4/12/2014 – L’impianto di compostaggio di Mancasale, quello delle puzza orrenda che specialmenfe d’estate ammorba chilometri quadrati di territorio comunale abitato (in particolare le frazioni di Sesso e Massenzatico, oltre naturalmente ai lavoratori della zona industriale) sino ad accogliere calorosamente i viaggiatori dell’Alta Velocità, resterà per qualche anno, almeno sino al 2018. E resterà per sempre il mega depuratore di Mancasale, al quale sarà aggiunto un nuovo impianto avanzato di trattamento delle acque reflue al fine di utilizzarle nell’irrigazione. Sparirà nel 2015, invece, lo stoccaggio dei fanghi di depurazione.
Inoltre l’area industriale verrà inzeppata di telecamere, e gli accessi stradali saranno chiusi di notte, salvo uno.
Lo si è appreso alla presentazione del nuovo Programma di “rigenerazione” di Mancasale che da polo produttivo maturo, piuttosto malmesso e triste, costellato di buche nelle strade diventerà un parco industriale ecologicamente attrezzato, completamente nuovo sotto il profilo urbano, architettonico e
ambientale, dotato di aggiornate e più diffuse reti infrastrutturali (videosorveglianza) e tecnologiche, di migliori servizi per la promozione delle aziende presenti. Sara la “second life” (speriamo non virtuale) di un’area industriale che con i suoi tre milioni di
metri quadrati di superficie e la sua concentrazione di 500 imprese, è fra le più importanti della regione. E finalmente a Mancasale arriverà la banda larga per tutti, condizione essenziale per far decollare l’e-commerce, i servizi e le
iniziative imprenditoriali legate alla Internet economy.
Resta invece ancora avvolta nel mistero la sorte del sottopasso ciclabile delle Due Madonne, opera ferma da anni a metà sotto la linea ad Alta Velocità, e dalla quale dovevano transitare, fra l’altro, i fasci di fibre ottiche per la banda larga.
Per la nuova Mancasale è stato firmato un protocollo d’intesa fra Comune di Reggio Emilia, Unindustria, Cna, Legacoop, Confcooperative, Confartiginato, Confesercenti, Confcommercio, Camera di Commercio, Iren Ambiente. Gli investimenti pubblici sono stimati in circa 4,5 milioni di euro in tre anni – cifra che si aggiunge ai 2,5 milioni investiti da Iren per il miglioramento del sistema idrico e fognario in particolare nelle vie Raffaello e Filangieri – mentre gli investimenti privati sono stimati ad ora in almeno 700.000 euro per l’estensione, appunto, della banda larga.
Ieri il sindaco Vecchi e l’assessore l’urbanistica Alex Pratissoli hanno illustrato i contenuti del programma MANCASALE. Ecco alcuni dettagli.
STRADE
Il progetto prevede interventi sugli assi stradali principali tramite la sostituzione del manto stradale e il ripristino/creazione di percorsi pedonali o ciclabili se previsti dal progetto Biciplan. Ove presenti le aree a verde verranno mantenute. Gli assi secondari invece saranno interessati da una riasfaltatura dei tratti ammalorati. L’area sarà inoltre oggetto di un intervento di riordino e qualificazione della segnaletica
esistente funzionale al miglioramento della riconoscibilità e dell’identità distintiva dello
spazio urbano e del luogo produttivo.
Gli interventi di riqualificazione prevedono:
– asfaltatura assi secondari esistenti
– riqualificazione assi principali
– sistemazione marciapiedi/ciclabili assi principali
– riqualificazione segnaletica accessi
– riqualificazione via Filangieri.
Modalità di finanziamento e attuazione dell’intervento: con risorse proprie dell’Amministrazione comunale.
SICUREZZA E ILLUMINAZIONE PUBBLOCA
– Installazione di illuminanti a Led al fine di incrementare la sicurezza e fruibilità del comparto e perseguire obiettivi di risparmio energetico.
Sono previsti: sostituzione/integrazione impianto illuminazione pubblica esistente e la sostituzione della linea elettrica aerea esistente.
VIDEOSORVEGLIANZA E CONTROLLO ACCESSI
Gli interventi di miglioramento della sicurezza interna e ottimizzazione del controllo utenti nelle fasce diurne e notturne prevedono un insieme di azioni di installazione e gestione del controllo accessi, con controllo notturno delle targhe, e dei sistemi di videosorveglianza.
