nella Libreria ufficiale del MoMa di New York, la talentuosa pittrice presenterà opere PREVIEW SCHENETTI COLLECTION 2015 IN MY LAND presso OR Osteria Regnano di Viano, location creativa incastonata sulle prime colline vianesi, con cucina eccellente tradizionale reinterpretata con identità e sensibilità eclettica ed adornata di petali di fiori eduli. Vernissage con aperitivo alle ore 18.00.
Graziella Schenetti, classe ’73, è un’artista reggiana dalle squisite armonie tonali su mirabili digressioni prospettiche, con cadenze alla Van Gogh. Il prof. Vittorio Sgarbi, conquistato ormai da alcuni anni dal suo un naturalismo che sconfina nell’informale ma senza vocazione per l’astrattismo, l’ha voluta inserire nel Padiglione Italia alla Biennale Internazionale d’Arte 2011 di Venezia nel contesto delle celebrazioni del 150esimo dell’unità.
Così Graziella brilla tra gli artisti rappresentativi degli ultimi dieci anni della storia dell’arte contemporanea in Italia e le sue opere dal 2011 vengono esposte nelle città più importanti e prestigiose del nostro Paese e poi all’estero, scrivendo una pagina importante di creatività italiana. Ma chi è la nostra artista? E’ una pittrice con background lungo più di un decennio, che sempre sperimenta emozioni di tela pacate dal colore.
Graziella mutua la passione per il paesaggio e l’impianto “scenico” delle sue tele dal teatro, che l’ha vista scenografa in Messico a seguito del corso tenuto dal regista Vittorio Possenti alla Scuola di Mimica ed Espressione. Sono infatti proprio questi studi che si riflettono nella ricerca anatomica dei suoi personaggi. Particolarissimo è il suo modus operandi, Graziella infatti dipinge sulle note di musiche classiche da Chopin a Bach.
E’ membro della Corale Verdi di Parma. Ricordiamo che l’artista vanta già un curriculum di tutto rispetto ed una fama nazionale, conquistata anche grazie alla presenza alla Biennale di Venezia. Ma non solo: già nel 2003 ha ricevuto segnalazioni a Palazzo Barberini, al Teatro Eliseo sempre a Roma vicino a Palazzo Chigi. Nel frattempo Graziella ha continuato a collezionare mostre su e giù per la Penisola, spesso abbinate ad altre discipline e performance artistiche quali quelle ospitate a latere della settimana della moda di Milano o del Festival del Cinema di Venezia.Volendo suddividere in fasi, alla maniera di Picasso, l’evoluzione pittorica dell’artista, possiamo dire che l’ultima Graziella sta vivendo il “Periodo bianco”.
Un pigmento latteo, mai autoreferenziale, diafano e tuttavia luminoso pervade infatti le sue opere ed un neoplasticismo sui generis a metà via tra pittura e scultura, che è già pittoscultura, decontestualizza il contenuto vitale delle sue tele, recuperando per esse valenza conoscitiva ed iniziatica. Il bianco dunque, coniugato tramite una continuità tematico-formale e visiva, vuole l’arte quale ponte di passaggio dall’immanente al metafisico, come esperienza di universalità e viaggio dentro l’anima. Così il finito viene ad abitare nel non finito e il colore non colore si fa contorno, frame e movimento, costruzione spaziale in una ricongiunzione estetico-cosmica verso l’essenza.