22/1/2015 – Un furto particolarmente ignobile è stato perpetrato ai danni del Museo di Zoologia e Anatomia comparata che ha sede al terzo piano del Rettorato di Unimore, a Modena.
Qualcuno ha sottratto un corno di rinoceronte bianco (Ceratotherium simum) della lunghezza di circa 1 metro e del peso di 5 mila 100 gr-mmi, che si stima risalga al periodo coloniale.
Il Museo in quella giornata era eccezionalmente aperto per accogliere la visita, durata all’incirca due ore e trenta minuti (dalle ore 9.30 alle 12.00), di una scolaresca di Modena (classe III elementare), accompagnata nel percorso da un incaricato del Museo che svolge attività didattica per le scuole.
“Della sparizione di questo pezzo – informa una nota dell’università di Modena e Reggio – ci si è accorti verso le 14.30 dello stesso giorno e da quel momento sono stati avviati accertamenti all’interno del Museo in quanto il corno – usualmente – non è esposto al pubblico, cosa che avviene solo durante le visite didattiche. Il giorno dopo, avuta certezza che il pezzo era sparito, sono state informate le autorità investigative”.
Il Museo di Zoologia e Anatomia comparata, attualmente composto da 6 sale tematiche, è sorto nel 1776 per iniziativa del Duca Francesco III d’Este. Comprende attualmente circa 3 mila 300 esemplari di vertebrati e un numero molto consistente di invertebrati, fra cui di primo piano è la collezione malacologica di circa 7.000 pezzi.
L’interesse della malavita per questi corni secondo gli esperti è dovuta a supposte proprietà medicamentose attribuite ai medesimi, non supportate da dati scientifici, in quanto costituiti da materiale simile a quello che compone capelli e peli. In particolare la polvere di corno di rinoceronte è utilizzata nella tradizione cinese per le sue suppost, ma non provate, proprietà afrodisiache.