Per garantire una maggiore sicurezza al comparto si prevedono le seguenti azioni:
– chiusura di sette varchi di accesso con sbarra notturna (via Majorana, via Moro, via Moro- incrocio via Genovesi, via Napoli, via Santi G. e D., via Bovio, via Di Vittorio);
– mantenimento di un solo varco sempre aperto (24 ore) su viale dei Trattati di Roma (rotatoria via Lama) dotato di un sistema di videosorveglianza e controllo targhe;
– predisposizione all’interno del comparto di telecamere in prossimità degli incroci principali.
La videosorveglianza del comparto sarà resa possibile grazie al cablaggio delle strade attualmente non provviste di rete dati.
PPROMOZIONE
In linea di massima le azioni si indirizzeranno sia verso una dimensione materiale volta all’ammodernamento e l’omogeneizzazione della segnaletica di orientamento e di comunicazione e sia verso una direzione immateriale volta ad individuare strumenti dell’informazione e comunicazione in ambito Ict (Information and Communication Technology).
AMMODERNAMENTO DELLA RETE DATI
È prevista l’estensione delle rete a larga banda in fibra ottica attraverso il coinvolgimento di partner privati.
Il progetto, che si realizzerà in tre anni, come previsto dal piano di riqualificazione comunale, ha la finalità di rendere disponibile un accesso a larga banda a tutte le realtà produttive insediate nell’Area di Mancasale, oltre a provvedere a fornire tutti i servizi di
telecomunicazioni necessari al loro pieno funzionamento.
È prevista la realizzazione di una rete in fibra ottica con estensione capillare su tutta l’area in oggetto. Contestualmente alla riqualificazione delle strade, si procederà, alla posa di un “tritubo”. La tecnica utilizzata per lo scavo e la posa di tubi potrà essere del tipo “mini trincea”, la cui sezione trasversale sarà come indicato nella figura successiva.
E veniamo alla cosiddetta “isola ecologica” di Iren.
DEPURATORE
L’impianto Iren di Mancasale tratta 18 milioni di metri cubi di reflui fognari derivanti da un carico di quasi 170.000 abitanti equivalenti, su una potenzialità complessiva di progetto di 280.000.
Nel 2015 entrerà in funzione una nuova sezione di affinamento delle acque depurate che permetterà di recuperare ai fini irrigui, con l’immissione nei cavi di bonifica, circa la metà dell’acqua di scarico trattata.
– STOCCAGGIO FANGHI, QUASI CHIUSURA NEL 2015
Riceve i fanghi dai vari depuratori della provincia di Reggio Emilia, e dei principali impianti della provincia di Parma gestiti dal gruppo Iren. Ha la capacità di raccogliere circa 44.000 tonnellate anno di fanghi di depurazione sotto una superficie coperta di 16.000 metri quadrati dove è installato un impianto fotovoltaico di 1 MW di potenza.
I fanghi stoccati sono avviati al recupero su circa 3.000 ettari sparsi per le province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Ferrara.
Con l’approvazione del Piano regionale rifiuti nel corso del 2015, i fanghi saranno destinati ad altri impianti di trattamento del territorio regionale e non saranno più destinati allo stoccaggio di Mancasale, “che ridurrà in modo significativo i quantitativi annualmente movimentati”
COMPOSTAGGIO SINO AL 2018, MA RESTA IL TRATTAMENTO DEGLI SFALCI
L’impianto di compostaggio sito in Mancasale è oggi autorizzato a svolgere attività di recupero dei rifiuti provenienti dalle raccolte differenziate e dalle isole ecologiche provinciali, costituiti quindi esclusivamente da sfalci d’erba e potature.
A fronte di una produzione provinciale pari a 70.000 – 80.000 tonnellate l’anno, a Mancasale l’autorizzazione in essere prevede che possano essere trattate annualmente 50.000 tonnellate.
Nel settembre 2014 sono state richieste modifiche autorizzative che porteranno ad un nuovo assetto impiantistico. Iren Ambiente prevede infatti la progressiva riduzione dei quantitativi di materia da avviare, sulla platea esistente, alla produzione di compost e biostabilizzato (dalle attuali 25.000 tonnellate a 20.000 nel 2015, 15.000 nel 2016 e 10.000 nel 2017), oltre alla realizzazione di una nuova platea impermeabilizzata sulla quale trattare i materiali destinati al recupero.
A partire dal 2018, ” con la delocalizzazione del processo di compostaggio del verde presso altri impianti del territorio secondo quanto stabilito dal Piano regionale di gestione dei rifiuti in corso di approvazione, l’area oggi dedicata al compostaggio di Mancasale sarà invece utilizzata solamente per le attività a ridotto impatto ambientale consistenti nella triturazione di sfalci e potature preliminari all’invio a recupero della materia”.